Il 17 maggio è una data simbolica.
Trentuno anni fa, l’Oms decise di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
E in questa giornata si celebra la battaglia contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita dall’Ue nel 2004.
La ricorrenza è particolarmente importante quest’anno, in Italia, perché si inserisce nel dibattito sul ddl Zan, il disegno di legge contro le discriminazioni e le violenze per orientamento sessuale, genere e identità di genere. Coincide anche con il provvedimento, voluto due mesi fa dal parlamento europeo, per dichiarare l’Unione europea “zona di libertà per le persone Lgbtiq”. Ma anche con la pandemia che ha impedito, per il secondo anno consecutivo, l’organizzazione di grosse manifestazioni in difesa dei diritti civili della comunità Lgbt, come i gay pride.
E a proposito del così detto Ddl Zan, la senatrice Alessandra Maiorino, co-autrice del provvedimento approvato alla Camera il 4 novembre scorso, ha inteso sottolineare che "anche in Italia oggi sarebbe la giornata mondiale contro l'omotransfobia, se la legge che la istituisce formalmente non fosse bloccata in Senato".
Il timore è che la Lega, in Senato, presenti milioni di emendamenti per tentare di affossare il disegno di legge: per questo, ha chiarito Maiorino, "chiederemo audizioni scritte in commissione per accelerare i tempi".
La Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia, per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, "è l'occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza e, dunque, per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea".
"Le attitudini personali e l'orientamento sessuale - ha aggiunto il capo dello Stato nel suo messaggio - non possono costituire motivo per aggredire, schernire, negare il rispetto dovuto alla dignità umana, perché laddove ciò accade vengono minacciati i valori morali su cui si fonda la stessa convivenza democratica. La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili".
"La ferita inferta alla singola persona - sostiene Mattarella - offende la libertà di tutti. E purtroppo non sono pochi gli episodi di violenza, morale e fisica che, colpendo le vittime, oltraggiano l'intera società. Solidarietà, rispetto, inclusione, come ha dimostrato anche l'opera di contrasto alla pandemia, sono vettori potenti di coesione sociale e di sicurezza".
Da Mattarella alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che, in un tweet, ha allegato la foto della sede della Commissione europea a Bruxelles illuminata con la bandiera arcobaleno: "Nella Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia i colori dell'arcobaleno risplendono luminosi. Sono fermamente e orgogliosamente per una vera Unione dell'uguaglianze. Nell'Ue su deve essere in grado di essere chi si e', di vivere e amare liberamente".
Altri politici italiani, dai leader di partiti ai parlamentari, sono intervenuti nel dibattito sull'omofobia e Ddl Zan. Come il segretario del Pd, Enrico Letta, che su Twitter ha scritto: "Celebriamo la Giornata internazionale contro omofobia, bifobia, transfobia con un impegno concreto: approvare subito il ddl Zan. Il Senato deve fare in queste settimane un gesto concreto per i diritti approvando la proposta del Pd". D'accordo con Letta, la capogruppo dem a Palazzo Madama Simona Malpezzi e il senatore Pd Andrea Marcucci. Come anche il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "In Parlamento bisogna accelerare con la legge contro l'omotransfobia. Serve uno scatto di civiltà, basta tentennamenti sul ddl Zan".
Per il presidente della Camera, Roberto Fico, bisogna "costruire una società realmente inclusiva: che rispetti il modo in cui ciascuna persona si identifica; che non prescriva ruoli e non giudichi scelte; che cambi radicalmente le lenti con cui guardare alle questioni afferenti all'identità di genere e alle relazioni. Questo è l'impegno che vogliamo ribadire oggi, in occasione della Giornata Internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia. Un impegno doveroso che dobbiamo portare avanti, senza ambiguità né compromessi, per tutte quelle persone che ogni giorno combattono contro le aggressioni, l'ignoranza, i pregiudizi", ha postato su Facebook.
Per la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, "l'intolleranza non è solo nemica della democrazia ma avvelena i pozzi della convivenza civile, rende peggiore la vita quotidiana di tutti noi. Mai come ora abbiamo bisogno di sentirci cittadini e partecipi dello stesso impegno di rinascita e ripresa oltre ogni distinzione 'di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica e condizioni personali e sociali' come saggiamente recita la Costituzione".