Prosegue la Pride Week, la settimana dell’orgoglio Lgbt+ che sta attraversando tutta la regione. Dopo l’evento di apertura a Campo Imperatore, e le giornate a Pescara, Teramo e a Chieti, l’Abruzzo Pride arriva nel capoluogo di regione. A partire da giovedì 24 giugno, due giornate dense di appuntamenti accompagneranno la città all’evento finale di sabato prossimo.
I collettivi Fuori Genere e 3e32/Casematte hanno aderito alla mobilitazione e domani ospiteranno l’evento “Born This Way - Aspettando l’Abruzzo Pride 2021”: un laboratorio di make up e un dj set dedicato all Ballroom Culture, simbolo della sottocultura newyorkese che univa gay afroamericani, ispanici e donne transgender che si sfidavano partecipando a ball (competizioni) suddivise in categorie.
Di seguito il comunicato di adesione all'Abruzzo Pride firmato da Fuori Genere e 3e32/Casematte
Il Pride è Femminista, il Pride è Transfemminista: il Pride è Antifascista
Finché la cultura dominante di una società porterà all’esistenza di categorie rese fragili e discriminate, ci sarà lotta. Finché tutte le persone non saranno libere di esistere ed essere, nessuno sarà mai davvero libero.
Per questo i collettivi di 3e32/CaseMatte e Fuori Genere aderiscono all’Abruzzo Pride 2021, ospitando, giovedì 24 giugno dalle ore 19.00, la serata “Born This Way - Aspettando l’Abruzzo Pride 2021” (con DjSet “le Queen della musica Queer” e Voguing Show a cura di Havva Revlon, Medusa Amazon e Mulberry Revlon) nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio e scendendo in piazza il 26, per difendere con orgoglio il diritto di tuttə noi ad essere al mondo, così come siamo.
In quanto antifascistə partecipare alla lotta lgbtqia + è naturale e necessario per essere parte di una rivoluzione culturale e politica, che permetta di arrivare alla formazione di una società inclusiva, libera ed equa, che tuteli tuttə ed interrompa il perpetrare dell’odio e della violenza, dell’oppressione e repressione di tutto ciò che è diverso, non uniforme a quella normalità imposta dall’alto, pregna di valori tradizionalisti e patriarcali, che limitano la naturale e spontanea espressione delle potenzialità umane, imprigionandole in schemi e valori morali rigidi e distruttivi. La nostra società che si dichiara civile e democratica, in realtà, ancora stenta a dissociarsi con forza da un sistema che di fatto rimane patriarcale, etero-cis-normativo, machista, sessista, abilista, misogeno, razzista e queer-fobico.
Uno Stato libero e democratico dovrebbe, ascoltare le necessità di un popolo ed esserne rappresentante. Il popolo oggi sta dicendo che ha bisogno di essere liberato, nel corpo e nello spirito, sta dicendo che lo Stato non è al passo con le necessità di tuttə, nel momento in cui rimane ancorato a dei princìpi anacronistici che limitano e danneggiano la nostra libertà di scelta ed autodeterminazione. Dovrebbe rifiutare l’ostruzionismo che da mesi le destre del nostro Paese ed ora anche lo Stato Vaticano, stanno facendo verso l’approvazione del DDL Zan, ponendo obiezioni infondate e promuovendo una disinformazione dilagante sulla funzione del decreto.
Abbiamo bisogno di consultori che siano punti di riferimento laici e adeguati alle esigenze di tutte le persone, non solo garantendo il diritto all’aborto, ma includendo anche servizi di informazione ed orientamento per chi intende iniziare un percorso di transizione di genere o che ha semplicemente bisogno di un supporto psicologico.
Abbiamo bisogno di uno Stato e di una società che guidi i nostri giovani garantendo che nelle scuole sia fornita un’educazione sessuale e sentimentale al passo con la realtà che viviamo e che includa quindi argomenti riguardanti orientamento sessuale, identità ed espressione di genere e che si interfacci con realtà di orientamento relazionale non necessariamente monogamo-tradizionali.
Rivendichiamo il diritto di esistere, di avere spazio per respirare e lasciare che sia la spinta vitale e creativa della diversità a guidarci, non la distruttività di un’omologazione culturale, politica e morale che taccia di devianza chi non si adegua alla “normalità” e lo reprime con la violenza, esercitando una riduzione fascista del reale.
Il Pride, dai moti di Stonewall ad oggi, rappresenta una manifestazione antifascista e rivoluzionaria, che ha l’amore, in ogni sua forma, come colonna portante della lotta… Perciò non possiamo che essere orgogliosə di celebrare tutte le diversità durante il Pride ed ogni giorno: che le bandiere arcobaleno abbiano la meglio sull’oscurità fascista! Che ogni persona al mondo possa essere orgogliosa!