La rete dei coworking d’Abruzzo e le iniziative a sostegno dello smart working sono state al centro di un incontro tenuto a Teramo presso WideOpen con (tra gli altri) il preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Christian Corsi, e il presidente della FIRA Giacomo D’Ignazio.
Quella dei coworking è una realtà in continua evoluzione che, in Italia, conta oggi circa 360 spazi e si prevede che, nel contesto postpandemico, entro il 2024, sarà la scelta di circa il 38 per cento dei lavoratori. "L’idea vincente - hanno affermato gli organizzatori - è che, al di là della condivisione degli spazi, si creino le condizioni per una contaminazione virtuosa di idee e progetti che possono arrivare a incidere in termini sensibili anche sull’occupazione. Oggi è importante che la Regione non solo incoraggi questi sistemi di interconnessione tra giovani che iniziano un’attività imprenditoriale e professionisti ma attivi sostegni concreti".
In questo senso, l’Assessorato regionale al sociale sta lavorando anche a un percorso per arrivare ad un riconoscimento ufficiale dei coworking per definire - assieme a garanzie certificate sulle professionalità presenti in questo ambito - specifici strumenti.
L’idea, mutuata sulla falsa riga di quanto si sta facendo in Lombardia, Puglia e Toscana, prevede dei voucher ‘spendibili’ nei coworking e in specifici percorsi formativi, possibilmente riconosciuti dalla Regione Abruzzo.
Questi ‘spazi comuni’ - aggiungono gli organizzatori - "vanno sostenuti perché rappresentano un bene 'pubblico' che si inserisce nella logica dell’economia circolare innescando un circuito virtuoso a tutto vantaggio dell’imprenditoria regionale e non solo".
All’incontro hanno preso parte anche alcuni giovani protagonisti di esperienze di coworking come Lorenzo Maria Isidori (L’Aquila che Rinasce), Cesare Di Flaviano (WideOpen) e Domenico Delli Compagni. “Nell’incontro abbiamo voluto esporre il percorso fin qui fatto sulla strada dell’innovazione a sostegno dei giovani professionisti, startupper e neo imprenditori nella promozione del coworking”, ha sottolineato Giacomo D’Ignazio.
Per Christian Corsi “dietro questa parola si cela un ecosistema di persone, lavoratori e lavoratrici, professionalità e valori che è attualmente una larga parte del mercato del lavoro e in futuro probabilmente ne diventerà la maggioranza. Incentivare l’uso e la conoscenza di questi nuovi spazi professionali faciliterà la nascita di nuove aziende che avranno la possibilità di sopperire a iniziali carenze di risorse e potranno entrare a contatto con un sistema di professionalità e valori che ne potenzieranno le capacità di partenza. Questa è la prima vera misura volta alla creazione di posti di lavoro e non a fare accanimento terapeutico verso mestieri e settori industriali moribondi".
In questo senso, è stato siglato un protocollo d’intesa tra L’Aquila che Rinasce e lo spin-off di Unite Cisrem per sviluppare questi progetti.