25 Aprile 2013. Sono state diverse le iniziative organizzate dai cittadini aquilani in piazzetta IX Martiri, lungo Corso Federico II e al Palazzetto dei nobili. Segno di quanto la festa che celebra la liberazione dalla dittatura nazifascista, sia sentita ancora in un paese che, dopo 68 anni, continua ad amare la libertà conquistata dai partigiani e la Costituzione che la governa.
Le celebrazioni hanno avuto inizio, come oramai da qualche anno, con una colazione in piazzetta IX martiri, dove il vicesindaco Roberto Riga e la senatrice Stefania Pezzopane hanno deposto una corona di fiori, con tanto di picchetto d'onore dell'esercito.
Dopo la colazione, la celebrazione è proseguita con la mostra fotografica organizzata dall'Associazione nazionale dei perseguitati politici antifascisti (Anpia), che racconta la resistenza partigiana sul territorio aquilano, nella Marsica e in tutto l'Abruzzo. Ha partecipato anche l'ultimo partigiano vivente aquilano, Mario Badia, che non si è risparmiato in racconti per le numerose persone che si sono fermate a guardare le foto.
Una sezione speciale della mostra era quest'anno dedicata alla resistenza delle donne partigiane, giovani ragazze pronte ad imbracciare il fucile e lasciare casa e famiglia Di loro c'era bisogno allora come adesso. La loro forza continua ad essere indispensabile e accompagna le battaglie in nome dei diritti e delle libertà. Questo il senso della sezione della mostra curata dal collettivo "Fuori genere" che ha voluto raccontare la storia delle partigiane di oggi, Patrizia Moretti, Antonietta Centofanti, Rachael Corrie, Maria Soledad, Nicoletta Dosio, Haidi Giuliani.
Intanto, la nuova rete antifascista aquilana parlava tramite l'affissione di vari striscioni – apparsi ovunque in centro storico - di vecchi e nuovi fascismi, ricordando la militarizzazione subita durante la fase dell'emergenza post sismica, il divieto di assemblee, le denunce ai manifestanti aquilani e il sequestro delle carriole, ma anche il femminicidio e le violenze private.
A dire che che tutto quanto imposto con la violenza della paura sul prossimo è da combattere ogni giorno.
Interessante, in chiusura di mattinata, l'incontro organizzato al palazzetto dei Nobili da Rifondazione comunista dal titolo "Partigiani sempre: i valori della resistenza tra passato, presente e futuro". Goffredo Juchich e Francesco Marola hanno parlato dei nuovi fascismi: "la vergognosa manifestazione che si è tenuta in mattinata a Pescara organizzata da Casapound – ha detto Juchich – dimostra come oggi alcuni mettano in secondo piano i valori della libertà e del rispetto posti in essere dalla Costituzione italiana e auspichino il ritorno di figure storiche che invece, in passato, sono state combattute da un intero popolo".
"Si definiscono mussoliniani – ha dichiarato il segretario aquilano di Rifondazione comunista, Francesco Marola – e per averli definiti fascisti io stesso mi trovo a processo contro di loro. Il mio auspicio è che realtà antifasciste vecchie e nuove trovino il modo di portare avanti assieme una battaglia che resta fondamentale".
La parola è passata poi al dottor Aldo Scimia, che nel libro Indagine su un massacro. La strage nazista di Onna ha documentato l'eccidio di Onna da parte degli occupanti nazisti, nel giugno '44. Il convegno si è concluso con il professore universitario Raoul Mordenti che ha parlato di resistenza nella storia d'Italia e del ruolo del comunismo in quella fase storica. "La Costituzione è ancora oggi il posto in cui l'antifascismo vive – ha detto il professor Mordenti – l'equazione è che fascismo è tutto ciò che non si riconosce nella Costituzione Italiana"
La fotogallery di Daniela Bacchetta