La vicenda era 'esplosa' nei mesi scorsi, sebbene affondasse le radici nella riforma del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo varata nel 2014, ed entrata nella seconda fase nel 2016 con una sorpresa amarissima per L’Aquila: al 31 dicembre 2019, a quasi cento anni dall’istituzione della Regia Soprintendenza all'Arte medievale e moderna degli Abruzzi e Molise, datata 1924, il capoluogo di Regione avrebbe perso la Soprintendenza.
In sostanza, la riforma varata dal ministero prevedeva che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo - nata dalla fusione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Archeologica – trovasse sede a Chieti, e così è andata, con la Soprintendenza unica per il cratere, invece, che sarebbe rimasta a L’Aquila ma fino alla fine dell’anno, appunto, per poi sparire.
Al culmine delle polemiche, il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi aveva denunciato come "il trasferimento della Soprintendenza unica Archeologica, Belle Arti e Paesaggio dall'Aquila a Chieti fosse avvenuta nell'indifferenza, se non con la complicità, delle forze politiche al governo dell'epoca, aquilane, regionali e nazionali. Con quell'operazione, forse, qualcuno ha barattato rendite politiche nel centrosinistra”, l’affondo del primo cittadino. Che aveva aggiunto: “Nel corso delle diverse interlocuzioni avute nel corso di questi mesi col sottosegretario con delega ai Beni culturali, Gianluca Vacca, ho sottoposto in più occasioni la questione della prosecuzione dell'attività degli uffici della Soprintendenza deputata a seguire da vicino la ricostruzione dei beni culturali dell'Aquila e del cratere. L'onorevole mi ha assicurato il massimo impegno, suo e del governo, in tal senso".
Si era parlato di una possibile proroga della Soprintendenza unica per il cratere, almeno fino alla fine dei processi della ricostruzione. Invece, alla fine di maggio Gianluca Vacca, ospite dell'evento di apertura di Officina L’Aquila, annunciò che la Soprintendenza a L’Aquila non solo sarebbe stata confermata ma sarebbe divenuta stabile: "nella riorganizzazione interna del Ministero, l’Abruzzo avrà due Soprintendenza definitive e stabili”, aveva aggiunto Vacca. In più, "la sede del segretariato regionale, quello che segue gli appalti per la ricostruzione, che in una prima ipotesi doveva essere accorpato con il Lazio, resterà invece a L'Aquila".
A qualche mese di distanza, è stato preparato lo schema di decreto che andrà a riformare l'articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale e, sebbene la tendenza sia all'accorpamento di sedi con il Molise per la cronica mancanza di dirigenti, L'Aquila manterrà davvero la sua Soprintendenza, che non sarà più denominata Soprintendenza unica per il cratere bensì Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di L'Aquila e Teramo; la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara, invece, resterà a Chieti. Entreranno in funzione il 1° gennaio 2020.
Nel capoluogo troverà sede, altresì, il Segretariato distrettuale del ministero per i Beni e le attività culturali per l'Abruzzo e il Molise che prenderà il posto dell'attuale Segretariato generale. Ci sarà poi la Direzione territoriale delle reti museali dell'Abruzzo e del Molise, con sede a L'Aquila, che subentrerà all'attuale Polo museale regionale.
Troverà sede a Pescara, invece, la Sopritendenza archivistica e bibliografica dell'Abruzzo e del Molise; a Campobasso, infine, resterà la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Molise.