Venerdì, 26 Marzo 2021 18:19

La denuncia di Tella: "Contro la (falsa) partecipazione: la mia esperienza con Cittadinanzattiva"

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Si sono svolte nei giorni scorsi le elezioni di Cittadinanzattiva APS Abruzzo per eleggere gli organi amministrativi dell’ente.

Paola Federici è stata eletta come segretario e rappresentante legale. Presidente dell’assemblea degli Associati sarà Mauro Chilante. Membri dell’organo di amministrazione Antonello Barbati, Lucio Pulini, Donato Liberatoscioli, Paolo Pesci e Cristina Milani. Rappresentanti regionali nell’Assemblea degli Enti Associati di Cittadinanzattiva sarano Ennio Di Renzo e Lucio Pulini e Anna Di Francesco. Coordinatore dell’assemblea di L’Aquila sarà Alfredo Pellecchia, dell’assemblea di Teramo Anna Di Donatantonio, dell’assemblea di Pescara Angela Bottalico, dell’assemblea di Sulmona Catia Puglielli e infine coordinatore dell’assemblea di Guardiagrele Donato Liberatoscioli.

Non sono mancate le polemiche. 

In particolare, l'oramai ex coordinatore territoriale dell'Aquila Paolo Tella ha diffuso una nota molto dura sottolineando come l'azione dell'associazione si discosti enormemente dalle dichiarazioni di facciata. "L’esperienza è finita a causa mia, della mia rigidità sulla necessità di coerenza che non mi permette di accettare frasi e slogan senza che si trasformino in comportamenti reali e quotidiani. Oggi chiarisco la mia posizione, dopo un anno di silenzio trascorso, ed avvio un percorso affinché vengano rispettati lo Statuto ed i principi fondanti che hanno reso nota Cittadinanzattiva", le parole di Tella.

"Per tre anni ho collaborato con un’associazione che, di fatto, non ha accettato alcuna istanza proveniente dal nostro territorio. Non parlo dei tanti amici a L’Aquila che hanno aderito e mi hanno seguito, parlo proprio dello spirito associativo nazionale che, nei fatti, si discosta enormemente da tutte le dichiarazioni di facciata. Il nuovo Statuto, ad esempio, prevede che il coordinatore di ogni Assemblea Territoriale venga indicato dai territori e nominato del Segretario Regionale; è, a mio avviso, un esempio di centralizzazione che nega un principio elettivo democratico. Abbiamo subito la nomina di un 'commissario' Monia Mancini che è arrivata e ha deciso senza ascoltare, senza confrontarsi e senza conoscere, che ha negato quel principio di trasparenza e di ascolto necessario per la partecipazione alle decisioni, evitando ogni dibattito interno, sospendendo per mesi e mesi il sottoscritto Coordinatore dell’Assemblea senza convocare un’assemblea, negando il diritto di conoscere l’esito delle sue decisioni, riaprendo il tesseramento all’improvviso senza rendere pubblica l’informazione, rispondendo sempre che “il commissario fa quello che vuole”, poi imponendo, con raccomandate scritte in incomprensibili termini legalesi, di aderire al 'nuovo corso' escludendo chi non ha aderito, senza mai passare per l’assemblea e, soprattutto, senza rispondere alle continue istanze, negando ogni principio di trasparenza. Mi sono anche state inviate raccomandate ad un indirizzo sbagliato, probabilmente per provocare le mie mancate risposte".

Ha aggiunto Tella: "A niente sono servite le segnalazioni, effettuate anche alla Segreteria Nazionale, di fatti che, per me, costituiscono violazione dei principi riportati nel Codice di Condotta, quei principi ai quali ho aderito, che ho promosso e diffuso, che sono stati linea guida quando ho accettato di far rivivere l’Assemblea dell’Aquila che era inesistente e riportandola ad avere oltre 50 soci scelti tra i cittadini più proattivi conosciuti in dieci anni di confronti, quando ho messo a disposizione i miei rapporti per ottenere l’unico finanziamento avuto quando sono saltati i Fondi CIPE, quando abbiamo organizzato eventi di confronto per discutere il metodo da attuare per dare voce al protagonismo delle comunità locali: è stato un percorso importante in cui abbiamo messo a sistema temi e metodi con una grande intesa tra il territorio ed i portatori di esperienze. A nulla è servito lavorare con l’Urban Center nei progetti di riqualificazione urbana, coinvolgere le Associazioni della Jane’s Walk, dare ascolto ai cittadini di Bagno Grande che chiedono tutela per un traliccio telefonico, raccogliere di 3.000 firme a sostegno del Festival, collaborare alla pubblicazione del testo 'Intervista sull’Aquila' da donare ai ragazzi diplomati Di fatto, tutti i principi fondanti di Cittadinanzattiva sono stati smentiti dai comportamenti".

Dunque, Tella ha svelato che "si sta cercando di organizzare una nuova edizione del Festival della Partecipazione, a L’Aquila, senza ascoltare nessuno e senza coinvolgere nessuno. L’Aquila viene citata come la città in cui le esperienze di partecipazione hanno fatto crescere una comunità capace di esprimere istanze, di organizzarsi e di combattere ma, secondo Cittadinanzattiva, la stessa comunità non deve essere coinvolta. L’Aquila serve solo per avere visibilità, per avere “un luogo simbolo” (come viene definito nei documenti) da esporre in vetrina, ma non se ne hanno realmente a cuore le sorti negandole il coinvolgimento. Ho provato in tutti i modi a portare istanze locali nel gruppo di lavoro del Festival, fin dalla prima edizione quattro anni fa; in ogni riunione con i partner di progetto ho chiesto che Roma cedesse una parte di sovranità, che il percorso fosse reso continuativo, che fosse coinvolta nella progettazione degli eventi la miriade di associazioni locali che si occupano di valorizzazione del territorio, di cultura e di ambiente: niente di niente. Quando gli amici aquilani me lo dicevano criticando il Festival 'imposto da Roma' non ci volevo credere, ora ho capito che è così".

Dal Festival della Partecipazione, "ormai fallimento assoluto", ai progetti per l’ambiente e fino al dibattito sulle aree interne: "è stato ed è tutto deciso a Roma senza mai tener conto delle istanze locali, bloccate ed inibite da sordi burocrati, senza mai considerare che le persone che vivono un luogo devono essere rispettate e possono essere utili solo se ascoltate. Negare il coinvolgimento di tutte le realtà locali, atteggiamento della peggiore burocrazia di un Commissario voluto da quel vice segretario generale, Anna Lisa Mandorino, che è stata ospite a L’Aquila (ospite!), accolta e stimata, che nel suo intervento in occasione dell’ultimo Festival ha tenuto una lectio magistralis sulla partecipazione di straordinaria valenza, per negare tutto con i suoi comportamenti il giorno dopo. La stessa Anna Lisa, candidata alle elezioni per la carica di nuovo Segretario Generale che si terranno domani 27 marzo; elezione che nella mia prospettiva si presenta carica di ombre, così come è carica di ombre l’elezione già avvenuta per l’Assemblea Territoriale dell’Aquila e della segreteria Regione che hanno consegnato Cittadinanzattiva a poche associazioni che tutelano i loro interessi e non l’interesse generale, associazioni che sono portatrici di un forte e chiaro conflitto di interessi che io ho segnalato con forza".

La partecipazione democratica richiede tempo, pazienza, ascolto, capacità di interpretazione ed onestà intellettuale: "non si limita ad uno spettacolo che arriva come il circo e poi sparisce per tornare l’anno dopo a ripetere le stesse tiritere. Lo sviluppo locale non si fa imponendo modelli teorici scritti sul libro di qualche trombone; io sono convinto che si debba fare ascoltando e creando relazioni per valorizzare ciò che esiste, con persone che vivono tutti i giorni i luoghi, che li conoscono e che ne portano il genius loci. Eppure nel leggere i principi ed il codice di condotta di Cittadinanzattiva sembra che ci fosse un grande rispetto, una forte convinzione che parte dal principio di sussidiarietà ed arriva a teorizzare la partecipazione alle decisioni, l’ascolto delle esigenze prima di ogni progetto e prima di prendere ogni decisione. È straordinario osservare che viene promossa la sussidiarietà: gli Enti Pubblici devono ascoltare i cittadini ma Cittadinanzattiva non ascolta i propri iscritti". 

Conclude Tella: "Credo fermamente che la coerenza tra parole e fatti sia fondamentale, che sia dirimente e che ci permetta di sapere da che parte stare. Sono sempre stato partigiano, di parte, netto e distante da logiche poco chiare di mediazione, mi sono impegnato per passione e per cultura, trovando nella difesa del bene comune una linea guida verso gli interessi collettivi che non trova coerenza con interessi di pochi; la mia ricerca di coerenza mi porta a prendere le distanze da metodi e comportamenti dissonanti tra ciò che si dice, si scrive e ciò che poi si fa. Sono stato volontario; la volontarietà non si paga con i soldi, si paga con il piacere di fare cose insieme a persone con cui condividere un’idea: il piacere l’ho perso e, avendo una certa età, non voglio più fare cose che non mi piacciono. Per questo io sono, e sarò sempre, contro la (falsa) partecipazione. Ringrazio tanti amici che mi sono stati vicini in questa breve avventura, tanti amici coerenti ed appassionati che sono il vanto di questo nostro territorio; con tutti loro faremo altro, insieme, come abbiamo sempre fatto".

Ultima modifica il Venerdì, 26 Marzo 2021 18:44

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