"Era importante tornare all'Aquila perché questa città è il simbolo della resilienza di questo Paese".
Così Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, ha inaugurato, questa mattina, la quarta edizione del Festival della Partecipazione, in programma nel capoluogo abruzzese il 22 e 23 novembre.
L'apertura del Festival - promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con il Comune dell'Aquila e Slow Food Italia – si è tenuta nella Main Lecture Hall del Gran Sasso Science Institute, la scuola di dottorato internazionale che patrocina l'evento insieme all'Università dell'Aquila e al Consiglio regionale d'Abruzzo.
Oltre a Antonio Gaudioso , erano presenti anche Elisa Visconti, responsabile del Dipartimento Programmi di ActionAid Italia; Silvia De Paolis, del comitato esecutivo nazionale di Sloow Food; i deputati Alessandro Fusacchia e Paolo Lattanzio; l'assessore comunale alle Politiche sociali Francesco Cristiano Bignotti; il rettore del GSSI Eugenio Coccia.
Ambiente, inclusione sociale e scuola sono stati i temi al centro della sessione, che ha visto protagonisti anche tre giovani attivisti: Tommaso Cotellessa, dell'Aquila, studente liceale e presidente della consulta studentesca provinciale; Cecilia Erba, di Roma, volontaria di A Sud, onlus che promuove, sostiene e accompagna processi sociali nel sud d'Italia e del mondo; e Ikram Mohamed, di Torino, mediatrice culturale.
"La sfida che il Festival si è post a quest'anno" ha dichiarato Elisa Visconti "è proprio quell a di andare a pescare negli angoli più remoti di questo paese esempi fruttuosi di resilienza politica e di cittadinanza attiva, casi esemplari che ci raccontano come, nonostante le occasioni di partecipazione si stiano riducendo sempre di più a livello nazionale ma anche europeo, uno spazio si può sempre trovare e su quello si può ricostruire. Anche la Masterclass di due giorni presente nel programma va in questa direzione: abbiamo voluto me ttere insieme 20 realtà giovanili che hanno preso o ripreso in mano uno spazio politico nei rispettivi territori di appartenenza".
Nel corso della tavola rotonda, Tommaso Cotellessa ha ricordato come, a oltre 10 anni dal terremoto, nessuna delle scuole aquilane danneggiate dal sisma sia stata ancora ricostruita.
Grazie a una grande mobilitazione partita spontaneamente proprio nelle scuole , gli studenti aquilani sono riusciti a riportare l'attenzione delle istituzioni nazionali su questo tema e il loro grido d'allarme è arrivato fino a l ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti e al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha voluto incontrare una delegazione di comitati in occasione della visita compiuta all'Aquila a fine settembre per l'inaugurazione dell'anno scolastico.
"Le scuole, come gli ospedali e gli altri edifici pubblici, sono il simbolo della presenza dello Stato" ha osservato Antonio Gaudioso "L'assenza di questi simboli rischia di creare sfiducia nei cittadini. Ma il fatto che, nonostante tutto, ci siano esperienze straordinarie come quella nata all'Aquila tra gli studenti, che raccontano di comunità resilienti, di cittadini che non si sono arresi, è una grande iniezione di energia. Viviamo in un'epoca dominata da problemi complessi, per i quali non esistono soluzioni semplici. I processi partecipativi, se avviati e gestiti attraverso percorsi di ascolto e valorizzazione delle esperienze del territorio, possono contribuire a sopperire alla carenza strutturale delle istituzioni".
E sempre in tema di edilizia scolastica, nella Giornata nazionale della sicurezza scolastica che si svolge ogni anno il 2 2 novembre, si è svolto in mattinata un colorato flash mob davanti la sede del Consiglio regionale per denunciare non solo la lentezza della ricostruzione degli edifici scolastici colpiti dal terremoto ma anche lo stato di insicurezza in cui versano due terzi delle scuole italiane. Ad animarlo sono stati ragazzi e ragazze di vari istituti abruzzesi, che hanno preso parte a un progetto sulla sicurezza dell'edilizia scolastica lanciato di Cittadianzattiva in oltre 100 scuole italiane.
Inoltre, sempre al GSSI, alla presenza di Mario Nicoletti dell'Ufficio Sismico nazionale, una rappresentanza di studenti, insieme al sindaco di Pizzoli Gianni Anastasio, a docenti e formatori di Cittadinanzattiva, ha illustrato il percorso compiuto da molti ragazzi abruzzesi che saranno protagonisti, nel 2020, nelle proprie scuole, nel ruolo di divulgatori e promotori di sicurezza, nelle vesti di Responsabili per la sicurezza degli studenti.
"Il protagonismo delle comunità" è stato invece il filo conduttore dell'incontro organizzato da Cittadinanzattiva alle 15:30 a Palazzo Fibbioni, sede del Comune dell'Aquila.
Durante la discussione sono stati presentati alcuni esempi virtuosi di a ttiva zione di processi di gestione comune delle risorse che hanno dato un volto nuovo a luoghi e comunità.
Uno di questi è il laboratorio che si è svolto sotto il coordinamento di Cittadinanzattiva – coadiuvata dalle associazioni Borghi autentici d'Italia e YOUrban Mob - nei comuni di Calascio, Castel del Monte, S. Stefano di Sessanio e Castelvecchio Calvisio, in provincia dell'Aquila.
Grazie a questo progetto, a Calascio, è stato dato vita a un infopoint per gestire l'imponente flusso di turisti che ogni anno si riversa sul territorio del piccolo comune montano, abitato da sole 100 persone, per via della presenza della celebre Rocca, dichiarata dalla rivista National Geographic uno dei 15 castelli più belli del mondo.
Il progetto, hanno spiegato Maya Battisti di Cittadinanzattiva e Erika Fammartino di YOUrban Mob, è partito perché le decine di migliaia di persone che in estate accorrevano a vedere la Rocca non si fermavano a visitare anche il paese ma ripartivano subito. Riaprendo un luogo abbandonato – un'ex scuola elementare chiusa da anni – e coinvolgendo gli abitanti del comune, il progetto è riuscito a creare 8 posti di lavoro stagionali per giovani tra i 16 e i 20 anni.
Altro esempio virtuoso di protagonismo delle comunità è la Foresta modello della Valle dell'Aterno , un progetto a cui hanno aderito la Regione Abruzzo, 15 comuni della provincia dell'Aquila - alcuni dei quali inseriti all'interno dei confini del Parco regionale Sirente-Velino – ma anche agricoltori, allevatori e singoli cittadini. Tutti insieme hanno formato un'associazione che si occuperà di gestire un'area di 300 chilometri quadrati p er combattere lo spopolamento e ridare vita a un bosco semi-abbandonato da oltre 60 anni.
Il programma completo è disponibile sul sito www.festivaldellapartecipazione.org