Giovedì, 06 Novembre 2014 11:40

L'Aquila, la chimica soft di una pianta orientale utilizzata per curare la dermatite

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Si chiama Perilla frutescens Britt ed è una pianta dalla struttura simile al basilico coltivata in Cina, Giappone e Corea, nonché in India e Vietnam.

Ora, la sua chimica 'soft' è stata utilizzata per la prima volta all'Aquila al posto di quella pesante - e dagli effetti collaterali - del cortisone, per curare il prurito cronico e 'feroce' della dermatite atopica, una malattia in aumento del 200% negli ultimi vent'anni.

La ricerca è stata condotta nell'Ospedale San Salvatore, servizio Allergologia, dal dr. Carlo Di Stanislao e potrebbe aprire la strada a una nuova frontiera terapeutica su questa malattia cronica infiammatoria della pelle, caratterizzata da pelle secca, desquamata, irritabile e da eruzioni cutanee. La malattia colpisce le parti cruciali del corpo: viso, collo, avambraccio e spesso diventa un vero tormento per chi ne è affetto per frequenza e intensità del prurito.

Lo studio è sato condotto per otto settimane su un mini-campione di 12 adulti di età tra i 18 e i 35 anni. Con il nuovo trattamento sperimentale la detrmatite è stata debellata del tutto in 9 casi  mentre, nei restanti 3, vi è stata una riduzione del prurito e della flogosi (infiammazione).

I sorprendenti risultati saranno ora approfonditi con una seconda ricerca che prenderà il via a dicembre (con un campione più ampio) e che verrà sottoposta al vaglio del Comitato etico della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila.

Su cosa si basa esattamente il nuovo approccio anti dermatite atopica? Il metodo utilizza l'applicazione combinata di crema emolliente a bassa glicerina, gluco-gircerolo e l'assunzione per via orale di un derivato delle proprietà della Perilla frutescens Britt utilizzata in Giappone anche contro diarrea, influenza, anemia e nevralgie. "I costituenti chimici isolati nelle foglie", ha dichiarato il dr. Stanislao, "sono prevalentemente rappresentati da polifenoli (molecole organiche naturali) mentre, nell'olio estratto dai semi, si trovano molti acidi grassi polinsaturi, in particolare l'acido linoleico. La somministrazione di un decotto due volte al dì lontano dai pasti (ore 10-22)ha eliminato l'eczema in 9 dei 12 soggetti sottoposti allo studio. Inoltre, l'impiego solo della crema idratante non ha dato luogo a recidive nel corso dei tre mesi successivi".

Attualmente, all'Aquila, sono 70 i bambini (1-12 anni) seguiti da Allergologia mentre gli adulti (18-35 anni) sono oltre 150. Agli inizi del 1990 nel capoluogo abruzzese i soggetti colpiti da dermatite atopica erano non più di una decina.
La malattia si deve sia a fattori genetici che ambientali e i bambini nati da madri nella fase avanzata della loro vita fertile hanno un rischio maggiore di quelli nati da madri più giovani.

Ultima modifica il Giovedì, 06 Novembre 2014 12:49

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