Sabato, 29 Giugno 2019 17:29

A L'Aquila il primo Pride: studentesse e studenti si mobilitano

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Il 27 giugno scorso, a Casematte, si è svolto il primo Pride aquilano organizzato dai sindacati studenteschi Unione degli Studenti e Link.

"Giornate come queste sono essenziali in una città come L'Aquila dove nessuna amministrazione passata e presente ha mai attuato azioni concrete per rendere la città un luogo sicuro per tutte e tutti", hanno sottolineato studentesse e studenti. "L'obiettivo di queste iniziative è quindi quello di avviare un percorso collettivo che trasmetta un'unica grande lotta di liberazione volta a rendere la nostra società inclusiva e libera da pregiudizi e stereotipi".

In una fase politica in cui le discriminazioni e la paura del diverso sono alimentate da frange estremiste e populiste, "è essenziale portare temi come questo al centro del dibattito pubblico affinché anche da L'Aquila arrivi una chiara risposta a ciò che sta avvenendo sul piano nazionale".

La piattaforma rivendicativa

In occasione dei 50 anni trascorsi dai moti di Stonewall, L'Aquila celebra il suo primo Pride.

Nel mese di Giugno del 1969 la comunità lgbtqia+ newyorkese insorse contro la polizia dando inizio ai movimenti di liberazione gay, dopo l'ennesima irruzione nel Stonewall Inn, un gay bar di manhattan. Da quei giorni di 50 anni fa, ogni anno, giugno è il "mese dell'orgoglio", durante il quale si organizzano in tutto il mondo giornate per ricordare ciò che accadde a Stonewall e per continuare la lotta per la liberazione sociale della comunita lgbtqia+.

Queste giornate sono ancora molto importanti, soprattutto a L'Aquila, una città dominata dall'etero-cis-normativitá, nella quale non troviamo alcuna comunità vera e propria.

Sul piano nazionale le persone lgbtqia+ subiscono ancora grandi discriminazioni, soprattutto a livello sociale, con aggressioni ai loro danni a cadenza quasi giornaliera. La situazione peggiora con il crescente clima d’odio che si respira a causa della propaganda messa in atto dall’attuale Governo. I diritti civili, le semplici unioni civili, che precludono matrimonio egualitario ed adozioni, non bastano piú. Vogliamo portare anche a L'Aquila questa celebrazione dell'amore in tutte le sue forme, e ribadire con determinazione che l'amore non conosce diversità, che tutti hanno il diritto di esprimersi e che qualsiasi azione discriminatoria è da considerarsi come un grave attacco alla dignità umana.

Ancora oggi la maggior parte delle persone lgbtqia+ si muovono dalle città più piccole per trovare un senso di riconoscimento nelle grandi metropoli. Nessuno deve nascondersi in casa propria. Per questi motivi è ancora importare partecipare ai pride.

Ad oggi nessuna amministrazione all’interno della città ha preso provvedimenti in favore della comunità Lgbtqia+. Rendere L’Aquila un posto sicuro per tutt* non è solo una necessità ma è anche un dovere per le istituzioni.

Chiediamo che vengano attivati sportelli di accoglienza per persone che subiscono discriminazioni con percorsi di assistenza e inclusione.

Chiediamo un Tavolo di attivazione aperto alle associazioni per quanto riguarda la legge contro l’omo-lesbo-transfobia.

Chiediamo eventi di informazione e sensibilizzazione per rendere la città una città inclusiva.

Chiediamo l’apertura e il finanziamento di case di accoglienza per persone Lgbtqia+ vittime di violenza.

Chiediamo tutele all’interno dei luoghi lavorativi in tutto il territorio.

La lotta alle discriminazioni deve partire dalle scuole e dalle università, per arrivare a un cambiamento radicale in tutta la società. In questi ultimi anni abbiamo assistito a molte forme di violenza nei confronti della diversità nelle nostre scuole, conseguenza di una società ancora non libera da pregiudizi e stereotipi (alimentate da frange estremiste e populiste che sembrano prender sempre più piede nel nostro paese).

Non dobbiamo rassegnarci a un presente che troviamo ingiusto ma dobbiamo unirci e rivendicare luoghi della formazione transfemministi eliminando ogni genere di tabù. A scuola dovrebbero insegnarci che la diversità è ricchezza e che l’unico modo per combattere i pregiudizi è attraverso il sapere e la conoscenza. Tutto l’odio e la violenza deriva anche dal fatto che la scuola ripropone modelli di gerarchia patriarcale ed etero-nomata.

Rivendichiamo scuole e università ognun* si senta liber* di esprimersi e di essere se stess*.

Pretendiamo una didattica libera da stereotipi e pregiudizi.

Pretendiamo all’interno delle nostre scuole l’attivazione di progetti di educazione sessuale.

Pretendiamo l’attivazione di sportelli di ascolto per student* vittime di violenza.

Pretendiamo corsi informativi per insegnare il rispetto dell’altro in tutte le sue diversità.

Pretendiamo che la scuola diventi il primo posto sicuro per ogn* student*.

L’Aquila, città in ricostruzione, deve riuscire a modellarsi in relazione ai bisogni della cittadinanza tutta, ed essere luogo realmente inclusivo.

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