Venerdì, 15 Ottobre 2021 12:08

Appello antifascista della Cgil, Anpi: “A disposizione per nuova stagione d'impegno civile”

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“Raccogliamo l’Appello antifascista promosso dalla Cgil dell’Aquila e con tutta la nostra passione ci mettiamo a disposizione per una nuova stagione di impegno civile aperta a tutti. C’è bisogno di costruire una società più giusta, più sicura, più solidale”.

Lo scrive in una nota l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Comitato provinciale dell’Aquila. Dopo l’assalto alla sede nazionale della Cgil, il sindacato si è rivolto alle forze antifasciste e democratiche per durante chiedere “di collaborare all'elaborazione di un protocollo che individui e stabilisca le modalità per azioni di contrasto costanti e condivise da attuare ogni volta che spazi fisici, politici e identitari saranno oggetto di incursioni fasciste anticostituzionali”.

La nota dell’Anpi L’Aquila

Lo scorso anno la minaccia al Parlamento americano con l’assalto a Capitol Hill dimostrava chiaramente che la Democrazia va difesa sempre, costantemente alimentata e continuamente valorizzata. Eppure, forse, le immagini “folkloristiche” dello sciamano ci fecero sottovalutare la gravità del rischio.

Oggi le scene di devastazione della sede nazionale della CGIL confermano che il pericolo è tra noi e la sfida ci riguarda da vicino.

E’ vero che la violenza è frutto di gruppi fascisti minoritari – che vanno sciolti e pesantemente condannati. Ma, come la storia ci insegna, se prevalessero la sottovalutazione e l’indifferenza da parte della maggioranza dei cittadini, nuove forme illiberali di fascismo, discriminazione e razzismo potrebbero diffondersi nella società.

Ecco perché l’ANPI si batte contro ogni forma di revisionismo e negazionismo.

Coltivare la Memoria della Resistenza, i valori democratici di giustizia e libertà, gli obiettivi della Costituzione ancora pienamente da attuare: questo è il compito di ogni sincero democratico.

Viviamo un periodo storico di trasformazione e di incertezza: la pandemia e la crisi economica producono nuove e più pesanti diseguaglianze, i diritti dei lavoratori sono in discussione.

E’ necessaria una politica nuova che sostenga le persone e le famiglie in difficoltà, investa nella sanità pubblica e nella formazione, garantisca il lavoro, il diritto alla casa, i servizi essenziali, la dignità di ognuno. Una politica che indichi una società migliore e dia speranza alle persone.

Altrimenti rischiano di prevalere le paure, l’individualismo, la sfiducia nella scienza e nelle istituzioni, le chiusure razzistiche, l’odio e la violenza.

Con un ampio cartello di associazioni, nei mesi scorsi, è stato promosso l’Appello “Uniamoci per salvare l’Italia” per dire che dalla pandemia si esce solo con una democrazia più forte, con una nuova visione del Paese: cambiare per rinascere, ricomporre ciò che è disperso, unire ciò che è diviso, donare vicinanza dove c’è solitudine.

Un’alleanza che guardi al dramma presente attraverso i valori della solidarietà, una cultura dell’ascolto e dell’incontro. E guardi al futuro, affinché l’Italia del dopo Covid non sia la restaurazione dei vecchi e fallimentari modelli e dove l’economia sia finalmente al servizio della società e della persona, come più volte ricordato anche da Papa Francesco.

Abbiamo alle spalle una straordinaria esperienza di valori chiamata Antifascismo e Resistenza, sulla cui base sono nate la Repubblica e la Costituzione, cioè la nuova Italia. Sono i valori della giustizia sociale, della libertà, della democrazia, della solidarietà, della pace, del lavoro.

È il momento di promuovere con lo sguardo di oggi un impegno democratico e antifascista che viene da lontano: uniamoci per salvare l’Italia, uniamoci per cambiare l’Italia.

Facciamolo con i ragazzi e le ragazze protagonisti di movimenti per l’ambientalismo e la solidarietà.

Facciamolo insieme, ogni giorno, con le parole ma soprattutto con le azioni, con i gesti concreti.

Reagiamo con coraggio di fronte ai soprusi quotidiani: difendendo le donne minacciate, i ragazzi bullizzati, i migranti offesi, i lavoratori licenziati, i poveri emarginati, i diversi discriminati.

Ritroviamo la sensibilità umana, l’orgoglio di sentirci cittadini e la felicità di impegnarci per il bene di tutti.

Diamo un significato moderno al nostro antifascismo.

Ultima modifica il Venerdì, 15 Ottobre 2021 13:04

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