Giovedì, 10 Aprile 2014 19:44

"L'arte è l'origine di tutto": intervista a Michelangelo Pistoletto

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Ieri pomeriggio, di fronte all'Auditorium del Parco, si è tenuta la performance pubblica creata da Michelangelo Pistoletto, uno dei maggiori artisti del panorama internazionale. Il pittore e scultore italiano è giunto all'Aquila per portare avanti l'ambizioso e creativo progetto del Terzo Paradiso. L'iniziativa vuole arrivare a "condurre l'artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l'arte, la cultura e la politica a restituire vita alla terra, insieme all'impegno di rifondare i principi e i comportamenti etici". Per tale fine è stato ideato dall'artista il simbolo del Terzo Paradiso, lo stesso simbolo che, ieri, molti cittadini hanno ricreato con dell'acqua colorata sulla ghiaia antistante l'Auditorium. Presenti e attivi nella performance anche la rettrice dell'Università degli Studi dell'Aquila, Paola Inverardi e il direttore del Dipartimento di Scienze Umane, Simone Gozzano.

Abbiamo parlato con Michelangelo Pistoletto di arte e di ambiente ma anche di quel cambiamento di cui tutti sentiamo il bisogno.

Come mai ha deciso di portare questo progetto qui a L'Aquila?

Mi è stato chiesto dalla rivista Mu6 di rilasciare un'intervista, si è pensato poi di fare una performance e degli incontri in modo da portare il Terzo Paradiso ad attivare qualcosa che potesse essere utile per i giovani e la società aquilana.

In che modo l'arte può essere utile alla rinascita?

L'arte è l'origine di tutto. Anche il passaggio dall'animale all'essere umano è un passaggio artistico. La prima opera d'arte che è stata fatta e che possiamo riconoscere è, a mio parere, l'impronta della mano sulla caverna: lì è nata l'intelligenza, è nato il linguaggio, è nato tutto quello che poi è diventato scienza, politica, economia e cioè il mondo artificiale. L'arte è proprio impregnata nel concetto di artificiale, dunque se l'arte è il termine essenziale dell'artificio, è proprio l'arte che deve prendersene carico. Deve ripartire da quella impronta e crearne di nuove. A conti fatti, dopo tanti anni di storia, dobbiamo vedere dove siamo arrivati. C'è sempre stata una crescita molto lenta ma adesso siamo arrivati al punto massimo. Dobbiamo capire dove siamo, perché siamo qui e quali sono le responsabilità che abbiamo rispetto a ciò che abbiamo fatto: anche se non ne siamo stati artefici personalmente, lo siamo stati come essere umani ed ora è il momento di capire ciò che, da essere umani, possiamo fare.

Secondo lei a che punto siamo?

E' un punto di passaggio epocale ma credo che si possa essere positivi perché si è sviluppata molta più responsabilità. Ad esempio, ci sono molte più attività sostenibili rispetto a quindici o venti anni fa. Allo stesso tempo, però, abbiamo anche uno sviluppo delle nuove tecnologie e bisogna che queste influiscano nel rapporto con la natura e che non ci allontanino da essa.

Da parte di grandi multinazionali o entità che hanno rilevanza economica e politica, però, non vediamo grandi cambiamenti rispetto alla salvaguardia dell'ambiente.

Ha ragione, infatti questa presa di coscienza si deve allargare attraverso una educazione nuova che parta dalle scuole. Non possiamo aspettarci che coloro che vorrebbero fare di noi ciò che non vogliamo, facciano qualcosa che noi vorremmo. Siamo noi che lo dobbiamo fare. Rivoltarci contro qualcuno che non è disposto a cambiare non significa niente. Bisogna proporre nuove soluzioni, partendo dal basso.

In che modo si può inserire questo genere di cambiamento qui a L'Aquila?

Vedo che c'è una volontà anche da parte del sindaco e delle istituzioni educative, ed è con loro che ritengo si possa lavorare. A L'Aquila c'è l'educazione scientifica, artistica e di ogni tipo. Lavorare sull'educazione è fondamentale ma l'importante è farlo facendo partecipare i giovani e soprattutto i cittadini, in modo che riescano a comunicare. I cittadini, infatti, sono sempre divisi in raggruppamenti, come associazioni, ma poi ogni gruppo è completamente staccato dall'altro perché non vi è comunicazione. C'è bisogno, dunque, che tutte le diverse istituzioni ed associazioni portino i cittadini ad incontrarsi: se lo fanno in maniera creativa e gioiosa si puo' arrivare anche a far elevare il sapere di tutti e condurlo a delle giuste richieste e proposte. L'individuo da solo non conta niente mentre l'individuo che raggiunge il potere conta molto; è forse questa la differenza tra un individuo ed un altro.

 

La fotogallery di Christian Di Nardo

Pistoletto
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Ultima modifica il Venerdì, 11 Aprile 2014 10:07

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