Una lettera aperta, indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti e al presidente della Regione Marco Marsilio; a firmarla, la Commissione Oltre il Musp, il Comitato Scuole sicure e la rappresentanza studentesca S.I.P. e M.G.S. per esprimere la legittima richiesta del mondo della scuola "di continuare a lavorare nelle nostre scuole e sui nostri territori, almeno fino a quando non saranno ricostruiti gli edifici scolastici e non sarà terminata la mobilità demografica".
Docenti, studenti e famiglie non condividono il piano di dimensionamento scolastico approvato dalla Giunta comunale e, da tempo, si stanno battendo per la sospensione del provvedimento: fino ad oggi, però, la loro voce è rimasta inascoltata, tant'è vero che la maggioranza di centrodestra, nei giorni scorsi, in Commissione ha bocciato la proposta di sospendere l'efficacia della delibera almeno per un anno. "E’ vero che L’Aquila è andata in deroga in questi anni rispetto al dimensionamento - si legge nella lettera - ma crediamo che si capisca benissimo il perché e che si possa sospendere l’attuale provvedimento, almeno per consentire alle varie parti di conoscere, di confrontarsi, di condividere, di proporre: ci sta calando dall’alto un provvedimento che causerà 'un terremoto affettivo', così come si sono espressi i genitori presenti alla partecipatissima assemblea sindacale di lunedì 21 ottobre, perché temono di perdere quella continuità didattica e relazionale sulla quale abbiamo lavorato insieme in questi 10 anni".
La richiesta, sostenuta da una sostanziosa raccolta firme, cartacea (circa mille) e online sulla piattaforma change.it (entrambe ancora in corso), verrà presentata al prossimo tavolo di lavoro col Ministro Fioramonti del 17 dicembre, "ma ancora prima al tavolo tecnico regionale del 15 novembre: è ponderata e documentata da innumerevoli buone pratiche curricolari ed extracurricolari", si sottolinea nella missiva.
"Vi preghiamo di sostenere la nostra argomentata proposta di sospendere il provvedimento per rivisitarlo insieme, con calma", l'appello a Mattarella, Fioramonti e Marsilio.
Di seguito, il testo completo della lettera.
Carissimi
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti
Presidente della Regione, Marco Marsilio,
abbiamo apprezzato moltissimo la vostra sensibilità, la vostra disponibilità all’ascolto, sia qui a L’Aquila che a Roma, e pensiamo che Voi possiate essere le persone giuste alle quali raccontare brevemente la storia degli ultimi 10 anni di una città meravigliosa che è stata capace, dopo il tragico evento del terremoto che ha sconvolto la vita di migliaia di suoi/sue abitanti, di rialzarsi, di riconoscersi, di ricompattarsi, di fare rete, di ricostruire speranza, forza e determinazione, di riprendere coraggio, di chiedere rispetto, soprattutto per le nuove generazioni.
Il compito delle insegnanti è stato particolarmente impegnativo, perché a contatto tutti i giorni con lutti, dolori, sofferenze, cercando il modo di alleviare, di risollevare, di sostenere. Hanno collaborato a ricostruire realtà territoriali che soffrivano enormemente un lacerante senso di spaesamento e che temevano di perdere anche quello della propria identità. Hanno lavorato in condizioni a dir poco precarie, sotto le tende, nelle tensostrutture, da 10 anni nei musp o in edifici in muratura, per alcuni dei quali ancora non conosciamo gli indici di vulnerabilità sismica.
Ciononostante hanno reagito, hanno aperto le scuole a persone che non avevano più centri di aggregazione, hanno invitato le/gli abitanti di quei territori a ritessere trame relazionali efficienti ed efficaci, comunque belle, che hanno ridato forza e conferito dignità a porzioni di popolazione afflitta e sofferente, che con la scuola del proprio territorio ha ritrovato la forza e il desiderio di rialzarsi di rimettersi in gioco, convinte/i che insieme avrebbero potuto farcela. Ed è stato proprio così: ciascuna scuola sui vari territori ha raggiunto risultati eccellenti, ha evitato lo spopolamento, ha retto le fila di un percorso che riprendeva nonostante la tragedia.
Le/gli insegnanti hanno lavorato in sinergia con le famiglie e le associazioni locali, avendo ben presente gli obiettivi suddetti, che sono stati ampiamente raggiunti, così come Voi avete recentemente riconosciuto, con risonanza nazionale. E’ stato uno sforzo immane, continuo, perseverante che le varie comunità territoriali riconoscono ed apprezzano: la “loro” scuola ha contribuito a ricreare comunità e senso di responsabilità.
Siamo cresciute/i insieme, Scuole e Famiglie, ed insieme vorremmo continuare a farlo, senza subire, di nuovo, allontanamenti dolorosi, soprattutto pensando al disagio emotivo che subirebbero a) bambine, bambini, ragazze e ragazzi, che hanno ritrovato nella scuola, nei loro compagni, nelle/nei loro insegnanti dei punti fermi per riaffrontare con serenità la vita in una difficile città in ricostruzione fisica e morale; b) le famiglie, che hanno stabilito con la scuola dei propri figli e delle proprie figlie un patto di alleanza fortissimo, riconoscendole specificità operative in grado di tranquillizzare contesti familiari provati da un’esperienza terribile e che hanno trovato bei punti di riferimento nelle c) “loro” insegnanti, che invece ora rischiano di dover interrompere una continuità didattica e relazionale costruita step by step.
Voi conoscete L’Aquila e la sua recente storia: siamo convinte/i che Voi comprenderete fino in fondo la nostra legittima richiesta di continuare a lavorare nelle nostre scuole e sui nostri territori, almeno fino a quando non saranno ricostruiti gli edifici scolastici e non sarà terminata la mobilità demografica.
La nostra richiesta, sostenuta da una sostanziosa raccolta firme, cartacea (circa mille) e online sulla piattaforma change.it (entrambe ancora in corso), che Vi presenteremo al prossimo tavolo di lavoro del 17 dicembre (ma ancora prima al tavolo tecnico regionale del 15 novembre), è ponderata e documentata da innumerevoli buone pratiche curricolari ed extracurricolari.
La maggior parte dei Dirigenti Scolastici si è dichiarata apertamente a favore della sospensione, così come i loro Collegi Docenti e Consigli d’Istituto (abbiamo già richiesto i verbali), così come tutti i Sindacati.
E’ vero che L’Aquila è andata in deroga in questi anni rispetto al dimensionamento, ma crediamo che si capisca benissimo il perché e che si possa sospendere l’attuale provvedimento, almeno per consentire alle varie parti di conoscere, di confrontarsi, di condividere, di proporre: ci sta calando dall’alto un provvedimento che causerà 'un terremoto affettivo', così come si sono espressi i genitori presenti alla partecipatissima assemblea sindacale di lunedì 21 ottobre, perché temono di perdere quella continuità didattica e relazionale sulla quale abbiamo lavorato insieme in questi 10 anni.
Sappiamo che il 15 novembre il provvedimento sarà trattato in Regione: Vi preghiamo di sostenere la nostra argomentata richiesta di sospenderlo per rivisitarlo insieme, con calma.
Perché questa improvvisa fretta? Siamo certe/i che si può agire diversamente , che possiamo far intendere alle amministrazioni le nostre ragioni, soprattutto la nostra volontà di prendere parte ad un percorso cittadino così importante che coinvolge le comunità dei vari territori, soprattutto quelli periferici più penalizzati. Siamo convinte/i che la bellezza crei bellezza, soprattutto quella derivante da azioni pregevoli e degne di riconoscimento ed apprezzamento.
Insieme abbiamo scritto un documento assembleare, che vi abbiamo già spedito, per approfondire le ragioni di una richiesta condivisa e partecipata: la sospensione della Deliberazione di Giunta n. 404 del 17.09.2019 del Comune di L’Aquila relativa al dimensionamento scolastico.
Vi ringraziamo per la Vostra attenzione e disponibilità all’ascolto. Nella viva speranza di ricevere presto buone nuove, Vi salutiamo cordialmente.