Domani 22 novembre, alle ore 14.45, "Habitat-Note personali", film firmato dal regista aquilano Emiliano Dante, sarà presentato in concorso nella sezione documentari del 'Torino Film Festival'.
HABITAT è il seguito di un altro film su L'Aquila girato da Dante, INTO THE BLUE, presentato al 'Torino Film Festival' nel 2009.
Habitat è la storia lunga cinque anni di tre ex compagni di tenda rimasti a L'Aquila. Uno, Alessio DI Giannantonio, era uno squatter ed è divenuto agente immobiliare; l'altro, Paolo De Felice, era un proprietario di immobili. Ora non ha più niente da affittare, ma dopo l'esperienza del terremoto ha trovato la propria vocazione come pittore. Alessio vive con Gemma a S. Rufina, una frazione completamente distrutta dal terremoto; Paolo sta per diventare padre in una situazione di precarietà assoluta. Di suo Emiliano Dante, l'autore del film, analizza dall'interno la realtà alienante dei progetti C.A.S.E., subendo e affrontando il loro essere "non luoghi", cioè luoghi senza identità, lontani tanto dal tessuto urbano quanto da quello storico e culturale della città.
Ha spiegato: "Habitat è un film di relazioni nel tempo. Relazioni tra persone e relazioni tra persone e luoghi. Sono temi universali, che a L’Aquila assumono tratti particolari: tra le macerie il passato è più passato, simultaneamente più visibile e più inservibile. E nei progetti C.A.S.E., questi prefabbricati già fatiscenti costruiti dopo il terremoto in mezzo al nulla, il presente è più presente: senza uno ieri e senza un domani".
Davide Oberto, curatore del TFF, ha definito Habitat-Note personali "un doloroso caleidoscopio cinematografico in bianco e nero per tentare di elaborare un trauma individuale e collettivo".
Il regista
Emiliano Dante è nato a L'Aquila nel 1974. Insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università di Cassino e negli ultimi anni ha diretto il Festival del Documentario d'Abruzzo di Pescara. Si è inizialmente formato come fotografo ed è approdato al cinema al termine di un percorso artistico molto articolato, in cui ha toccato pittura, scrittura, teatro e musica.
Come regista ha esordito nel 2003 con la serie di cortometraggi The Home Sequence Series, interamente incentrati sui luoghi fisici e simbolici della propria casa.
Dopo altri cortometraggi, ha poi realizzato il documentario Into The Blue (2009) e il lungometraggio di finzione Limen (omission), presentato dopo lunghissime vicissitudini nel 2012 e terminato nella versione definitiva nel 2013.
Ha partecipato a festival prestigiosi sia in Italia e all'estero. Oltre che come regista, è attivo come fotografo e come scrittore. Con Into The Blue, la mostra AQ 9-11 al C.A.O.S. di Terni, i diari di Terremoto 09, il cortometraggio Payphones (60), Habitat - Note personali è il quinto lavoro che Emiliano Dante dedica alla città da prima del terremoto.