Un appello indirizzato all'Amministrazione comunale dell'Aquila e, per conoscenza, alla Soprintendenza per L'Aquila e il Cratere; una raccolta firme, lanciata dall'Archeoclub dell'Aquila alla luce del progetto approvato e presentato nelle recenti settimane riguardo a una profonda trasformazione di Piazza Regina Margherita la quale, così come si intuisce dai rendering pubblici, ne uscirebbe pesantemente trasformata.
La petizione pubblica [puoi leggerla e firmarla qui] chiede, di fatto, che l'intervento tenga conto di alcuni aspetti fondamentali e consolidati nella natura complessiva della piazza.
Come noto, scrive Archeoclub, "la nostra città si contraddistingue per la presenza di diversi spazi verdi, tra i quali gli storici orti urbani che si sono conservati nel tessuto storico cittadino e le piazze-giardino che ci sono state donate in eredità da interventi ottocenteschi e novecenteschi (dall’Unità d’Italia alla prima metà del XX secolo); oggi, una nuova coscienza e una nuova sensibilità stanno riportando all’attenzione l’importanza di questi 'spazi di respiro' e – più in generale – l’urbanistica contemporanea è sempre più attenta alla conservazione e all’aumento di superfici destinate a verde pubblico. Sotto questo aspetto, il centro storico della nostra città parte in vantaggio. Inoltre, abbiamo appreso dalla stampa dell'idea di un 'catasto degli alberi', che speriamo possa giovare a una manutenzione ordinaria del verde pubblico e a un suo ripristino lì dove rimosso nel corso degli anni".
Per tali ragioni, Archeoclub ha a cuore che intervento di riqualificazione di Piazza Regina Margherita "possa essere compatibile con la conservazione dell'aspetto complessivo della Piazza così come è percepita storicamente da noi cittadini". L’appello riguarda alcuni elementi della piazza che "nulla andrebbero a intaccare del progetto di riqualificazione; pensiamo anzi che potrebbero addirittura arricchirlo: la fontanella storica; i due alberi mancanti sul lato di Via dei Sali; il prato".
I firmatari chiedono, in sostanza:
- "che si possa recuperare e ricollocare nella rinnovata Piazza la pregevole fontanella storica che oggi si trova di fronte al Nettuno;
- che che sul lato di Via dei Sali possano essere ripiantumati i due alberi mancanti, abbattuti più di dieci anni fa e mai ripiantati poiché la zona è stata interessata dai cantieri della ricostruzione post-sisma 2009: essi - spiega Archeoclub - completavano un filare simmetrico a quello dei tre alberi che si trovano dal lato opposto rispetto a via dei Sali. Questi due filari – di tre alberi ciascuno – avevano l’evidente funzione di inquadrare la fontana monumentale del Nettuno, 'guidando' lo sguardo dei passanti;
- infine, che si possa conservare la maggior parte dell'area a prato già esistente, fatta eccezione ovviamente per il 'corridoio' centrale previsto per l'apertura tra il Corso e la Fontana del Nettuno. Oltre ai motivi storici e ambientali accennati, infatti, si può osservare anche che il verde del prato - insieme agli alberi - valorizza ulteriormente la facciata monumentale, per 'contrasto di colori' tra il prato e le pietre che la compongono".
Come firmatari della petizione, quindi, "confidiamo nella possibilità che si possa conciliare la nuova fruibilità della piazza con il suo assetto storico e ambientale complessivo, consolidato nel tempo".