Nell'aula magna “Alessandro Clementi” del Dipartimento di Scienze Umane (viale Nizza 14, L’Aquila) nel pomeriggio di martedì 26 novembre e nella mattinata e pomeriggio successivi di mercoledì 27, si svolgerà alla presenza del rettore Edoardo Alesse, il VI seminario internazionale di studio dal titolo: "Un’invenzione romanza: il romanzo e le sue trasformazioni nelle letterature medievali e moderne”.
La nota di Univaq
Ideato e organizzato da Lucilla Spetia, professore associato di Filologia e Linguistica Romanza presso lo stesso Dipartimento di Scienze Umane, con la collaborazione della prof.ssa Teresa Nocita titolare di un contratto di Filologia italiana, il seminario, finanziato dal DSU Dipartimento di eccellenza, giunge alla sua VI edizione e costituisce ormai un appuntamento consolidato, che negli anni ha visto docenti di università italiane e straniere affrontare tematiche e argomenti diversi e sempre in prospettiva pluridisciplinare, allo scopo di illustrare e valorizzare la complessità e la ricchezza del Medioevo, realtà imprescindibile per comprendere la modernità e che rappresenta l’innovazione originale nella tradizione del passato: così dallo studio della metafora e del linguaggio allusivo, si è passati all’analisi della cultura eterogenea dei Normanni e dei Plantageneti, e quindi allo studio della metamorfosi e delle trasformazioni nello spazio e nel tempo, sia sul piano letterario sia quello iconografico, secondo modalità meno prevedibili eppure fondamentali a comprendere il presente, ormai entrate nell’immaginario collettivo.
Dal 2017 la riflessione si è rivolta ai generi letterari che hanno visto la luce o sono stati oggetto d’interpretazione originale proprio nell’epoca medievale. Mentre il Seminario del 2017 ha focalizzato la propria attenzione sulla narratio brevis, nel 2018 si è deciso di incentrare i due giorni di discussione sulla lirica, in particolare sull’esperienza trobadorica, alla base dell’educazione sentimentale dell’Europa, e sul suo irradiamento in ambito francese, iberico e italiano, con un’apertura irrinunciabile alla coeva esperienza mediolatina e a quella poco conosciuta del mondo arabo.
Quest’anno invece si è scelto di privilegiare il romanzo, genere di larghissima diffusione e ampio successo, il quale vede l’origine proprio verso la metà del XII secolo, come già rivela il suo nome, per cui molti dei temi e motivi poi coniugati in modo diverso nel romanzo moderno, oltre che la strutturazione, discendono dalle più antiche e originali testimonianze. Poiché si tratta di un genere di lunga vita, si è pensato allora, non solo di tenere conto di suoi diversi aspetti nelle letterature romanze medievali, ma anche di sviluppare la riflessione sul piano della diacronica, giungendo così sino all’età moderna e contemporanea.
Particolarmente rilevante in tal senso appare la prima sessione dedicata al ruolo del Medioevo romanzo nelle letterature contemporanee e al ruolo fondamentale giocato dalla Filologia romanza, di cui parlerà Monica Longobardi, e soprattutto al romanzo occitanico moderno, sconosciuto ai più eppure di grande rilevanza, analizzato in rapporto con scritture romanzesche in altre lingue, per cui intervengono due personalità eminenti come Jean-Yves Casanova e Marie-Jeanne Verny. A fare gli onori di casa sarà Fausta Garavini, una filologa romanza di grande spessore oltreché scrittrice di fama, vincitrice e finalista di premi letterari (Mondello, Viareggio, Campiello, Vittorini, Bagutta), tanto che le sue opere sono tradotte in francese.
Nell’ottica pluridisciplinare che connota queste iniziative, parteciperanno alla discussione filologi romanzi e letterati: per il periodo medievale Arianna Punzi e Gioia Paradisi, rispettivamente professore ordinario e professore associato di Filologia romanza alla Sapienza, Patrizia Serra e Giulia Murgia dell’Università di Cagliari, Anatole Fuksas Associato dell’Ateneo di Cassino, Gaetano Lalomia che proviene dall’ateneo catanese e specialista del romanzo castigliano; per l’epoca moderna Roberta Colombi di Roma Tre; Alessandro Bosco dell’Università di Innsbruck; Patrizia Landi che collabora alla cattedra di Letteratura italiana della Scuola Superiore di Studi Linguistici Carlo Bo della sede di Milano; Elisabetta Menetti, ricercatore di Letteratura italiana presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Presiederà una sessione Carlo Fonzi, attuale presidente tra l’altro dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea, che contribuirà alla discussione fornendo il punto di vista di uno storico.
Anche in quest’occasione -afferma la prof.ssa Lucilla Spetia- in nome dell’irrinunciabile pluridisciplinarietà, la Filologia Romanza avrà modo di mostrare agli studenti in primis, cui è primariamente rivolta l’iniziativa, la propria centralità come disciplina comparatista, aperta all’apporto proficuo e al confronto dialettico e stimolante con altre discipline allo scopo di far conoscere e apprezzare la miniera nascosta del Medioevo e il debito riconosciuto unanimemente che la modernità e la contemporaneità hanno contratto con esso.