Abbiamo articolato in tre punti l’organizzazione della Jane's Walk durante Univaq Street Science: Temi; Percorso; Modalità.
La rubrica di oggi sarà un resoconto puntuale dei temi emersi attorno a quello centrale proposto: quale città pubblica? Il punto di domanda è d’obbligo, perché dobbiamo chiederci se c’è ancora e se vogliamo avere una città pubblica.
Abbiamo scelto di inquadrare allora, all’interno di questo ampio capitolo, tutte le questioni legate all’urbanità aquilana che abbiamo incontrato e che possono essere di interesse scientifico-divulgativo e di stringente attualità:
- Pedonalità e pedonalizzazione dei centri storici: L’Aquila e frazioni;
- Ricostruzione e restauro urbano, ossia il sistema degli spazi pubblici nei contesti storici;
- Casi paradigmatici: Palazzo Ardinghelli ed il collegamento fra Via Garibaldi e Piazza Santa Maria Paganica; il restauro della chiesa capo quarto di Santa Maria Paganica ed il vulnus urbano causato dal crollo; accessibilità e fruibilità dei percorsi lungo le Mura antiche: spazi occlusi e resi inaccessibili da imponderabili prepotenze private;
- Permeabilità e collegamenti del centro storico dell’Aquila: il rapporto fra centro, perimetro murario e l’espansione urbana del Piano Piccinnato;
- L’antinomia toenniesiana urbano - rurale, città - campagna, centro - periferia, società - comunità: prospettive possibili per affrontare la crisi contemporanea del modello sociale ed urbano;
- L’Aquila, città territorio come sistema complesso: il centro storico, i centri minori e la rete dei borghi, il paesaggio rurale insediativo, il bacino verde; l’ecologia del paesaggio urbano e rurale;
- Il sistema degli spazi pubblici come matrice del piano per una città pubblica: nuove dimensioni e paradigmi possibili per integrare il modello urbano contemporanei e gli strumenti urbanistici vigenti;
- Tecnologia: spazio urbano reale e spazio urbano virtuale, applicazioni possibili per garantire fruibilità, accessibilità, sicurezza, inclusione, sostenibilità;
- Lo spazio pubblico tradizionale e le trasformazioni dello spazio pubblico contemporaneo: nuovi usi, nuove funzioni e nuovi diritti alla città; qual è la città, chi sono i cittadini e le cittadine; nuove funzioni e nuove dotazioni pedagogiche dello spazio pubblico;
- Un’urbanistica intersezionale ed inclusiva: prospettive per una Jane’s Walk Arcobaleno ed una città femminista;
- Etica ed esercizio dell’urbanistica: una deontologia per la città pubblica.
Abbiamo raccolto le suggestioni e le proposte di chi ha preso parte alla passeggiata, riportandole nella forma di un elenco che non vuole essere però la numerazione ordinata e cardinale di priorità. Anzi. Sono punti che devono essere portati avanti in maniera sincronica e contemporanea.
Per questo li esamineremo uno ad uno, sotto forma di intervista con i partecipanti, ma anche con chi di voi vorrà prendere parola e raccontare a sua storia urbana. Bene: tutte e tutti insieme, partecipanti, associazioni e organizzatori, abbiamo convenuto di ripetere l’esperienza e darle una nuova funzione, quella di laboratorio itinerante.
Facciamo una proposta alla città tutta: condividiamo uno spazio di rigenerazione del pensiero, aggreghiamoci per alimentare un dibattito culturale sulla nuova città, animiamo dei laboratori di pensiero urbano. Dove? Quando? Chi vuole condividere un nuovo spazio di confronto e dialogo? Lo domandiamo a tutti e tutte le cittadine: Politica, società civile, lobbies, associazioni, cittadine e cittadini? Rispondeteci senza timori.
I soli riferimenti che poniamo alla base di questo percorso partecipativo e di questo processo creativo sono i capisaldi del pensiero di Jane Jacobs, che sanno assomigliare straordinariamente a quelli di un eccellente figlio di questa terra: Marcello Vittorini.
Attiviamoci per un’urbanistica militante.