Lunedì, 09 Maggio 2022 18:37

Osservatorio Abruzzo: il Pnrr e il rinnovamento delle scuole in Regione

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Vi proponiamo il sesto approfondimento tematico di Osservatorio Abruzzo* - Ottantuno interventi già finanziati per messa in sicurezza e ristrutturazione, 103 milioni di euro stanziati, quasi 30 milioni per le nuove scuole.

Sono alcuni dei numeri che emergono dall’analisi di Osservatorio Abruzzo sui fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicati all’edilizia scolastica in regione.

Le condizioni del sistema scolastico italiano sono spesso al centro del dibattito pubblico. E lo sono state in particolar modo negli ultimi due anni, quando a causa della pandemia sono emerse lacune strutturali, per troppo tempo ignorate.

Indicative della sopra citata centralità sono anche le risorse dedicate all’istruzione nel Pnrr, che vanno analizzate anche in relazione alle attuali condizioni dell’edilizia scolastica, in termini di presenza sul territorio e caratteristiche delle strutture. È questo il tema dell’approfondimento su scuola e Pnrr di Osservatorio Abruzzo.

Si tratta di un tema molto sentito anche dagli studenti e dalle famiglie abruzzesi, nelle aree interne come sulla costa adriatica. Basti pensare che a 13 anni dal terremoto dell’Aquila quasi tutte le scuole del capoluogo sono ospitate ancora in moduli provvisori. O che circa duemila studenti di due tra i più frequentati licei di Pescara hanno dovuto affrontare l’ultimo anno scolastico dispersi in diverse sedi, a causa dell’inagibilità delle strutture originarie.

Le risorse per le scuole d’Abruzzo nel Pnrr

In tema di istruzione il Pnrr italiano prevede 6 riforme e 11 investimenti. Al ministero dell’istruzione sono affidati quasi 18 miliardi del piano. Gli interventi di competenza del ministero dell’istruzione che possono essere fatti rientrare nell’ambito dell’edilizia scolastica hanno un valore complessivo di circa 4,7 miliardi di euro.

Questi si suddividono tra interventi per la messa in sicurezza delle scuole esistenti (3,9 miliardi) e quelli per la realizzazione di nuove strutture (800 milioni). A oggi sappiamo che l'81% delle risorse stanziate in questo ambito è già stato assegnato.

In Abruzzo sono 81 gli interventi già finanziati. In base a questi dati possiamo osservare che in Abruzzo, per il momento, sono arrivati complessivamente circa 103 milioni di euro.

A livello provinciale è Pescara (33,5 milioni) il territorio che ne ha beneficiato di più. Seguono Chieti (31,1 milioni), Teramo (24 milioni) e L'Aquila (14,3 milioni). A livello locale ai primi 3 posti per fondi assegnati troviamo i comuni di Pescara (15,5 milioni), Atri (8,8) e Giulianova (6,5). Per quanto riguarda gli altri capoluoghi di provincia, invece, sono arrivati finora 6,1 milioni a Teramo, 3 all'Aquila e 2,5 a Chieti.

Strettamente legato a quanto visto finora c’è anche un altro investimento contenuto nel Pnrr. La misura (dal valore complessivo di circa 800 milioni di euro) e prevede la costruzione sul territorio nazionale di 195 nuove scuole che siano realizzate rispettando i criteri dell’innovazione, della sostenibilità e dell’inclusione sociale.

In questo caso, però, il percorso di affidamento dei fondi è più indietro; solo lo scorso 8 febbraio si è chiuso il bando per l’assegnazione di queste risorse ma non se ne conoscono ancora gli esiti. Tuttavia è possibile anche in questo caso trarre qualche indicazione sull’impatto potenziale che questi fondi potrebbero avere sull’Abruzzo. Infatti il decreto 243/2021 ha già suddiviso le risorse disponibili tra le diverse regioni. All'Abruzzo sono stati destinati 28,97 milioni di euro per la costruzione di nuovi plessi scolastici. Tra le regioni a cui saranno indirizzate più risorse troviamo la Lombardia (86 milioni), la Campania (77) e la Sicilia (66).

Per comprendere quali interventi siano più urgenti è necessario partire dal patrimonio edilizio dei territori, dall'ampiezza delle strutture e dalle condizioni in cui esse oggi si trovano.

Le condizioni delle scuole abruzzesi

Un elemento cruciale da valutare è l'estensione del patrimonio scolastico, in primo luogo in termini di capillarità sul territorio. Da questo punto di vista, i dati del ministero dell'istruzione relativi all'anno scolastico 2018/19 mostravano come circa l'84% dei comuni italiani avesse almeno un edificio scolastico statale attivo sul proprio territorio.

Mentre l'Abruzzo si attesta al di sotto dell'80%, con un dato superiore solo a quelli di Molise, Liguria e Piemonte.

Si tratta di una questione importante per le aree interne del paese, ovvero i territori da cui è più difficile raggiungere i servizi. Se si isolano solo i comuni periferici e ultraperiferici (distanti almeno 40 minuti dal polo di servizi più vicino), la quota di quelli che hanno almeno un edificio scolastico scende al 75% per l'Italia e al 61% per l'Abruzzo.

Un secondo aspetto da valutare è la dimensione del patrimonio di edilizia scolastica, in rapporto ai minori residenti. In media in Italia sono circa 13 i metri quadri di plessi scolastici comunali e statali rispetto agli abitanti tra 3 e 14 anni.

L'Abruzzo si colloca sotto la media (10,82 mq). Si tratta di un dato che peraltro cela una situazione piuttosto variegata tra i comuni.

Partendo dai capoluoghi, sono Teramo e Pescara quelli con l'estensione maggiore del patrimonio edilizio scolastico per minore. In entrambi i metri quadri per residente 3-14 anni superano quota 17. In doppia cifra anche Chieti (11,87 mq). Più distanziata L'Aquila, con 8,93 mq per residente tra 3 e 14 anni. Da notare come le altre città maggiori della regione si caratterizzino per un rapporto tra edilizia scolastica e minori generalmente inferiore rispetto a quello riscontrato per i capoluoghi. Tra i comuni sopra i 30mila abitanti si segnalano Montesilvano (4,52 mq), Avezzano (5,94 mq), Vasto (13,18 mq) e Lanciano (8,6 mq).

Altro aspetto di rilievo nell'ottica di una riqualificazione dell'edilizia scolastica è la condizione delle scuole sul territorio. I dati del ministero dell'istruzione consentono di indagare tale aspetto, a partire dall'anzianità delle scuole statali. Nei dataset relativi al 2018, gli edifici scolastici sono classificati come vetusti quando superano i 50 anni. In Italia su circa 40mila edifici scolastici attivi, sono 7.161 quelli classificati come vetusti sui dataset del ministero dell'istruzione (il 17,8%). In Abruzzo la quota sale al 21,85%. 

Una quota che tuttavia varia sensibilmente tra le diverse province abruzzesi. Spicca il dato della provincia dell'Aquila (con il 24,6% di edifici scolastici statali vetusti), seguita da Chieti (22,6%), Pescara (22,0%), Teramo (18,3%). 

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*Osservatorio Abruzzo è un progetto di Fondazione openpolis, Etipublica, Fondazione Hubruzzo, Gran Sasso Science Institute e StartingUp

Ultima modifica il Lunedì, 09 Maggio 2022 19:41

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