Venerdì, 14 Giugno 2019 11:41

Commemorazione eccidio di Filetto, Biondi si scusa per l'assenza. Ma Sinistra Italiana non ci sta: "Disertate anche celebrazioni a Onna, siamo indignati"

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"Esprimo il più vivo rammarico per la mancata presenza del Comune dell'Aquila alla Giornata del ricordo a Filetto, lo scorso 7 giugno. L'assenza è stata dovuta ad un imprevisto improvviso per il consigliere delegato a partecipare all'evento".

Così il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi in una lettera inviata ad Onna Onlus, l'associazione che ha organizzato le commemorazioni per i 75 anni dalle stragi di Onna e Filetto e le vittime di Paganica col Centro anziani di Filetto e altre realtà territoriali. "Non per questo - continua Biondi - l'Ente non si è sentito vicino all'iniziativa e ai temi trattati nonché alla cittadinanza raccolta per la commemorazione. Certo che non mancheranno future occasioni per rendere omaggio alle pregevoli iniziative organizzate dall'illustre Associazione", Biondi chiude rinnovando le scuse.

Alla lettera del sindaco ha replicato sulla pagina Facebook "Amici di Filetto" Amedeo Ciampa, nipote di una delle vittime: "Leggo con stupore la lettera di scuse - l'affondo di Ciampa - Oltre alla mancata presenza durante l'evento commemorativo del 7 giugno, Lei (il sindaco) non ha avuto neanche la sensibilità di inviare pubbliche scuse direttamente ai cittadini di Filetto e ai parenti delle vittime, tramite il centro per anziani Il Moro che ha compartecipato all'organizzazione degli eventi. La cosa che più mi ha rattristato - ha aggiunto Ciampa - non è stata né la sua assenza, né quella del suo delegato, ma la mancata presenza del gonfalone municipale in rappresentanza di tutto il popolo aquilano; perché signor sindaco, nonostante tutto, noi ci sentiamo aquilani. Le ricordo che quella maledetta notte del 7 giugno 1944 hanno perso tragicamente la vita persone innocenti che facevano parte della comunità aquilana".

D'altra parte, il sindaco ha disertato anche la commemorazione dei martiri di Onna, l'11 giugno, inviando almeno come delegato l'assessore Daniele Ferella, così come non ha mai presenziato, nei primi due anni di legislatura, alle cerimonie del 25 aprile, la festa di Liberazione dal nazifascismo.

"Niente da fare, la sua 'indole', come da lui stesso rivendicata, dopo la mancata partecipazione alle celebrazioni del 25 aprile e al ricordo dell'eccidio di Filetto, ha preso ancora una volta il sopravvento sul ruolo istituzionale che riveste e così, il sindaco Biondi si è sottratto anche alla commemorazione dei Martiri di Onna e di Paganica, per di più alla presenza dell'Ambasciatore tedesco in Italia, ossia colui che rappresenta la Germania nel nostro Paese, che è venuto a L'Aquila per ricordare gli orrori perpetrati dai Nazisti alla nostra comunità", la stoccata del circolo cittadino di Sinistra Italiana. "Non esiste capriccio adolescenziale che regga: il sindaco dovrebbe indossare la fascia e ricevere l'ambasciatore e ci sembra incredibile che nessun esponente dell'attuale maggioranza abbia preteso tale comportamento dal primo cittadino. Siamo indignati da questo atteggiamento strafottente che il sindaco manifesta, con le sue ripetute assenze, in occasione delle cerimonie riguardanti la Liberazione dal Nazifascismo e delle commemorazioni delle pagine più tristi di quella storia".

Aggiunge il segretario cittadino di Sinistra Italiana, Pierluigi Iannarelli: "Reputiamo sia umiliante per chi, grazie al proprio sacrificio, ha permesso anche al sindaco di indossare senza decoro la fascia tricolore. Ricordiamo a Biondi che ha giurato sulla Costituzione, ha giurato di proteggerla e rivendicarla ogni giorno e se non è d'accordo può tranquillamente e liberamente dimettersi; ha giurato sul massimo valore dell'antifascismo e non può permettersi di calpestarla e oltraggiarla con questi comportamenti che, sì, gli fanno acquisire la stima e l'orgoglio di qualche fascistello locale che di questo si bea sui social network, ma che offendono la memoria di tutte le donne e gli uomini che con il sacrifico e il loro sangue scelsero di mettere in gioco le proprie vite per un'Italia più giusta, che hanno permesso a noi tutti (compreso il sindaco Biondi) di vivere serenamente con le proprie famiglie in piena libertà. L'Aquila, la nostra amata Città, non sente la necessità di tornare al podestà, ma necessita di un sindaco che la rappresenti nella sua totalità, un sindaco che almeno abbia il rispetto dei valori della Resistenza e dell'antifascismo e che ricopra con decoro istituzionale la veste che indossa".

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