Venerdì, 13 Agosto 2021 14:00

Ciao, Gino

di 
Media Crew Casematte / Youtube

“Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra. Se uno di noi, uno qualsiasi di noi esseri umani, sta in questo momento soffrendo come un cane, è malato o ha fame, è cosa che ci riguarda tutti. Ci deve riguardare tutti, perché ignorare la sofferenza di un uomo è sempre un atto di violenza, e tra i più vigliacchi”.

E' morto Gino Strada, fondatore di Emergency, medico e chirurgo.

Aveva 73 anni.

Proprio stamane, su La Stampa, è stato pubblicato un articolo a sua firma sulla situazione in Afghanistan. "Ho vissuto in Afghanistan complessivamente 7 anni: ho visto aumentare il numero dei feriti e la violenza, mentre il Paese veniva progressivamente divorato dall’insicurezza e dalla corruzione. Dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stata un disastro per tutti. Oggi l’esito di quell’aggressione è sotto i nostri occhi: un fallimento da ogni punto di vista", le sue parole accorate. "Oltre alle 241 mila vittime e ai 5 milioni di sfollati, tra interni e richiedenti asilo, l’Afghanistan oggi è un Paese che sta per precipitare di nuovo in una guerra civile, i talebani sono più forti di prima, le truppe internazionali sono state sconfitte e la loro presenza e autorevolezza nell’area è ancora più debole che nel 2001. E soprattutto è un Paese distrutto, da cui chi può cerca di scappare anche se sa che dovrà patire l’inferno per arrivare in Europa. E proprio in questi giorni alcuni Paesi europei contestano la decisione della Commissione europea di mettere uno stop ai rimpatri dei profughi afgani in un Paese in fiamme. Per finanziare tutto questo, gli Stati Uniti hanno speso complessivamente oltre 2 mila miliardi di dollari, l’Italia 8,5 miliardi di Euro. Le grandi industrie di armi ringraziano: alla fine sono solo loro a trarre un bilancio positivo da questa guerra. Se quel fiume di denaro fosse andato all’Afghanistan, adesso il Paese sarebbe una grande Svizzera. E peraltro, alla fine, forse gli occidentali sarebbero riusciti ad averne così un qualche controllo, mentre ora sono costretti a fuggire con la coda fra le gambe. Ci sono delle persone che in quel Paese distrutto cercano ancora di tutelare i diritti essenziali. Ad esempio, gli ospedali e lo staff di Emergency - pieni di feriti - continuano a lavorare in mezzo ai combattimenti, correndo anche dei rischi per la propria incolumità: non posso scrivere di Afghanistan senza pensare prima di tutto a loro e agli afghani che stanno soffrendo in questo momento, veri 'eroi di guerra'".

Il medico, attivista per i diritti umani e filantropo era nato il 21 aprile 1948 a Sesto San Giovanni; dopo aver terminato gli studi superiori presso il Liceo classico Carducci, conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università Statale di Milano nel 1978, specializzandosi in Chirurgia d'Urgenza. Durante gli anni della contestazione era stato tra gli attivisti del Movimento Studentesco.

Il 15 maggio 1994 ha fondato Emergency con la moglie Teresa Sarti: da allora, la ong ha curato 11 milioni di persone lavorando in 18 Paesi del mondo.

Il 1 aprile 2011, Strada aveva presenziato all'Aquila ad un incontro molto partecipato per il lancio della rivista 'E' di Emergency [video MediaCrew Casematte], in edicola significativamente in occasione del secondo anniversario del terremoto del 6 aprile 2009. Un anno dopo, nel settembre 2012, la ong scelse la nostra città per il suo raduno nazionale.

"Difendere l'uomo e la sua dignità sempre e dovunque. Questa la lezione più bella di Gino Strada che non dobbiamo dimenticare mai. La mia vicinanza ai suoi cari e a tutta Emergency", il cordoglio del ministro della Salute Roberto Speranza affidato ad un tweet.

Ultima modifica il Venerdì, 13 Agosto 2021 14:27

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