Si è tenuta stamane l'assemblea sindacale richiesta dalle RSU dell’Istituto ‘Gianni Rodari’ alla presenza del personale scolastico, docente e Ata e con la partecipazione delle rappresentanze sindacali provinciali.
All'ordine del giorno, il piano di dimensionamento della rete scolastica cittadina recentemente approvato dalla Giunta comunale.
L'assemblea ha ribadito la ferma volontà di mantenere l'attuale assetto identitario di quello che, di fatto, è il primo e, fino ad oggi, unico Istituto comprensivo della città dell’Aquila che, dal 2009, ha sperimentato con successo la verticalizzazione scolastica ponendosi come modello per i futuri istituendi Istituti comprensivi.
Attualmente il Rodari ha il suo plesso centrale nella scuola primaria di Pile e ingloba le scuole dell’infanzia ‘Primo maggio’ e ‘Piletto’ a Pile, oltre alle scuole dell’infanzia di Pagliare di Sassa, Sassa, Preturo, Roio Poggio, San Benedetto di Bagno e Pianola, le primarie di Preturo, Pagliare di Sassa, Sassa, Pianola e Roio e la scuola media di Sassa. Il piano di dimensionamento approvato in Giunta, di fatto, smembra l’Istituto, spostando la primaria di Pile, e così le scuole dell’infanzia ‘Primo maggio’ e ‘Piletto’ nell’Istituto che farà riferimento alla scuola media Mazzini, quello, per intenderci, territorialmente definito dai quartieri di Pile, Santa Barbara e San Sisto.
In questo modo, l’Istituto comprensivo Rodari perderebbe, si stima, 340 alunni (271 della primaria di Pile, 24 dell’infanzia ‘Piletto’ e 45 dell’infanzia ‘Primo maggio’), scendendo a 721 studenti, pericolosamente ‘vicino’ alla soglia dei 600 iscritti sotto la quale risulterebbe sottodimensionato, perdendo di conseguenza il dirigente titolare e andando a reggenza, stante il mancato riconoscimento dell’Aquila come comune di montagna (in questi casi, la soglia scende a 400).
Di qui, la protesta dell'Istituto che non ha alcuna intenzione di assistere passivamente allo smembramento.
Stamane si è deciso di avviare un processo di mobilitazione a sostegno, è stato spiegato, di un “dimensionamento efficace, ragionato e partecipato”.
Sulla vicenda, nei giorni scorsi, era intervenuto anche il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Stefano Palumbo. “Il nuovo piano di dimensionamento della rete scolastica comunale, così come proposto dall'assessore Francesco Bignotti, presenta un evidente ed iniquo sbilanciamento tra i 6 istituti comprensivi previsti”, l’affondo del capogruppo dem; “è inaccettabile, infatti, che il nuovo equilibrio territoriale sia stato raggiunto a scapito del solo istituto Gianni Rodari che per decisione della giunta non comprenderà più al proprio interno la scuola di Pile". Ha aggiunto Palumbo: "La scelta penalizza, deliberatamente, il sistema scolastico della zona sud-ovest, non solo in prospettiva a causa del calo del tasso di natalità, ma anche operativamente nell'immediato, essendo il plesso scolastico di Pile, tra quelli dell'attuale istituto Rodari, l'unico in grado di ospitare gli uffici della direzione didattica e, inoltre, in una posizione baricentrica rispetto a tutti gli altri. Una beffa che si aggiunge al danno che i cittadini di queste frazioni subiscono già da 10 anni con la ricostruzione ancora al palo del nuovo polo scolastico di Sassa, della scuola di Pianola, di quella di Bagno e senza che si sia neanche riusciti ad adottare la soluzione di fortuna individuata per quella di Preturo presso gli spazi messi a disposizione dall'ATER".