Una live session di quasi 15 minuti registrata nel cortile di Palazzo Cappa, in centro storico, per alleviare l’astinenza forzata da musica dal vivo e tornare ad avere un contatto - seppur virtuale - con il pubblico.
E’ il nuovo lavoro della band aquilana “Lingue”, realizzato in collaborazione con Stefano Ianni, Francesco Colantoni e Giovanni Sfarra, che ne hanno curato la regia il montaggio e le riprese. Federico Vittorini (chitarra e voce), Marco Fontana (chitarra e sintetizzatori), Valerio Scarsella (basso e sintetizzatori) e Andrea Orlandi (batteria e pianoforte) ripropongono, in una perfomance intima e suggestiva, tre pezzi dell’ultimo album “Umani” con nuovi arrangiamenti.
“Il Video - spiega a newstown Federico Vittorini, frontman del gruppo - è nato dalla necessità di riproporre qualcosa di suonato dal vivo e l’unico modo per farlo, date le restrizioni imposte dall’emergenza, era una live session in un contesto storico scelto per l’occasione. Per il video abbiamo scelto tre brani del nostro ultimo album, “Mezzanotte per sempre”, “Gary Neville” e “Morire e poi tornare” dando ai pezzi una maggiore intensità e delle nuove vesti comunicative e strumentali. La volontà è quella di creare un’atmosfera profonda, un viaggio di quasi quindici minuti dove freddo, arrangiamenti e scenario si uniscono e diventano un tutt’uno”.
Nonostante lo stop alla musica dal vivo, la band, dopo il primo lockdown, è tornata a lavorare su nuovi progetti.“Abbiamo iniziato a promuovere l’ultimo lavoro in studio, Umani, poco prima dell’emergenza. Lo stop così lungo e la mancanza di un riscontro da parte del pubblico, all’inizio ci hanno bloccato. Abbiamo quindi deciso di riarrangiare pezzi già scritti e da circa due mesi stiamo lavorando a nuovi brani, ci stiamo concentrando su scelte stilistiche diverse, arrangiamenti più spogli e crudi".
La speranza è tornare presto ad esibirsi dal vivo. “Il messaggio che accompagna la live session è che dopo un’assenza così lunga dalle esibizioni live abbiamo voglia di tornare. Dopo più di un anno lo stato di emergenza non può continuare a bloccare tutto, bisogna iniziare a muovere i primi passi”.