Dopo il riconoscimento della transumanza a Patrimonio Immateriale dell'Umanità ottenuto dall’UNESCO nel 2019, alcuni dei promotori dell'iniziativa hanno fatto un ulteriore passo avanti per la salvaguardia di questo importante pezzo di storia rurale italiana.
Da qualche giorno si è formalmente costituita la “Comunità SlowFood dell’aquilano per l’allevamento transumante”.
Le comunità SlowFood sono un progetto nato in senso alla associazione della chiocciola nel 2017, dopo l’ultimo congresso internazionale di Chengdu, in Cina, e rappresentano la volontà da parte dei componenti di mettere in comune esperienze, risorse, conoscenze, ma anche un modo di porsi e di interconnettersi, al fine di prendersi cura del bene comune. Tutti i membri condividono i valori del movimento, a partire dal suo assunto principale, ossia che il cibo buono, pulito, giusto è un diritto di tutti e che, fino a quando verrà negatoanche a una sola persona sul pianeta, SlowFood non smetterà di battersi per garantirlo.
La “Comunità SlowFood dell’aquilano per l’allevamento transumante”, nello specifico, si pone l’obiettivo fondamentale di valorizzare oltre ai prodotti dell'allevamento estensivo e transumante dell'area interna e montana aquilana, dando riconoscimento ai saperi e alle competenze della produzione e della trasformazione delle carni, del latte e dei suoi derivati, compresa la lana, anche alla storia e alla cultura con cui questa civiltà ha modellato un intero territorio. Ciò significa anche tutelare l'ambiente e salvaguardare la biodiversità straordinaria dei nostri pascoli montani.
“La comunità – afferma la portavoce Manuela Cozzi – vuole impegnarsi a svolgere un'azione di informazione, di sensibilizzazione e di sostegno dei propri allevatori transumanti, ormai a rischio di estinzione. Con la perdita dell'allevamento estensivo si rischia non solo di cancellare per sempre inestimabili conoscenze del mondo agro-silvo-pastorale ma anche di rendere sempre più precario quell'equilibrio indispensabile fra predati e grandi predatori, oggi elemento identitario dell'Abruzzo dei Parchi. Oltre alla valorizzazione delle materie prime proprie dell'allevamento, la Comunità intende occuparsi anche della filiera dei selvatici per garantire un vero sistema di gestione territoriale oculato e lungimirante, all’interno di un'area cuscinetto fra il Parco Nazionale d'Abruzzo e il Parco Maiella, includendo anche la Riserva Regionale Gole del Sagittario”.
Le aziende che già hanno ottenuto, con un partenariato complesso, il riconoscimento immateriale della transumanza, continueranno a lavorare per il riconoscimento dei Tratturi quale Patrimonio materiale dell'umanità e con esso la promozione di un turismo responsabile che generi sinergia con la microeconomia pastorale della montagna aquilana, i suoi saperi e i suoi sapori.
Le aziende promotrici della nuova Comunità sono:
- La Cooperativa ASCA
- Bioagriturismo La Porta dei Parchi di Anversa degli Abruzzi
- La Masseria San Iorio di Castel di Sangro
- La Grangia di Sant’Angelo di Villetta Barrea
- Il Bioagriturismo Valle Scannese di Scanno
- L’Agriturismo Agrifoglio di Cansano
- Azienda agricola di Fabio Belvedere di Bugnara
- Azienda agricola Tamburro di Barrea
Tra le attività immediate che la Comunità sta organizzando c’è la partecipazione a CHEESE dal 17 al 20 settembre, la manifestazione interamente dedicata ai prodotti caseari che SlowFood organizza ogni due anni a Bra, nel cuneese. Saranno protagonisti i formaggi a latte crudo, come le ricotte affumicate, i pecorini bio a pasta molle e stagionati, i caprini e il caciocavallo di Pezzata Rossa Italiana.