Il Gran Sasso Science Institute ha inaugurato l'Anno Accademico 2014/2015 all'Auditorium del Parco, con una Lectio Magistralis di Francesco Profumo, professore al Politecnico di Torino e presidente dell'Iren, già ministro dell'Istruzione del governo Monti all'epoca della istituzione della scuola internazionale di dottorato, centro di ricerca e formazione superiore.
Così si è chiuso un cerchio, dodici mesi dopo l'inaugurazione del Gssi. Infatti, fu proprio Francesco Profumo con l'altro ministro dell'allora esecutivo Monti, Fabrizio Barca, titolare della Coesione territoriale con delega alla ricostruzione del cratere, a sostenere l'idea di un centro di ricerca internazionale come strumento di rilancio economico della città dell'Aquila.
La proposta del Gran Sasso Institute ha origine a seguito del sisma, nel Luglio 2009. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), in collaborazione con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), organizzò un incontro per discutere le politiche e le scelte strategiche necessarie a rilanciare, dopo il sisma, l’economia della città. Agli incontri parteciparono soggetti istituzionali, imprese, rappresentanti del mondo produttivo, accademico e della società civile.
Per rilanciare l’economia rinforzandone lo sviluppo futuro furono proposti diversi progetti, che l’OCSE ha provveduto a scrutinare e ordinare per importanza. Il primo, valutato il più importante, denominato The Nest of the Eagle’s Future, è stato proprio il GSSI. Che è stato inaugurato giusto un anno fa, il 14 novembre 2013, con una Lectio Magistralis del premio Nobel per la Fisica e senatore a vita Carlo Rubbia, stamane di nuovo a L'Aquila per salutare il secondo anno accademico.
Accanto al premio Nobel, il presidente dell'Asi (Agenzia spaziale italiana) Roberto Battiston, il presidente dell'Infn Fernando Ferroni, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente, il vice presidente della Giunta Regionale Giovanni Lolli, la senatrice Stefania Pezzopane, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, il prorettore dell'Università dell'Aquila Alfio Signorelli (la rettrice Paola Inverardi era impegnata in un importante incontro a Bruxelles), il prefetto Francesco Alecci, i vertici delle forze di polizia.
Con l'istituzione del Gssi, l’idea era di realizzare a L’Aquila un polo di eccellenza scientifica internazionale, grazie alla valorizzazione di competenze e strutture altamente specialistiche già esistenti nel territorio, nonché di favorire l'attrazione di risorse di alto livello nel campo delle scienze di base e dell'intermediazione tra ricerca e impresa (fisica, matematica, informatica, gestione dell'innovazione e dello sviluppo territoriale) attraverso attività didattica post-laurea, e di formare ricercatori altamente qualificati. Un anno dopo, l'obiettivo può già dirsi raggiunto.
"Secondo la legge istitutiva - ha spiegato il direttore Eugenio Coccia, nella sua relazione - la Scuola ha come soggetto attivatore l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e opera in via sperimentale per un triennio a decorrere dall'anno accademico 2013-2014. Allo scadere del triennio, a seguito della valutazione dei risultati da parte dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ci diranno se possiamo andare avanti o se dovremo invece fermarci. E non credo proprio che riusciranno a fermarci".
Il Gssi è un progetto di respiro nazionale ed europeo. Infatti, la realizzazione di scuole di dottorato va nella direzione tracciata dal “Processo di Bologna” a cui l’Italia aderisce e che, a partire dal 1999, indica la realizzazione di scuole dottorali in collaborazione tra Università ed Istituti di ricerca come strumento necessario al rilancio del sistema dell’alta formazione a livello europeo. "Nel 1950 - ha sottolineato Coccia - la popolazione europea pesava per il 24% della popolazione mondiale. Secondo le previsioni, nel 2050, giusto cent'anni dopo, peserà per il 7%. L'unica soluzione alla marginalità è il perseguimento dell'innovazione, della qualità, insomma dell'eccellenza capace di sviluppare una economia sostenibile e inclusiva. I nostri sforzi andranno in questa direzione".
In questo senso, L'Aquila è città assoutamente credibile come luogo scelto della conoscenza. "Qui, c'era già l'Università che ha in sé tanti motivi d'eccellenza. Inoltre, c'erano i Laboratori Nazionali del Gran Sasso che godono di riconoscimento in tutto il mondo. Dunque, abbiamo trovato terreno fertile. L'ultimo report europeo sulla ricerca e l'innovazione in Italia - ha incalzato il direttore del Gssi -, molto duro in realtà e non poteva essere altrimenti, ha sottolineato la piccola perla dell'Aquila, individuando fattori di grande novità nella sinergia tra scuola di dottorato, università e un grande istituto di ricerca".
Coccia ha dunque ricordato gli ottimi risultati fin qui raggiunti dal Gssi. "Varcando la soglia di via Francesco Crispi, troverete un ambiente composto da 120 persone, per il 40% stranieri provenienti da ogni parte del mondo e che non sarebbero mai venuti a L'Aquila altrimenti, con una età media di 29 anni: 80 studenti, 30 ricercatori e 10 persone di staff. Poi, ci sono una quarantina di professori di respiro internazionale per i 4 corsi attivati: Astroparticle Physics, Mathematics in Natural - Social and Life Science, Computer Science, Urban Studies. In questi mesi, per le 76 posizioni di Dottorato attivate complessivamente, tra il primo e il secondo anno accademico, oggi inaugurato, sono arrivate oltre 1000 richieste di giovani laureati, provenienti dalle migliori università del mondo. Segno che l'offerta scientifica e culturale del Gssi ha avuto una eccezionale risposta da parte degli studenti. Nel primo anno, inoltre, docenti, ricercatori e allievi della Scuola hanno prodotto più di duecento pubblicazioni su riviste internazionali, oltre a rapporti di grande rilievo. E diversi studenti hanno ricevuto dei premi e dei riconoscimenti".
Una vera e propria eccellenza del nostro Paese, insomma. Un tesoro da custodire per la nostra città, "punta di diamante di un processo politico", ha inteso sottolineare il sindaco Massimo Cialente. "Già nel 2008, preparando il Piano strategico che avevamo pronto alla vigilia del terremoto, avevamo individuato l'alta formazione come uno dei pilastri su cui doveva fondare la città. Una intuizione poi confermata dallo studio dell'Ocse e dal rapporto Calafati, all'indomani del 6 aprile, che hanno immaginato il rilancio dell'Aquila attraverso la formazione e la conoscenza. Oggi, il Gssi è un catalizzatore capace di attrarre qui dei giovani talenti su cui intendiamo investire".
Cialente ha confermato che agli studenti del Gran Sasso Science Institute verrà destinata una foresteria, nel cuore del centro storico. "Troppo spesso, tra un convegno e l'altro, sento invocare la ricerca, l'alta formazione, la qualità come valore di differenza: strumenti fondamentali, a detta di tanti attori del territorio, di uno sviluppo economico sostenibile", le parole del vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli. "In molti, però, non conoscono le eccellenza che abbiamo già: il Gssi, i Laboratori del Gran Sasso, il Centro di ricerca Micron, la Thales Alenia, Telespazio, oltre al fiorente settore farmaceutico. Quanto invochiamo, può crescere laddove c'è un ambiente fertile e qui a L'Aquila, nella nostra provincia, l'ambiente è assai fertile. Dunque, dobbiamo innanzitutto mantenere e valorizzare quanto abbiamo già. Grazie alla testardaggine di Profumo e Barca, siamo riusciti a finanziare il Gssi con i fondi stanziati nel post terremoto, soldi ottimamente spesi. Ora, vanno assunti altri impegni: nella Legge per il cratere che stiamo per approntare, andranno individuate risorse per l'alta formazione, leva decisiva per lo sviluppo. Inoltre, andranno sfruttati i finanziamenti comunitari, in aderenza a quello che l'Europa ci dice, di puntare cioé sulla formazione e sulla qualità della conoscenza. Valorizzare le esperienze che già arricchiscono il nostro territorio, tra l'altro, vuol dire avvantaggiarsi anche nella capacità di accedere ai fondi europei che prevedono norme assai complesse e che vedono l'Abruzzo in fondo a tutte le classifiche".
Foto Roberto Ciuffini
L'approfondimento: i numeri del Gssi, dodici mesi dopo
La ricerca e l’insegnamento nel GSSI si fondano su una consapevole base metodologica ed epistemologica. Attraverso una collaborazione e interazione quotidiana, gli studenti di dottorato e i ricercatori delle tre aree del GSSI – fisica, matematica e scienza sociale – hanno l’opportunità di acquisire una profonda conoscenza dei metodi scientifici e familiarità con i principali temi ed episodi della storia della scienza.
Chi sono, gli studenti? Gli allievi di ogni area scientifica sono stati reclutati a livello internazionale. Come in molte scuole di dottorato, seguono un opportuno numero di corsi al primo anno, dedicando i successivi due anni al completamento del lavoro di ricerca con la stesura di una Tesi di Dottorato.
Il reclutamento degli studenti del primo anno di attività ha riguardato un totale di 36 borse di dottorato, suddivise nei 4 corsi attivati: Astroparticle Physics, Mathematics in Natural, Social and Life Science, Computer Science, Urban Studies. Per adempiere alla propria missione ed in ottemperanza al piano strategico, il GSSI, nell’anno accademico 2013/2014, ha attivato anche un programma di assegni di ricerca biennali (borse PostDoc) per giovani di talento che, conseguito il titolo di Dottorato, intendono intraprendere la carriera di ricercatore. Sono state bandite un totale di 16 borse PostDoc suddivise nelle 4 aree di attività dell’Istituto.
I bandi hanno ricevuto un notevole numero di domande: 552 per il bando relativo ai Dottorati e 411 per il bando relativo alle posizioni PostDoc.
Le domande ricevute presentano una notevole ampiezza della distribuzione geografica: è rappresentato un totale di 63 nazioni diverse.
L’elevato grado di internazionalizzazione delle domande ricevute, oltre il 46% dall’estero per i PhD e circa il 61% per i PostDoc, stanno ad indicare la capacità di attrazione dell’offerta formativa e dell’attività di ricerca del GSSI a livello internazionale.
L’ottima risposta degli studenti all’offerta culturale del GSSI, testimoniata dal numero, dalla qualità e dalla distribuzione geografica dei candidati, ha indotto la scuola a riproporla per il nuovo ciclo. Il numero totale di domande ricevute è stato di 811. Quelle complete e regolari sono state 588, divise come mostrato in figura 5. Dei 40 Allievi ammessi al nuovo ciclo, il 50% è straniero.
Gli allievi selezionati ed ammessi ai corsi - che avranno inizio il prossimo 3 novembre - provengono dalle migliori Università sia italiane che straniere. A conferma della posizione di rilievo che il GSSI sta acquisendo nel panorama internazionale delle scuole dottorali. Nella tabella, l’Università di provenienza degli studenti selezionati.
Tra i 76 PhD selezionati (36 nel primo anno e 40 nel secondo) nei diversi curricula il livello di internazionalizzazione è molto alto, con una percentuale di oltre il 40% di studenti stranieri selezionati. Nel caso dei PostDoc, quelli provenienti dall’estero sono pari al 50% del totale.
Non solo i corsi. In questo primo anno, sono stati organizzati circa 100 eventi (seminari, workshop, conferenze) e prodotte oltre 200 pubblicazioni da afferenti al GSSI. Inoltre, c’è stata una intensa interazione con la società che la scuola intende perseguire con maggior forza anche per l’anno che verrà, considerato il ruolo volto al rilancio dell’Aquila che la Legge istitutiva gli assegna.
Dunque, le attività di disseminazione culturale che hanno riguardato tutti gli ambiti di attività dell’Istituto. Sono state organizzate Public Lectures di taglio divulgativo, proiezioni di film in collaborazione con la sede aquilana del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, concerti musicali (a partire dalla primavera del 2014 il GSSI ospita il sabato le prove di un gruppo di musica da camera aquilano “Gli Archi del Cherubino” e collabora stabilmente con l’orchestra de “I Solisti Aquilani”), presentazione di libri con la presenza degli autori. Nell’ambito della diffusione editoriale, il Dottorato di Studi Urbani del GSSI, in collaborazione con il programma Fahrenheit di RAI-Radio3 e le librerie della città dell’Aquila, ha programmato tra l’altro un ciclo di presentazioni di libri che si svilupperà durante tutto il prossimo anno accademico (2014/15) con la presentazione di un libro ogni due settimane. Iniziativa che si terrà al giovedì e denominata "I Giovedì del GSSI".
Nella programmazione di attività rivolte al grande pubblico, il GSSI ha posto ovviamente particolare attenzione alla questione della ricostruzione post-sisma dell’Aquila. Le iniziative organizzate in tale ambito sono state diverse e di varia natura. In occasione del quinto anno dal terremoto dell’Aquila, in collaborazione con RAI Radio3, ricorderete che il GSSI ha ospitato i programmi radiofonici “Radio3 Scienza” e “Tutta la città ne parla”, trasmessi durante la giornata del 6 aprile 2014 dalla sede della scuola, dedicati ai temi della ricerca scientifica, dello sviluppo urbano e della ricostruzione post-sisma della città.
I temi dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico sono parte integrante del progetto del GSSI, per questo, oltre alla propria attività diretta, l’istituto ha dato supporto a diversi eventi dedicati a questo tema. In questo senso, non si può che citare, tra le altre, la splendida esperienza di ‘Sharper – La Notte dei Ricercatori’, in collaborazione con l’Università degli studi dell’Aquila.