"Come cittadine e cittadini aquilani siamo profondamente indignate. Non accettiamo di sentirci rappresentati da chi sostiene che personaggi come Roberto Saviano e Zerocalcare non meritino L'Aquila, apostrofata come 'città nobile e aristocratica', mentre nel programma della Festa della montagna spiccano in modo eclatante una serie di personaggi appartenenti ad una ben identificata e ristretta cerchia politica di soliti noti".
Parole del circolo aquilano di Potere al popolo che invita a boicottare la manifestazione che si svolgerà dal 4 al 6 ottobre all'Aquila.
"Più che festa della montagna - sottolinea Pap - tirata in ballo marginalmente e come luogo-strumento di una metafora autocelebrativa, sembra un teatrino reazionario. L'originario Festival della Montagna viene così declassato, sminuito non solo nel nome, ma soprattutto nei contenuti, impoverito in qualità e mortificato dal goffo tentativo di verniciare a 'nuovo' personaggi e avvenimenti storici raccapriccianti. Si guarda a Predappio come potenziale modello turistico esemplare, citando Campo Imperatore non per la sua forte valenza naturale e sciistica ma come teatro di liberazione di Benito Mussolini; si parlerà dell'eccezionalità dell'Operazione Quercia e non di chi in quel luogo ci continua a lavorare, resistendo al degrado e aIl'abbandono in cui versa il rifugio Campo Imperatore".
Del resto, "dal programma non riusciamo a capire molto, visto che è lasciato ad un'approssimazione sconcertante: non si capisce se chi la montagna la attraversa e la vive quotidianamente sia stato coinvolto per davvero. Per noi, L'Aquila e l'Abruzzo sono e rimarranno di Federico II, di Ignazio Silone, Celestino V, Benedetto Croce, dei IX Martiri, dei Martiri di Onna e di Filetto. Davvero crediamo che abbia bisogno di diventare una Predappio post-litteram per attrarre turismo? Davvero dobbiamo passare da un Festival moderno e al passo con i tempi a una cosa che somiglia più alla 'sagra del fascismo ad alta quota'? Questa città merita altro. Invitiamo chiunque abbia a cuore la nostra montagna: dai cittadini e cittadine, agli operatori turistici, alle guide alpine, alle associazioni che si occupano con professionalità di turismo a non partecipare a questa carnevalata ideata per mero interesse propagandistico".