Questa settimana riprendiamo a parlare e camminare con un altro walk leader: Lorenzo Ricci, responsabile del gruppo locale di Greenpeace.
Questa passeggiata l’abbiamo condivisa con l’intenzione di coniugare i grandi temi della sussidiarietà e della biodiversità.
Cos’è la biodiversità e perché è importante tutelarla?
Per biodiversità s’intende la diversità di specie vegetali e animali che compongono il nostro pianeta. Proteggere e salvaguardare questa biodiversità significa tutelare la vita e la bellezza della Terra ma anche le risorse necessarie tanto agli esseri umani quanto agli altri organismi. La nostra sopravvivenza, infatti, dipenderà da quanto saremo capaci di difendere la biodiversità, improntando un modello di agricoltura ecologica e sostenibile che non deturpi la diversità ma in qualche modo la sostenga e la tuteli, senza danneggiare l’ambiente.
Ci siamo incamminati virtualmente verso Tornimparte, primo dei sei borghi che abbiamo visitato.
Nel tutelare la biodiversità grande importanza hanno i corridoi ecologici, elementi del paesaggio che connettono due o più habitat naturali. Questi corridoi possono avere un’origine naturale ma molto spesso la loro origine è artificiale. Un esempio di corridoio ecologico è la galleria (S. Rocco) che connette i monti del Sirente-Velino con le montagne laziali (Terminillo). Lo strato superiore della galleria funge da canale per lo spostamento di animali, come ad esempio il lupo e l’orso che durante la giornata percorrono moltissimi chilometri, e permette così di mantenere il flusso genetico che altrimenti verrebbe interrotto.
Cosa rappresenta Campotosto, il nostro secondo borgo?
Una culla di biodiversità sono le zone umide: paludi, bacini, acquitrini, torbiere e specchi d’acqua di origine naturale o artificiale permanenti o temporanei con acqua salmastra o dolce. Il Lago di Campotosto è una di queste aree, e riveste una straordinaria importanza per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici, motivo per cui nel 1994 è stata istituita la “Riserva Naturale di Popolamento Animale” attualmente gestita dal Reparto Biodiversità di L’Aquila. Il Bacino di Campotosto costituisce anche: Zona di Protezione Speciale; Important Birding Area Gran Sasso e Monti della Laga; Sito di interesse comunitario: “Monti della Laga e Lago di Campotosto”, tra i più importanti della Regione Abruzzo.
Il grande livello di conservazione attuato nell’area ha permesso negli anni l’aumento della ricchezza in specie, e inoltre la possibilità di poter continuare ad osservare specie molto rare come ad esempio la Cardamine appenina, una specie vegetale endemica dell’appennino centrale presente nell’area del lago con una popolazione.
Nella zona di Castel del Monte cosa potremmo vedere?
La difesa della diversità non può non prendere in considerazione i laghetti permanenti o temporanei della piana di Campo Imperatore. Essi ospitano un gran numero di specie di anfibi dai tritoni alle salamandre, dalle raganelle ai rospi. Ogni laghetto merita sicuramente un occhio di riguardo e dei piani di tutela specifici atti a conservare questi microhabitat e la diversità che essi accolgono.
Altra tappa, Santo Stefano di Sessanio.
Di grande importanza nella salvaguardia della biodiversità sono le pratiche agropastorali. Tali pratiche consentono la conservazione di specie vegetali legate al loro esercizio. Principalmente le pratiche di cui parliamo sono quelle legate al pascolo ovino che non va ad impattare in maniera cospicua sulle praterie aride della Piana di Campo Imperatore. Altro discorso invece è quello legato al pascolo bovino/equino, maggiormente impattante, e che con il tempo favorisce la presenza di determinate specie vegetali (es. Brachypodium genuense) molto spesso non appetibili, apportando una grave perdita di biodiversità.
Scendendo verso Navelli arriviamo nella Valle del Tirino, casa del fiume Tirino fiore all’occhiello della diversità della Regione Abruzzo.
Il numero di specie vegetali ed animali presenti in quest’area è inimmaginabile, va quindi difesa e tutelata. C’è da dire però che nella zona in cui il fiume transita tra Bussi e Navelli vi è una grandissima perdita di specie dovuta all’inquinamento delle acque. Bisogna sensibilizzare le popolazioni descrivendogli i servizi ecosistemici (anche il loro valore economico) che il fiume offre all’essere umano così da evitare problemi di questa natura. La Piana di Navelli ospita inoltre delle praterie aride con splendide fioriture di orchidee, famiglia protetta e tutelata a livello italiano ed europeo.
Torniamo verso la periferia aquilana: Paganica.
Nel climax boschivo Paganica si pone come una zona di transizione tra i boschi di quercia delle zone collinari a quelli di faggio delle zone di alta quota. In alcune zone intermedie a causa dell’eccessivo disboscamento passato si sono svolte opere di rimboschimento a pino nero. Il pino nero, oltre che ad essere altamente infiammabile, acidifica il terreno grazie ai suoi aghi non permettendo lo sviluppo del sottobosco, apportando una grande perdita di diversità. Guardando al passato Paganica è tra i principali esportatori nella conca Aquilana di prodotti agricoli, incentivata dalla presenza del fiume Vera.