"Oggi in Abruzzo non si torna a scuola! Il referendum è un alibi: gli edifici scolastici non sono ancora pronti ad accogliere migliaia di studenti, studentesse ed insegnanti dopo più di 6 mesi di chiusura e tantissimi soldi assegnati alle Amministrazioni per far fronte all’emergenza covid".
A denunciarlo sono la commissione Oltre il Musp e il Comitato Scuole sicure, nel giorno in cui studentesse e studenti d'Abruzzo sarebbero dovuti tornare sui banchi di scuola; al contrario, la Regione ha deciso di posticipare la prima campanella al 24 settembre, subito dopo le elezioni.
"Il mondo della scuola, nella sua interezza, ha lavorato dal 6 marzo, affrontando quotidianamente difficoltà e criticità del tutto nuove ed inaspettate, rintracciando strumenti e modalità che le hanno consentito di sostenere l’impatto sociale di scuole chiuse e relazioni azzerate. La scuola e le famiglie italiane hanno dimostrato ancora una volta di essere all’altezza di qualunque sfida e di avere le capacità per garantire il diritto all’istruzione, anche in tempi di coranavirus", sottolineano Oltre il Musp e Comitato Scuole sicure.
"Sentiamo fare continuamente appello al buon senso di docenti, studenti, studentesse e genitori. Ma la scuola riteniamo sia pronta a restituire bellezza e significatività, a elaborare o ri-elaborare tempi e spazi profondamente mutati per vivere serenamente l’esperienza scolastica. La scuola è pronta a raccogliere le esperienze vissute in lockdown per rintracciare qualità e spendibilità. La scuola è pronta a restituire dignità e rispetto. Quel rispetto che chiede a gran voce alle varie Istituzioni locali e nazionali che immaginava al lavoro per garantire un rientro a scuola puntuale e in totale sicurezza".
D’altronde ciascun Istituto aveva consegnato nei termini richiesti gli elenchi dei lavori da effettuare e quelli delle attrezzature da acquistare, così come organico aggiuntivo. "Sono stati stanziati tantissimi soldi, era lecito aspettarsi regolarità e rispetto. Invece, oggi a L’Aquila le scuole sono ancora chiuse! La nostra città vola da un’emergenza all’altra, senza vederne conclusa una per affrontare meglio la successiva. Nella nostra città migliaia di studenti e studentesse frequentano ancora nei Moduli ad Uso Scolastico provvisorio: una vergogna nazionale, perché i soldi ci sono e tanti. Evidentemente le varie amministrazioni non li hanno saputi spendere, manifestando un’oggettiva incapacità a gestire la cosa pubblica. Dopo più di 11 anni dal sisma del 2009 non riusciamo a rintracciare alcuna giustificazione per la non ricostruzione scolastica".
E' persino ovvio sottolineare che se oggi avessimo avuto scuole ricostruite, moderne e sicure al 100%, avremmo avuto più spazi a disposizione per fronteggiare il problema del sovraffollamento e dell’obbligo delle distanze, "confidando, certo, nell’organico docente e ata promesso! Quando finalmente riusciranno a finire i lavori richiesti per riaprire in sicurezza le scuole, studenti e studentesse potranno di nuovo esercitare il loro diritto allo studio, accanto a docenti che rispetteranno ed inviteranno a rispettare tutte le norme emanate per contenere la situazione a rischio".
La scuola è consapevole e pronta, così come lo sono le famiglie. "Oggi migliaia di studenti e studentesse sarebbero tornati a studiare e a relazionarsi! Invece no: impariamo a rintracciare le cause di ciò che subiamo, non ci lasciamo abbindolare, analizziamo concretamente i fatti, non ci lasciamo prendere in giro!", l'appello degli attivisti che, da undici anni, si battono per una ricostruzione delle scuole in sicurezza, e partecipata dai cittadini. "Vigiliamo affinché siano tutelati i diritti di tutta la giovane generazione studentesca aquilana, dei/delle loro insegnanti e delle loro famiglie. Mai come negli ultimi mesi la scuola ha ricevuto tanta attenzione: è stata l’occasione per ri-scoprire il ruolo fondamentale dell’Istituzione Scuola, per ri-definire compiti e responsabilità, per ri-tessere trame relazionali intergenerazionali, per ri-focalizzare il diritto allo studio, per ri-sentirci vicine/i e solidali. L’invito è quello di far tesoro di tutte le risorse emerse in questi lunghi mesi di chiusura delle scuole per tornare a crescere insieme, ma questo potrà accadere soltanto quando “la Scuola” tornerà ed essere al primo posto nelle coscienze e nei fatti della politica locale e nazionale".