Martedì, 15 Aprile 2014 17:13

"Insieme si può fare", un progetto per il primo spazio sociale nel Progetto case

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"La ricostruzione sociale del nostro territorio non è più prorogabile e va portata avanti di pari passo con quella edilizia". Con queste parole l'assessore all'assistenza alla popolazione, Fabio Pelini, ha introdotto il progetto dell'associazione 180 amici "Insieme si può" , finanziato dalla Chiesa Valdese grazie alle donazioni dell'Otto per Mille.

Il progetto consiste nel mettere a disposizione della popolazione del Progetto case di Assergi alcuni servizi: uno sportello sociale che svolgerà la funzione di servizio di accoglienza e aggregazione sociale con momenti di dialogo e di ascolto; un internet point con alcune postazioni internet; il trasporto sociale con un servizio di accompagnamento presso varie strutture; una web radio ('radio stella 180') con uno specifico format di comunità per il quartiere; un presidio del libro ed emeroteca con la consultazione e il prestito di libri.

Il tutto si svolgerà in un appartamento del Progetto case che il Comune darà in comodato d'uso. Ad Assergi "perché al disagio della solitudine e dell'assenza di servizi dei Progetti case, si somma quello di essere considerato all'estrema periferia della città". Un quartiere in cui è molto alta la percentuale di anziani ed extracomunitari.

"Per noi sarà un obbligo morale estendere su tutte le new town progetti analoghi - ha continuato Pelini - per continuare a sviluppare socialità e far uscire di casa la gente. L'assegnazione, deliberata oggi, è stata possibile in base a due provvedimenti che prevedono la destinazione di almeno cinque alloggi alle associazioni che si occupano di sociale. Si partirà con questo progetto perché l'associazione 180 e Tempera Onlus si sono rimboccate le maniche e hanno trovato loro i soldi, contrariamente ad altri che pensano che il Comune debba fare tutto per loro".

"Fin dai primi giorni dopo il sisma la 180 amici si è impegnata per la ricostruzione sociale" ha spiegato il Presidente Alessandro Sirolli, a cui è spettato il compito di ripercorrere le tappe che hanno portato al finanziamento del progetto. "Le New town sono aree in cui vivono dai 600 ai 1200 abitanti e ci sembrava importante lavorare lì per la ricostruzione della Comunità. Lo abbiamo proposto alla Chiesa Valdese che ci ha accordato il finanziamento a fine 2013. Il progetto partirà da maggio per concludersi un anno dopo ma se andrà bene chiederemo una proroga fino al 2016".

"Il lavoro si inserisce nell' ambito della salute di comunità - aggiunge Sirolli - vogliamo partire da cosa pratiche come accompagnare con un autoveicolo già acquistato le persone anziane verso le strutture ospedaliere o facilitare l'accesso ai servizi sulla rete agli extra comunitari che risiedono nel quartiere. In generale con questo progetto vogliamo promuovere il protagonismo dei cittadini verso le pratiche da metter in campo per cercare le soluzioni ai tanti problemi che ci sono".

Non è potuto essere presente alla presentazione del progetto il moderatore della tavola Valdese Eugenio Bernardini che ha per questo inviato una nota: "Siamo ben Consapevoli - scrive Bernardini - dei nostri limiti e del fatto che il nostro Otto per Mille è solo una piccola goccia in un mondo che necessita di più fondi per l'assistenza e il walfare. Ma allo sterzo tempo sentiamo la responsabilità di mettere queste risorse, che provengono dai contribuenti italiani, a disposizione di quanti, con piccoli e grandi progetti, lavorano per migliorare la qualità di vita delle persone. In una parola a dare speranza".

"Il progetto è stato appoggiato volentieri perché ha l'indirizzo che stiamo cercando di dare alle politiche sociali di questo territorio e cioè qiuello di capillarizzare gli interventi sopratutto verso i progetti case" ha affermato l'assessore al sociale Emanuela Di Giovambattista.

"E' nostra intenzione quello di mettere in rete il lavoro delle varie associazioni che lavorano nel sociale per offrire sempre più servizi di prossimità che abbiano la funzione di sportello sociale".

Ma con i tagli a cui si va incontro con il prossimo bilancio di previsione del Comune ci saranno i soldi - che già son pochi - per farlo? "L'indirizzo politico dato è di non tagliare sul sociale e a differenza della Regione non taglieremo - risponde l'assessora - dal 2008 al 2013 il Comune ha addirittura aumentato gli stanziamenti sul sociale. L'impegno da parte nostra c'è".

 

Ultima modifica il Martedì, 15 Aprile 2014 18:15

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