Lunedì, 21 Dicembre 2020 09:21

Accademia Medica: "A Natale rispetto verso noi stessi e verso gli altri" [video]

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Il Natale è arrivato con le regole e gli obblighi dettati dall’ultimo DPCM illustrato dal Presidente Conte venerdì scorso.

Le polemiche sono già tante e questo non fa bene alla guerra che stiamo conducendo. Alla luce di numerosi episodi, purtroppo non sporadici e non costruttivi né in termini di educazione civica né in termini di conseguenze sanitarie, riteniamo utile e doveroso portare i cittadini a riflettere sulla reale situazione che stiamo vivendo.

Per questo pensiamo che il Natale che si avvicina dovrà essere, non quello del colore attribuito alla regione, ma del rispetto verso noi stessi e i nostri cari, tutelandoli rispettando le regole e le prescrizioni.

Assistiamo ad un’evidente spaccatura della società civile, da una parte i negazionisti, tali nelle esternazioni o nel comportamento, che sono i “potenziali portatori sani”, dall’altra la parte più fragile della popolazione, gli anziani e i malati, che subiscono e subiranno le conseguenze di azioni da considerarsi, oltre che non consone a norme e regolamenti, anche prive di qualsiasi senso civico ed etico.

Parlare di etica, soprattutto ai giovani, nel 2020, sembra anacronistico, e invece riteniamo che questo sia il tema da discutere e condividere con forza e determinazione con le nuove generazioni. Il vaccino, così come la riorganizzazione della sanità, sono una speranza, non una certezza, con tempi non certi. Le uniche certezze che oggi abbiamo sono le centinaia di morti a cui assistiamo e il fatto che quei morti sono la conseguenza di comportamenti non adeguati. Se ne aggiunge un’altra di certezza, che se ciascuno di noi evitasse di attendere ordini dall’alto e avesse la coscienza di darsi regole proprie, quel numero enorme di morti sarebbe evitato o enormemente ridotto.

Ai morti da COVID, peraltro, si aggiungono quelli da “terrore del COVID”, e sono sempre i più fragili a pagare il conto. Gli ospedali sono vuoti di malati no covid, molti interventi non vengono effettuati, molte patologie non vengono diagnosticate non perché non vi sia disponibilità di assistenza negli ospedali, ma perché si ha il terrore di entrarvi, il terrore del contagio.

È necessario superare questo timore e sensibilizzare tutti a “curarsi”. Gli ospedali oggi hanno percorsi sicuri, pazienti e sanitari vengono controllati attentamente, e, soprattutto, la probabilità di morire di “altre patologie non curate” è molto più alta di quella di morire di COVID.

Auguriamo a tutti un Natale diverso, di profonda riflessione sul vero significato di comunità.

Accademia Medica dell'Aquila

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