Giovedì, 26 Giugno 2014 12:08

Dopo 29 anni, porte aperte allo 'Chalet Sirente' di Secinaro

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Dopo 29 anni ha riaperto lo “Chalet Sirente” di Secinaro (Aq), nel cuore del Parco Naturale Regionale Sirente Velino.

Porta d’accesso verso la Valle Subequana, sulla strada tra Secinaro e Rocca di Mezzo in località “fonte dell’acqua”, il rifugio costruito negli anni ’60 fu completamente distrutto da un incendio nel 1985. La struttura originaria in legno e pietra era opera del mastro falegname secinarese Ageo Bernabei; poi, è stata ricostruita con 550milioni dei fondi regionali dell'Apq (Accordo di programma quadro) secondo criteri di sostenibilità ambientale: la parte strutturale è in legno isolato con pannelli ecocompatibili e il riscaldamento a pavimento consente un minor costo energetico.

Nonostante la straordinaria posizione strategica e il forte potenziale dello chalet, per alcuni anni nessuno ha risposto ai bandi per la sua gestione. Un evidente segno delle forti difficoltà in cui si trovano i piccoli imprenditori del terzo settore in una regione e in una provincia che dovrebbe invece fare del turismo la propria forza.

Ora l’ultimo bando del Parco, uscito la scorsa estate, con un canone di concessione di circa 70mila euro per 10 anni, è stato finalmente assegnato. La struttura, di 400 mq, ha 15 posti letto e un ristorante da 60 posti oltre ad un’ampia area esterna per fare un pic-nic all’ombra del bosco a circa mille metri d’altitudine.

A gestire lo chalet, che sarà anche un punto informativo del Parco, sarà Aldo D’Onofrio. Lo abbiamo raggiunto al telefono.

Intanto la domanda di rito: dopo anni di bandi andati deserti avevamo quasi perso ogni speranza. Com’è nata l’idea di partecipare al bando per la gestione dello Chalet?

La mia famiglia gestisce già ad Ovindoli un b&b ed una trattoria, oltre al centro ippico "Il Ranch" di cui sono il titolare, quindi lavoriamo già da tempo nel terzo settore. E dunque abbiamo pensato di creare con lo Chalet un vero e proprio piccolo circuito turistico per i nostri ospiti in luoghi dell’Abruzzo interno che non si trovano neanche nelle Dolomiti.

Lo “Chalet Sirente” ha una forte potenzialità per la sua posizione centrale nel Parco. Ma chi sono i vostri turisti? Lavorate anche con il mercato estero?

Ad Ovindoli il 90% dei turisti proviene da Roma, data l’enorme vicinanza. Ci sono anche tanti stranieri ma troppo spesso si allontanano dall’Abruzzo a causa della carenza delle nostre strutture ricettive. Con lo Chalet speriamo ovviamente che il numero di persone interessate a scoprire il nostro territorio attraverso itinerari naturalistici e culturali possa aumentare.

Un’altra domanda d’obbligo, per capire perché finora nessuno ha avuto l’ardire di prendere in gestione lo Chalet. Quali difficoltà avete incontrato in questa primissima fase, se ce ne sono state?

Senza dubbio abbiamo dovuto prevedere un investimento iniziale per gli impianti idrici e per l’acquisto di due generatori di notevole portata per l’energia elettrica. In più abbiamo provveduto a completare l’arredamento, ma ora lo Chalet è in funzione: in questi giorni stiamo chiudendo al tramonto, ma a breve saremo aperti h24 in modo da offrire tutti i nostri servizi.

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