di Ludovica Raiola - Il 17 maggio, in occasione della giornata mondiale contro l'omofobia, è andato in scena nella Sala Monicelli dell'Asilo Occupato lo spettacolo: "Congerto per cuori omosensuali - Sonata in Merinos bemolle, Op. RFS" .
Si tratta di un cabaret “fatto in casa”, bisogna dirlo, ma confezionato nel modo più originale possibile. Uno spettacolo-concerto che narra la storia di Rosina Feliziani Spaziani, mondina di Tussio (in provincia dell'Aquila), attraverso la rielaborazione di canzoni dei più disparati generi.
L'interprete principale, la signor Rosina, è Patrizia Passi, che ha ideato lo spettacolo e ha riscritto i testi delle canzoni, corredando la sua performance con proiezione di foto a tema. Si mette in gioco con assoluta simpatia, parlando con ironia e senza filtri di argomenti che, purtroppo, ancora oggi vengono catalogati come pruriginosi, quando non etichettati come scabrosi tabù: l'omosessualità, la scoperta della propria identità sessuale, gli aspetti più disincantati e comici delle relazioni d'amore.
É uno spettacolo che affronta in chiave “bucolica e agreste” (si parla spesso di caciotte e formaggi) la scoperta dell'identità sessuale della protagonista. Il messaggio è forte e chiaro: “L'amore non è unico, né trino....è una cosa policroma”.
Multicolore, come la bandiera divenuta simbolo dell'Arcigay, per l'appunto. Nell'intermezzo, il segretario Leonardo Dongiovanni, ha presentato il nuovo simbolo dell'Arcigay Massimo Consoli dell'Aquila. Al pegaso, logo nazionale, la sezione aquilana ha voluto conferire un tocco locale: il nuovo simbolo contiene in sé uno dei monumenti, forse, più rappresentativi della città: la Fontana Luminosa. Ricordo di un periodo di repressione e dittatura, è stato scelto proprio per sottolineare la forte linea antifascista dell'associazione e per riscattare un monumento che, ci si auspica, perda finalmente la zavorra degli anni del fascismo.
L'intera serata, conclusasi con la premiazione della migliore poesia, del migliore “selfie con pecora” e della migliore ricetta con formaggio, ha giocato sul grottesco e sul comico, portando avanti con leggerezza il tema dell'omofobia un argomento di cui, purtroppo, occorre ancora parlare.
di Ludovica Raiola