Sabato, 20 Dicembre 2014 11:23

L'Aquila, ecco i vincitori del Premio Sinestesie. "Resistere attraverso l'arte"

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Si è tenuta ieri a L'Aquila, presso il Palazzetto dei Nobili, la cerimonia di premiazione del concorso nazionale Sinestesie. Il Premio nasce a L'Aquila nel 2005, grazie all’associazione di promozione sociale FuoriScala, con l'obiettivo di promuovere le arti visive contemporanee attraverso un bando a tema, una mostra itinerante, un catalogo critico e premi monetari.

Ad aggiudicarsi il premio monetario di 500 euro di questa quarta edizione sono stati: Anna Iskra Donati con “Odore di mosto” per la sezione pittura, Ferruccio Maierna con “Nettare diVino” per la sezione scultura, Francesca Checchi con “De-cantato”e Roberta Vacca per la sezione video. A questi si aggiunge l’opera vincitrice del premio acquisto, la scultura “Abbastanza persistente” di Umberto Crisciotti che entrerà a far parte della collezione di Fondazione Carispaq e che ha ricevuto un premio di 2mila euro.

Il tema di quest’anno è il vino interpretato attraverso quattro forme d’arte: pittura, scultura, foto e video. Come spiega Cristina Aglietti, storico dell'arte e presidente della giuria: “Il vino rappresenta l’elemento sinestetico per eccellenza. L’obiettivo era riproporlo in modo che gli artisti inducessero ad una degustazione eno-visiva, attraverso la scoperta in arte del coinvolgimento dei sensi”.

Presente alla premiazione anche il consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Sommelier, Manuela Cornelii. “Già dieci anni fa - ha detto - parlavo della sinestesia del vino. La sinestesia è un fenomeno sensoriale e percettivo che indica la contaminazione dei sensi. Chi fa degustazione lo conosce molto bene ed attualmente è oggetto di studio di neuro scienziati”. In sostanza, studi scientifici dimostrano come l’esperienza cognitiva che passa attraverso il senso del gusto, non avviene solo bevendo e mangiando ma attraverso complessi meccanismi cerebrali che ci permettono di riconoscere un elemento come tale. In questo modo, Il vino non si percepisce solamente attraverso la complessa armonia che coinvolge i 5 sensi ma attraverso un’elaborazione mentale che parte dalla stimolazione di un solo senso.

Oltre ai compensi monetari, il premio prevede l’allestimento di una mostra collettiva itinerante, visitabile fino al 18 gennaio in corso Vittorio Emanuele 144. Delle 68 domande di partecipazione pervenute da tutta Italia ne sono state selezionate 23 degli artisti: Elena Adamou, Alessandro Antonucci, Esmeraldo Baha, Antonella Catini,Francesca Checchi e Roberta Vacca, Paolo Chirco, Gianni Colangelo, Umberto Crisciotti, Matteo De Santis, Antonio Di Cecco, Anna Iskra Donati, Dario Falasca, Laura Gianetti, Giovanna Grannò, Anna Lauria, Ferruccio Maierna, Davide Nunzella, Andrea Pulze, Giulia Ripandelli, Biagio Rosa e Johanna Juvonen, Emanuele Rossini, Nasim Zamanzadeh e Ladan Tofighiniaki, Mariannita Zanzucchi. Le opere compariranno anche in un catalogo critico curato dallo storico dell’arte, Cristina Aglietti, disponibile presso la sede espositiva.

Ma come mai è stato scelto proprio il centro storico per l'allestimento della mostra? “Per dare significazione ad abitare la città e per resistere attraverso queste forme di espressione. La cultura, a differenza della natura, rappresenta la ricerca dell’uomo di soddisfare oltre i suoi bisogni primari”, ha detto Carlo Mangolini, presidente dell’associazione FuoriScala e curatore del premio.

In una città che spesso manca di sevizi, dunque, è bene andare per una volta oltre le Case e valorizzare un aspetto imprescindibile nella vita di una comunità: la cultura. L’approccio alla mostra però, secondo Cristina Aglietti, deve avvenire a mente aperta. “Dobbiamo porci di fronte a queste opere, - ha detto - non limitandoci ad osservare quello che abbiamo davanti ma cercando di capire che cosa l'oggetto d’arte ci vuole comunicare, in che modo ce lo comunica e coinvolge i nostri sensi. Non ponendoci immediatamente con quell'atteggiamento che si ha spesso con l’arte contemporanea del 'questo lo potevo fare anche io'. Come dice Bruno Munari, se avessimo potuto farlo, lo avremmo fatto”.

Ultima modifica il Sabato, 20 Dicembre 2014 12:00

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