E’ stato illustrato stamane, alla presenza del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e del Chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni Salvatore Sardo, il piano di restauro e parziale ricostruzione della Basilica di Santa Maria di Collemaggio [Guarda il video].
Un progetto da 14milioni di euro, finanziato da Eni: dodici saranno destinati alla Basilica, i restanti due al Parco.
Dunque, ad un anno dalla conferenza stampa che aveva sancito la firma dell'accordo di collaborazione tra la società del cane a sei zampe e l'amministrazione comunale, a margine della Perdonanza Celestiniana numero 719, oggi è stato illustrato il piano dettagliato. Come promesso, sarà proprio la Festa del Perdono a scandire i tempi: a chiusura dell'edizione 720, appena salutata, si entra nella fase della costruzione vera e propria con l'avvio delle attività per l’assegnazione dell’appalto all’impresa esecutrice. Le celebrazioni del 2016 segneranno poi la conclusione dei lavori. Con la speranza che l’edizione 2017 della Perdonanza possa celebrarsi in un edificio restaurato e sicuro.
"E' con estrema felicità e grande emozione che presentiamo oggi il progetto di recupero di uno degli edifici simbolo della città, un pezzo importante della storia dell'Occidente, al quale siamo legatissimi", ha sottolineato il sindaco Cialente.
"Si tratta di una sintesi di quello che sa fare il nostro paese: siamo dinanzi ad un lavoro che ha mosso grandi risorse, scientifiche e culturali. Abbiamo aperto una strada - ha proseguito il primo cittadino - : una grande azienda privata dalle robuste radici italiane, come Eni, ha adottato un monumento importante per il nostro paese. Una operazione tecnica e culturale che potrebbe ripetersi in futuro, con altri patrimoni italiani, come si intuisce dalle riforme proposte dal Ministro Franceschini e accolte dal Governo".
"Crediamo molto in questo progetto, l’abbiamo fatto nostro, abbiamo messo in campo le nostre capacità e i nostri saperi", ha spiegato Salvatore Sardo. "Il progetto nasce da un modello unico di collaborazione istituzionale che affida alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici d’Abruzzo la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza; mentre le attività tecnico - scientifiche sono state garantite da un gruppo di università (Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma e l’Università de L'Aquila) integrato da geologi e ingegneri Eni. Questa alleanza tra pubblica amministrazione, università, città ed impresa offre un esempio operativo di efficienza, in cui Eni porta l’eccellenza del suo schema organizzativo, la qualità del suo sistema di gestione di progetti complessi e l’applicazione, in un ambito diverso, delle tecnologie più avanzate utilizzate per l’attività estrattiva".
In dodici mesi - ha incalzato Sardo - "abbiamo completato tutte le fasi di progettazione: preliminare, definitiva ed esecutiva. Oggi, entriamo nella fase operativa che durerà due anni. Così, Eni dimostra di rispettare gli impegni: l'obiettivo è restituire alla comunità aquilana il monumento nella sua interezza rispettandone la sacralità e il significato storico".
Nel corso della conferenza stampa, moderata da Giovanni Carbonara - docente dell'università 'La Sapienza' di Roma, che ha descritto sinteticamente le straordinarie valenze storiche del progetto - con la partecipazione della soprintendente ai beni architettonici e paesaggistici d'Abruzzo Alessandra Vittorini, del funzionario Antonello Garofalo, del direttore del dipartimento di architettura del Politecnico di Milano Stefano Della Torre e, con lui, il professore di scienze delle costruzioni Alberto Franchi e il collega dell'Univaq Dante Galeota, della soprintendente per i beni storici, artistici e etnoantropologici d'Abruzzo Lucia Arbace, del funzionario Maurizio Floris, con le conclusioni affidate ad Angelo Caridi, program manager di Eni, si è discusso delle indagini tecniche e delle approfondite ricerche storiche condotte prima di completare le fasi della progettazione.
Per rispettare tutti i valori di cui è ricca la Basilica, gli studi preliminari sull’intervento di recupero del monumento hanno preso in considerazione tutti gli aspetti di natura storica, culturale, strutturale e funzionale. Inoltre è stata adottata una metodologia che limita gli interventi di restauro al minimo, lasciando inalterate, ove possibile, le parti originali dell’edificio. Per facilitare le attività di indagine e misura, oltre che per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la manutenzione futura, è stato elaborato, mediante uno scanner, un modello digitale di estremo dettaglio a supporto di un vasto ed articolato database.
Insomma, un progetto di elevato valore tecnico e artistico che interverrà per la messa in sicurezza e il miglioramento sismico della Basilica nel rispetto delle esigenze di tutela dei valori storici ed artistici del monumento.
L’intera fase di restauro è affiancata da un progetto digitale, www.ungiornoacollemaggio.it, che permette di condividere testimonianze, ricordi e desideri legati alla Basilica e al Parco del Sole. Nell'attesa che i lavori - tra ventiquattro mesi - potranno dirsi davvero conclusi.