Dopo una discussione di appena un'ora, gran parte della quale è stata utilizzata dal vice sindaco per illustrare la manovra, è stata approvata dalla sola maggioranza (l'opposizione non ha partecipato al voto), la quarta e ultima variazione al bilancio di previsione 2022 del Comune dell'Aquila.
Infatti, la norma prevede che le variazioni possono essere approvate dal Consiglio fino al 30 novembre di ogni anno. Ci si aspettava una seduta movimentata ma, oggettivamente, si fa fatica ad interloquire in una situazione surreale dove, i consiglieri di maggioranza, restano fermi al loro posto senza proferire parola, aspettando soltanto il momento della votazione, mentre quelli di opposizione, quando pongono domande specifiche, si vedono rispondere che, la competenza dell'argomento è di altri.
Comunque proviamo a raccontare l'andamento della seduta. Si apre con qualche minuto di ritardo ed il presidente, Livio Vittorini, si scusa con i commissari e concede la parola al vice sindaco, Raffaele Daniele, titolare della delega al bilancio. Il vice sindaco ha illustrato per sommi capi il contenuto della manovra, aiutandosi con una propria relazione, non fornita ai consiglieri, nella quale erano riportati dati importanti per completare l'informazione ai commissari che, quella manovra, dovranno votare in Consiglio.
Nessun riferimento al programma di mandato, nessun riferimento al Dup. Eppure qualche consigliere di opposizione ha provato a chiedere qualche spiegazione, per esempio Paolo Romano avrebbe voluto chiarimenti su alcuni stanziamenti riguardanti alcune opere pubbliche nelle frazioni e sui rapporti con il CTGS, Stefano Palumbo ha poggiato l'attenzione ai trasferimenti nei confronti di Ama per i prossimi anni, la consigliera Stefania Pezzopane ha chiesto quanto, della manovra, era frutto di finanziamenti del governo e quanto fosse di provenienza propria del comune, il consigliere Enrico Verini ha chiesto uno schema riassuntivo che permetta loro di capire di quale cifre si parla.
Certo, districarsi tra le oltre 40 comunicazioni fatte dai dirigenti per ottenere maggiori stanziamenti, non è affatto facile, ognuno di loro richiede le somme in modo diverso, attraverso lettere, mail, fotocopie, stampe, insomma un ginepraio di numeri che non permettono di capire cosa c'è dentro la manovra. Solo chi l'ha ideata e costruita, immaginiamo l'assessore, il dirigente e il funzionario addetto sanno, perfettamente, cosa hanno voluto finanziare e cosa no.
Tanto è facile costruirla; accontenti con un piccolo intervento un consigliere di frazione qui, uno di là, a qualcuno dici che non è possibile farlo, al altri invece lo permetti e così via, fino al voto finale di Consiglio che approva, (consapevolmente?) il bilancio del comune.
Per concludere, riteniamo inutile provare a parlare di cifre, sarebbe soltanto noioso: quando l'amministrazione deciderà di rendere fruibile ai cittadini i dati di bilancio, quelli veri e di facile lettura, sarà sempre troppo tardi.
Rendere complicato capire come si spendono i soldi pubblici, è un'arma, alla quale, nessuna amministrazione vuole rinunciare.