Sono state inaugurate questa mattina, al Palazzo di Giustizia dell’Aquila, le Targhe in memoria dei magistrati Pasquale Colagrande, vittima della ferocia nazifascista e Mario Tradardi, patriota della brigata Maiella.
Le Targhe già prima del terremoto del 2009 erano apposte nei corridoi del Tribunale. Gravemente danneggiate dal sisma, su iniziativa dell’Anpi L’Aquila e grazie al restauro finanziato dalla Fondazione Carispaq, sono state oggi apposte nelle aule d’udienza al piano -1 del Palazzo di Giustizia dell’Aquila.
“Si tratta di una doverosa opera di memoria storica collettiva, che onora figure prestigiose e coraggiose che sacrificarono la propria vita per quegli ideali che la Resistenza, la lotta di Liberazione e poi la Costituzione repubblicana hanno sublimato nell’Italia democratica e antifascista. Valori che appartengono a tutti e che tutti hanno il dovere di rispettare, onorare e rinnovare quotidianamente, specialmente in un periodo come questo, di revisionismo e di negazionismo, che si traduce anche nella orribile negazione della pandemia. Ricordare la storia è fondamentale per costruire il nostro futuro”, le parole di Fulvio Angelini, segretario provinciale Anpi.
Alla cerimonia hanno preso parte il segretario dell’Anpi L’Aquila Tommaso Cotellessa, la presidente della Corte d’Appello Fabrizia Ida Francabandera, Fabrizio Marinelli in rappresentanza della Fondazione Carispaq e il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
Presente anche Arnaldo Ettorre, 96 anni, ex Combattente del Gruppo Patrioti della 'Maiella', arruolatosi in seguito alla Liberazione dell'Aquila nel giugno del 1944, con matricola 1425. Ettorre, a lungo cancelliere del Tribunale dell’Aquila e segretario dell’Ordine degli Avvocati, era molto legato al Capitano Mario Tradardi, comandante della II Compagnia: ha combattuto al suo fianco in tutte le operazioni della Brigata in Abruzzo e al nord, fino a poco prima della liberazione di Bologna. Oggi Ettorre è Presidente onorario dell'Associazione Nazionale ex Combattenti Gruppo Patrioti della Maiella. “E’ solo grazie a lui - ha detto Angelini - alla sua tenacia e alla sua insistenza che siamo riusciti, dopo tanto tempo, a ripristinare queste targhe in ricordo di due autentici patrioti”.
“Tradardi e Colagrande sono stati uomini di giustizia, giusti e coraggiosi - le parole del segretario dell’Anpi dell’Aquila Tommaso Cotellessa - Colagrande, incarcerato dalla dittatura nazifascista, quando gli fu promessa una possibilità di evasione, proprio perché magistrato, rispose: Salvarsi? O tutti o nessuno. Questa frase è l’essenza della democrazia, della Resistenza, delle fondamenta su cui è stato eretto il nostro paese. Rappresenta anche una rinuncia alla libertà individuale per il desiderio di una libertà collettiva, un tema attualissimo in questo momento. Questa frase dovrebbe spingerci a batterci per uno spirito di comunità, a prendere il peso del nostro paese sulle nostre spalle, come fece Mario Tradardi che, spinto dal desiderio di libertà e dallo spirito di amicizia nei confronti dell’amico brutalmente assassinato, si impegnò nella liberazione della nostra città dall’oppressione nazifascista e capitanò una delle formazioni dei volontari della Maiella nella resistenza del nord Italia. Queste targhe non sono un simbolo vuoto: ci scomodano dall’indifferenza, vengono a dirci che dobbiamo prendere il peso dei bisogni della nostra comunità sulle nostre spalle e batterci per essa”.
“Come amministrazione abbiamo accolto con grande favore il restauro delle targhe che rappresentano un invito alla memoria, a fare tesoro delle esperienze e delle storie di coraggio come quelle di Colagrande e Tradardi - le parole del primo cittadino Biondi - E’ necessario ritrovare il senso di comunità, il luogo dove si trovano ragioni per stare insieme. La memoria è la ragione per stare insieme e creare il tessuto di convivenza pacifica che non significa rimozione ma superamento dell’individualismo in nome del bene di tutti e della nazione a cui sovrintendono con un ruolo di primo piano anche i Magistrati, come erano Colagrande e Tradardi”.
Mario Tradardi, Sostituto procuratore del Regno presso il Tribunale dell’Aquila, padre di cinque teneri figli, si arruolò tra i Patrioti della Brigata Maiella, per risalire l’Italia e liberarla dall’invasore nazifascista. Scegliendo sempre di combattere in prima linea, morì nel 1944 durante la Battaglia di Monte Mauro.
Pasquale Colagrande nato all'Aquila il 7 marzo 1911, nel 1938, giovane magistrato, fu inviato a Ferrara come Sostituto procuratore magistrato del Re. Alla caduta del fascismo dopo il 25 luglio fece liberare tutti i detenuti politici ed ebrei. Ma questo gesto di giustizia e umanità non gli fu perdonato dai fascisti che, dopo l’8 settembre, lo arrestarono condannandolo a morte. Nonostante la possibilità di evadere, scelse di morire con i suoi compagni di ideali e di prigionia e nella notte del 14 novembre 1943 venne fucilato a Ferrara.