Mercoledì, 26 Febbraio 2014 19:09

Violenza di genere: "Costa 17 miliardi, in Abruzzo 400 milioni"

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E' possibile quantificare il costo monetario della violenza sulle donne? Sì ed è di 17 miliardi. Lo afferma l'associazione Intervita Onlus tramite una ricerca da lei stessa condotta chiamata:"Quanto costa il silenzio?"

In Abruzzo, sostiene sempre l'associazione, 1 donna su 2 ha subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita. E ancora, 1 donna su 2 e' stata minacciata, schiaffeggiata e 6 su 10 sono state spinte, strattonate e afferrate con violenza. Accanto agli inaccettabili ed inestimabili costi umani di questo vero e proprio bollettino di guerra, la sola regione Abruzzo sostiene anche gli effetti in termini economici per una cifra allarmante di quasi 400 milioni di euro.

Intervita è arrivata anche a L'Aquila per un workshop a cui hanno partecipato tra gli altri Emanuela Di Giovambattista assessore alle Politiche sociali del Comune dell'Aquila; Massimo Casacchia professore di psichiatria dell'Universita' dell'Aquila; Anna Tellini presidente del Centro Antiviolenza dell'Aquila; Vittorio Rizzi, questore dell'Aquila; Elisabetta Leone, assessore alla Cultura del Comune dell'Aquila; Emanuela Iorio, assessore alle Pari opportunita' del Comune dell'Aquila.

Un appuntamento che "serve prima di tutto a capire i problemi che ci sono sui territori - ha spiegato Alessandro Volpi referente dell'associazione - perché la violenza sulle donne ha un costo che pagano per prime certamente le donne, ma in definitiva paghiamo tutti".

E' toccato alla ricercatrice Giovanna Badalassi poi, spiegare la metodologia dell'indagine: "Nel concetto di costo abbiamo incluso oltre quello classico monetario anche quello umano e di sofferenza ma utilizzando sempre un corrispettivo monetario".

Per Intervita è importante misurare il problema affinché possa essere gestito, esattamente come si fa in altri campi come quello del lavoro: "Scegliere di analizzare i dati - ha continuato Badalassi - è una scelta politica perchè si sceglie di affrontare il problema con concretezza".

Non stupisce che fino all'indagine Istat del 2006 questa dimensione concreta fosse totalmente trascurata perché relegata alla sfera privata: "Per la prima volta si è potuto capire l'ampiezza del fenomeno che anche alcuni imperatori fino ad allora ritenevano marginale".

La ricerca di Intervita però rappresenta un passo avanti rispetto a quella Istat:" Il nostro lavoro - ha continuato Badalassi - permette di quantificare quanto incide la violenza sulle donne attraverso quattro macrocategorie di costi: costi diretti, effetti moltiplicatori economici, costi non monetari e moltiplicatori sociali , investimenti di prevenzione e contrasto".

I costi diretti ammontano ad un miliardo e settecento milioni e riguardano quelli come i sanitari, psicologici, legali o di ordine pubblico.

Gli effetti moltiplicatori economici ammontano invece a 604mila euro: "Sono quelli - ha proseguito lka ricercatrice - che ci trasmettano consapevolezza che il fenomeno ha effetto nel mondo dello produzione. Non è bello affiancare un concetto di economia a quello di violenza ma ci serve. Il mondo della produzione, dei sindacati e delle aziende deve sentirsi coinvolto".

Il terzo costo è quello non "monetario e degli effetti moltiplicatori sociali" e raggiunge ben 14miliardi ed è il calcolo della sofferenza e del costo umano. "Se subisco un violenza oggi la cicatrice resta su tutta la vita e può essere trasmessa anche a livello intergenerazionale".

La quarta voce è quella degli investimenti nella prevenzione e contrasto ed arriva in Italia a un costo di 6milioni

"A L'Aquila - ha affermato anche nell'intervista video sopra l'assessora Di GIovambattista - dove il fenomeno e' amplificato anche dall'acuirsi dell'emergenza sociale e della penuria di strutture specifiche, e' gia' in atto un'esperienza di rete per le donne, tra il Comune e molte associazioni femminili, con lo specifico obiettivo di impiegare i tre milioni di euro stanziati con il decreto per il terremoto nel 2009 per la realizzazione di un centro antiviolenza. Fondi necessari a questo territorio, che dopo una lunga battaglia, siamo riusciti a ricondurre al loro obiettivo originale".

 

Ultima modifica il Giovedì, 27 Febbraio 2014 08:58

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