Continua a far discutere la riorganizzazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo.
Il 28 gennaio scorso è stato pubblicato il decreto che, di fatto, ridisegna le articolazioni del Mibact, con la conferma che l'Abruzzo avrà due soprintendenze definitive.
Ricorderete che la vicenda era 'esplosa' giusto un anno fa, all'inizio del 2019, sebbene affondasse le radici nella riforma del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo varata nel 2014, ed entrata nella seconda fase nel 2016 con una sorpresa amarissima per L’Aquila: al 31 dicembre 2019, infatti, il capoluogo di Regione avrebbe perso la Soprintendenza. In sostanza, la riforma varata dal ministero prevedeva che la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio - nata dalla fusione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio con la Soprintendenza Archeologica – trovasse sede a Chieti, e così è andata, con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere, invece, che sarebbe rimasta a L’Aquila ma fino alla fine dell’anno, appunto, per poi sparire. Se non fosse che alla fine di maggio l'allora sottosegretario con delega ai Beni Culturali, Gianluca Vacca, annunciò che la Soprintendenza a L’Aquila non solo sarebbe stata confermata ma sarebbe divenuta stabile: nella 'controriforma' interna del dicastero, voluta dall'allora ministro Alberto Bonisoli, si prevedeva che l’Abruzzo mantenesse due Soprintendenze "definitive". In più - assicurò Vacca - "la sede del segretariato regionale, quello che segue gli appalti per la ricostruzione, che in una prima ipotesi doveva essere accorpato con il Lazio, resterà a L'Aquila".
Finita l'esperienza dell'esecutivo gialloverde, con la nascita del governo M5S-PD ai Beni culturali è tornato, dopo appena un anno, Dario Franceschini che ha confermato l'impostazione data da Bonisoli.
E dunque, ci sarà una Sopritendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di L'Aquila e Teramo con sede all'Aquila e una Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara con sede a Chieti; come annunciato, inoltre, il Segretariato regionale d'Abruzzo avrà sede nel capoluogo.
A Pescara, invece, troverà casa la Soprintendenza Archivistica e bibliografica dell'Abruzzo.
A far discutere, però, è la decisione del Mibact di trasferire a Chieti la sede della Direzione regionale Musei d'Abruzzo, l'attuale Polo museale, che fino ad oggi aveva sede all'Aquila: sia chiaro, l'Abruzzo non è l'unica regione dove la Direzione museale non sarà ubicata nel capoluogo - in Sardegna sarà a Sassari, in Basilicata a Matera, in Calabria a Cosenza - si tratta, comunque, di un ufficio in meno che avrà sede all'Aquila rispetto alla vecchia articolazione, e proprio nel momento in cui il Munda diventa museo autonomo e in città si attende l'inaugurazione della sede distaccata del Maxxi.
Soddisfazione a Chieti: il 'Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti' ha salutato con gioia la decisione del Mibact di "riequilibrare" la presenza del Dicastero in Abruzzo. "Accanto allo sdoppiamento delle Soprintendenze, al Segretariato regionale dell’Abruzzo, al Museo Nazionale autonomo Munda, cui si aggiunge la sede staccata del Maxxi di Roma, tutti presenti all’Aquila, il Ministero ha voluto giustamente restituire a Chieti la Direzione regionale dei musei, ripristinando la situazione che era stata determinata al momento della istituzione del Polo Museale nel 2016" sottolinea in una nota il portavoce del Comitato Giampiero Perrotti. Una soluzione che era stata auspicata dal Comitato in una lettera inviata lo scorso dicembre assieme a Confcommercio, Confesercenti e Confartigianato al Ministero e a tutte le autorità competenti: "Per una volta, la mobilitazione unanime della città e delle sue istituzioni ha portato a un ottimo risultato".