Lunedì, 07 Ottobre 2019 15:12

Festa della Montagna, ecco come sono stati impegnati i 72mila euro

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Stando al bilancio di previsione della prima edizione della Festa della Montagna, che si è chusa ieri col concerto di Sergio Caputo, l’evento è costato 72mila euro; 60mila euro sono stati stanziati dal Comune dell’Aquila, a valere sull’intervento B1 del programma Restart, quello, per intenderci, destinato al finanziamento diretto, senza bando, di eventi e iniziative considerati “significativi per il territorio aquilano”: altri 12 mila euro, invece, sono arrivati dai contributi per gli spazi del percorso enogastronomico.

NewsTown ha avuto modo di sfogliare il bilancio di previsione dell’evento, in attesa che venga approvato e reso pubblico il bilancio consuntivo, con la rendicontazione delle entrate e delle uscite effettive.

Ebbene, a balzare all’occhio, innanzitutto, è la somma stanziata per comunicazione, marketing e pubblicità, che ammonta a ¼ del budget; parliamo di 17 mila e 300 euro, così suddivisi:

  • 3mila euro per gadget e serigrafie;
  • 1.400 euro per materiale pubblicitario;
  • 3mila euro per manifesti, volantini e brochure;
  • 1.000 euro per la gestione dei convegni e dei dibattiti;
  • 2.500 euro per la gestione del web e dei social media;
  • 2.500 euro per la pubblicità sulle testate locali;
  • 2.000 euro per la pubblicità sulle testate nazionali;
  • 1.900 euro per la promozione radiofonica dell’evento.

Detto che 15 mila euro sono stati impegnati per le attività outdoor e sportive – di cui 10 mila euro per la parete d’arrampicata, 1.000 euro per le esercitazioni, 2 mila euro per la danza aerea e 2 mila euro per le escursioni – e stante le spese vive necessarie alla organizzazione di un evento di questo tipo (5.500 euro per l’installazione del villaggio tra palchi, gazebi e strutture; 3.000 euro per la sicurezza; 4.000 euro per la SIAE; 6 mila euro per il service outdoor), a lasciare un poco interdetti sono le risorse stanziate per l’ospitalità e i viaggi degli ospiti e per i compensi del programma in Auditorium (interviste e convegni).

Parliamo di 16 mila e 050 euro, un altro quarto del budget, così distribuiti:

  • 5.000 euro per l’ospitalità e i viaggi;
  • 11.050 euro per i compensi del programma in Auditorium.

A leggere il programma del festival, si evince come gli ospiti giunti da fuori città siano stati Fabrizio D’Esposito (giornalista de Il fatto Quotidiano), Luciano Martino (Parco Majella), Fernando Vantaggiato (tour operator Flor.To), gli scrittori Davide Rondoni e Massimo Galante, il giornalista Luca Telese e il regista Pierfrancesco Pingitore, Claudio Calvelli della Fondazione FS, gli olimpionici Manuela Di Centa, Michele Maffei e Roberto Petroni, il cantautore Sergio Caputo. D’altra parte, gli eventi in Auditorium sono stati otto, e per lo più con l'intervento di ospiti aquilani; si tratta di appuntamenti che sono stati davvero poco partecipati.

Ora, non è chiaro cosa si intenda per compensi del programma se le spese di ospitalità e viaggio sono poste su altro capitolo di spesa: è probabile si faccia riferimento al riconoscimento di un gettone di presenza per gli ospiti. Sta di fatto che la somma pare davvero altissima. A meno di non aver riconosciuto anche un compenso a chi ha organizzato i dibattiti: tuttavia, come abbiamo avuto modo di vedere sono appostati 1.000 euro per il management di convegni e dibattiti, sotto la voce 'comunicazione'.

Del Festival della Montagna abbiamo a disposizione i bilanci del 2014 e del 2015 – pubblicati sul sito – non dell’edizione 2016. Facendo riferimento al bilancio consuntivo 2015, si evince come il Festival della Montagna, quell’anno, sia costato poco più di 92 mila euro; a fare la differenza, in sostanza, i 15 mila e 500 euro andati a Gran Sasso Anno Zero per il coordinamento, l’ideazione e la progettazione dell’evento (parliamo di 15 persone che hanno lavorato alla riuscita del Festival, dalla primissime fasi alla logistica e fino alla rendicontazione, e che hanno avuto rimborsi dai 500 ai 1.500 euro cadauno, a seconda dell’impegno profuso).

Per il resto, Festa 2019 e Festival 2015 sono costati più o meno la stessa cifra.

Gli organizzatori del Festival della Montagna investirono molto sull’allestimento del villaggio, 15.510 euro (di cui 9.993 solo per il noleggio delle tensostrutture) ma ricorderete come si presentava in quei giorni il Parco del Castello; 16.500 euro vennero impegnati, invece, per le attività di marketing (6.850 euro) e comunicazione (9.702 euro). E ancora: 6 mila euro servirono per le attività di service, 2.400 euro circa per Siae e assicurazioni.

Insomma, siamo più o meno in linea con la Festa dei giorni scorsi.

Il Festival della Montagna puntò decisamente sulle attività sportive, mettendo a bilancio poco più di 29 mila euro: 10 mila per la parete d’arrampicata, dove si esibirono, giusto ricordarlo, atleti di profilo nazionale, 7.900 euro per le attività di bike, 6.660 per sci e snowboard, 1.830 per la slack line, 2.573 per le escursioni outdoor.

Per gli ospiti, invece, vennero spesi 6.787 euro (5.900 euro per i relatori, 887 in alloggio): quell’anno, però, parteciparono al festival - e solo per fare alcuni nomi - personaggi come Simone Moro, l’alpinista che detiene il maggior numero di ascensioni in prima invernale sugli ottomila, Patrick Gabarrou, uno dei più forti alpinisti francesi degli anni ’80 e ’90, con 300 prime ascensioni, Antoine Le Menestrel, pioniere dell’arrampicata sportiva e della contaminazione tra danza e arrampicata, che scalò il Castello.

In quell’ottobre del 2015, il villaggio del Festival della Montagna fu attraversato da circa 30mila persone nei tre giorni d’eventi.

A voi le conclusioni.

 

Ultima modifica il Lunedì, 07 Ottobre 2019 15:42

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