A seguito del pronunciamento del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso di Regione e quello ad adiuvandum degli Enti locali avverso la realizzazione di una centrale di compressione del gas a Sulmona, di servizio al metanodotto 'Rete Adriatica' Snam che dovrebbe collegare Brindisi a Minerbio lungo la dorsale appenninica, stamane un folto gruppo di cittadini con cartelli e striscioni ha inscenato un sit-in per accogliere i tecnici della Snam che dovevano svolgere un sopralluogo.
Alla fine i tecnici della Snam hanno fatto una brevissima comparsata e sono andati via.
"Appare veramente incredibile e sconfortante che, in piena epoca di cambiamenti climatici, i cittadini debbano impegnarsi per contrastare nuove opere fossili come la centrale e il gasdotto Sulmona-Foligno che dovrebbero funzionare fino al 2070; il tutto alla faccia delle previsioni ormai unanimi degli scienziati sugli effetti catastrofici dell'effetto serra per la vivibilità del Pianeta", scrivono gli attivisti del Coordinamento No Hub del gas. "Evidentemente, la scienza viene usata solo quando fa comodo a governanti e aziende. Il futuro del Pianeta è a rischio e per ora si sentono solo chiacchiere sul taglio delle emissioni voluto dall'Accordo di Parigi mentre gli affari di petrolieri ed affini vanno avanti 'business as usual'".
Il Governo potrebbe tranquillamente stoppare il procedimento, "visto che, tra l'altro, il gasdotto non è ancora approvato: porti in Consiglio dei Ministri il procedimento bocciando l'opera come richiesto da Umbria e Abruzzo. Sarebbe finalmente un atto concreto per salvare il clima", l'affondo.
Sulla stessa lunghezza d'onda la depuata dem Stefania Pezzopane. "È un anno ormai che governano Lega e M5S e sul metanodotto dove sta il cambiamento? La Snam è ormai operativa e a seguito del No del Tar al ricorso contro la realizzazione della centrale di compressione che dovrebbe sorgere a Sulmona, in provincia dell’Aquila, in località Case Pente, chiediamo al Governo cosa intenda fare di questa opera e se intenda dare precisa indicazione di modificare il tracciato, tenuto conto che i reiterati ricorsi sono mirati alla delocalizzazione di un’opera – il gasdotto 'Snam Rete Adriatica' e la relativa centrale di decompressione a Sulmona - che non comporta alcun vantaggio per il territorio, anzi si ritiene pericolosa attraversando territori ad altissimo rischio sismico".
Il gasdotto attraversa inoltre Parchi nazionali, Riserve naturali, Aree d’interesse comunitario. "Chiediamo con urgenza cosa intenda fare il Governo per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale. I ministri competenti sono tutti del M5S - ambiente, infrastrutture e anche giustizia (sul pronunciamenti TAR) - nulla hanno da dire? Ci dicano chiaramente cosa intendono fare a tutela delle popolazioni e dei territori che in questi anni, anche attraverso nette prese di posizione di regione Abruzzo ed enti locali, hanno manifestato contrarietà alla realizzazione dell’opera".
Pezzopane ha presentato una interrogazione al Presidente Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell’Ambiente, "cui mi auguro il governo risponda subito: è ora che, dopo un anno di chiacchiere, dica la verità a proposito della realizzazione della centrale di decompressione Snam a Sulmona".
La replica della Snam
A poche ore dal sit-in dei comitati, la società di San Donato Milanese, in una breve nota, precisa che questa mattina "i tecnici Snam – d'intesa con il Comune – stavano effettuando un sopralluogo propedeutico all'installazione di centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria in città, a tutela del territorio, e ottemperando così alle prescrizioni, nei tempi e nelle modalità previste dalle autorizzazioni".