Venerdì, 19 Giugno 2020 09:56

Turismo, riscontri positivi dai borghi montani. Tiene anche L'Aquila

di  Alessia de Iure

A qualche settimana dal 3 giugno, data del "via" agli spostamenti tra regioni, la stagione estiva è agli inizi, seppure con alcuni ritardi dovuti alle normative nazionali e locali per la prevenzione del Covid-19. E la stagione turistica?

Gli operatori e le operatrici dell'Abruzzo aquilano hanno dovuto rimboccarsi le maniche ancora una volta: non è stato facile, alcuni hanno persino deciso di non riaprire; dopo i crolli che il settore ha subito in seguito ai terremoti del 2009 e poi del 2016 e 2017, delusione e incertezza caratterizzavano le aspettative per l'estate di questo ennesimo anno "particolare", i cui effetti sull'economia si potranno vedere solo da qui a qualche mese.

"E' stato faticoso" spiega Francesca Ardizzola, che gestisce un b&b a Navelli e ha riaperto il 5 giugno: "Hotel e b&b devono seguire la stessa complessa normativa, invece ce n'é una diversa per agriturismi e rifugi. Ho dovuto 'spogliare' il b&b togliendo tutti gli oggetti di uso comune, ho dovuto affrontare la spesa dell'acquisto di materiali usa e getta e prodotti per la sanificazione e, non da ultimo, ho assunto il rischio di ospitare in quella che è anche la mia casa persone in prevalenza provenienti dal nord Italia e da zone in cui il virus si è molto diffuso".

Ma qual è il target di viaggiatori che arrivano a Navelli e dintorni? "La maggior parte vengono per fare canoa sul Tirino e quasi tutti dall'Italia settentrionale e restano 3 o 4 notti. Io sto lavorando molto anche perché intorno a me in pochi hanno già riaperto", dichiara Francesca. "Oltre allo sport alcuni vengono per visitare la Rocca di Calascio e le chiese romaniche del territorio come S. Pietro ad Oratorium e l'abbazia di Bominaco. Hanno prenotato però anche alcuni tedeschi e belgi che vengono tutti gli anni in inverno per fare sci alpinismo e quest'anno verranno comunque, più tardi, per fare trekking e mountain-bike nell'Abruzzo montano. Infine, avrò ospiti italiani che tornano a Navelli tutti gli anni".

C'è da dire che l'amministrazione del Comune è piuttosto illuminata in materia di promozione turistica, perché ha iniziato una campagna social già diversi mesi fa, durante il lock-down, con la pubblicazione di video e l'apertura di un profilo Instagram.

La situazione sembra non essere diversa a Capestrano, dove Simonetta Caruso con passione gestisce una casa vacanze affacciata sulla valle. "Avevo la struttura tutta prenotata da stranieri per l'estate 2020 già dall'autunno, e tutti - dico tutti - hanno disdetto. Ho riaperto da poco e da fine giugno ho nuove prenotazioni, di persone diverse, e la casa vacanze è piena dal 9 luglio al 22 agosto". Simonetta infatti accoglierà quest'estate ospiti italiani, provenienti da Campania, Puglia, Lazio e Lombardia. Gruppetti che restano una settimana per andare alla scoperta dell'Abruzzo aquilano: "chiedono indicazioni su dove andare a me, che divento il loro punto di riferimento ancor prima di arrivare, e poi chiaramente una volta che sono qui lascio loro del materiale informativo sul territorio e li guido passo passo nelle loro necessità e nei loro spostamenti".

Queste le prospettive per l'estate nei borghi del comprensorio aquilano.

Ci siamo chiesti allora se in città le cose stiano andando bene allo stesso modo, o se invece la paura dei luoghi chiusi e la prospettiva di un centro storico ancora in parte cantiere possa scoraggiare una visita anche di una sola giornata. Roberto Laglia, direttore dell'Hotel Federico II, la prima struttura alberghiera in città a riaprire, afferma: "Abbiamo una bella richiesta, eterogenea, di italiani e di stranieri per il mese di agosto: famiglie ma anche gruppi che non hanno mai avuto L'Aquila nel loro circuito, cicloturisti provenienti dalle regioni vicine che hanno deciso per quest'anno di esplorare territori di prossimità rispetto invece a posti più lontani".

Come ampiamente previsto, c'è un forte desiderio di attività all'aria aperta, spazi ampi, natura incontaminata e piccoli borghi in cui si possono evitare grandi assembramenti. Ma la città sembra essere comunque toccata dai circuiti turistici vecchi e nuovi, e anche dagli escursionisti che vi trascorrono almeno una giornata. Certo, i clienti delle strutture devono sempre essere ben orientati verso i posti più interessanti e ricercati, è necessario anche saperli raccontare, perché è attraverso i primi contatti una volta arrivati che iniziano a scoprirli.

Il turismo religioso invece, sul quale da anni le amministrazioni della città dicono di voler puntare, in funzione della Basilica di Collemaggio e di Celestino V, sembra essere a zero, come e più di prima. Eppure questo è l'anno del riconoscimento della Perdonanza a Patrimonio Unesco.

L'estate aquilana, in città e nei comuni del comprensorio, avrà le sue consuete manifestazioni della Perdonanza, dei Cantieri dell’Immaginario, la Rassegna Cinema sotto le Stelle, i venerdì in centro storico e gli eventi legati al jazz, ma tutto verrà organizzato secondo le nuove norme per la sicurezza e la prevenzione del Covid-19. La partecipazione agli eventi sarà limitata e riservata "a chi prima arriva": anche se ci saranno modalità altre di fruizione degli eventi, si corre il rischio, quest'anno più che in passato, di rendere questi eventi non attrattori di turisti ma sempre più a carattere provinciale e riservato ai soli pochi aquilani. "Non da ultimo sarà importante dare una buona impressione a tutti i turisti che verranno qui quest'estate per la prima volta" conclude Laglia, con uno sguardo sempre teso al futuro. Difatti ci sono molte richieste anche per il 2021, e anche di stranieri. 

Ultima modifica il Venerdì, 19 Giugno 2020 10:06

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