Il servizio trasmesso qualche giorno fa dalla trasmissione 'Le Iene', con l'invito del sindaco Massimo Cialente al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, perché mantenga la promessa fatta alla città nei giorni del G8 organizzato alla Scuola della Guardia di Finanza, continua a suscitare clamore e interesse.
Tanto è vero che il presidente della Giunta Regionale, Luciano D'Alfonso, ha preso carta e penna inviando una lettera al presidente Obama. "Gentile Presidente, nella convinzione di trovarLa ancora sensibile rispetto ad un'idea e ad un impegno entrati nei cuori e nell'immaginazione degli abruzzesi, Le chiedo di voler verificare che l'iniziativa abbia un felice esito, secondo le attese della Città dell'Aquila", scrive D'Alfonso.
Un passo indietro. Nei concitati giorni del G8 aquilano, trasferito in tutta fretta da La Maddalena "per accendere i riflettori sulla tragedia aquilana", rivendicò l'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, gli stati partecipanti assunsero l'impegno di adottare un monumento distrutto dal terremoto, per ricostruirlo. Obama decise di non adottare monumenti, piuttosto promise alla città un programma di scambio che avrebbe consentito ai giovani studenti abruzzesi di frequentare corsi nelle principali università americane.
Alcuni paesi hanno mantenuto la promessa: la Francia, ad esempio, ha contribuito economicamente alla ricostruzione della chiesa delle Anime Sante, la Russia al restauro di Palazzo Ardighelli, il Giappone ha assicurato la costruzione di un palazzetto dello Sport che sorgerà, si spera a breve, a Centi Colella. Gli Stati Uniti, invece, la promessa non l'hanno mantenuta affatto.
Dunque, l'appello in diretta tv del sindaco Massimo Cialente, l'invito della trasmissione 'Le Iene' ad inviare mail alla Casa Bianca per ricordare ad Obama di dar seguito alle parole pronunciate nei giorni del G8 e, ora, la lettera del presidente della Regione Abruzzo. Indirizzata direttamente al civico 1600 di Pennsylvania Avenue, a Washington DC.
Chissà che Barack Obama non risponda.
La lettera completa di Luciano D'Alfonso
Caro Presidente,
come certo ricorderà, all'indomani del sisma del 6 aprile del 2009 che colpì L'Aquila e più di 50 comuni del cratere, durante il G8 che si tenne proprio all'Aquila a luglio, al capoluogo abruzzese ancora ferito, furono fatte, dai diversi Paesi partecipanti, delle promesse di aiuto in varie forme, anche se a prevalere furono in sostanza le "adozioni" di monumenti gravemente danneggiati e quindi da ricostruire.
Mentre le altre nazioni presenti decisero di dare il proprio contributo alla restaurazione della Città distrutta, adottando un monumento (e questo finora è accaduto con la Russia, la Francia, la Germania e il Kazakistan) o investendo nella realizzazione di nuove strutture - il Canada per la nuova residenza per studenti universitari e il Giappone per un nuovo palazzetto dello sport - Lei promise al Sindaco Massimo Cialente un aiuto agli studenti universitari dell'Aquila, dopo aver visto i resti della Casa dello Studente sventrata dal sisma e con il dolore ancora vivo per gli 8 giovani che da quella struttura uscirono senza vita.
L’aiuto doveva riguardare un sistema di scambio culturale fra studenti italiani e americani e la promozione e messa a disposizione di “borse di studio” per studenti universitari.
Dopo sei anni non abbiamo ricevuto alcuna risposta e può facilmente immaginare quanto sia fondamentale, per noi abruzzesi, per la Città capoluogo e per il nostro territorio, che vengano attivati questi scambi con il Suo Paese che tanto ha aiutato e contribuito alla crescita culturale e sociale di intere generazioni.
Gentile Presidente, nella convinzione di trovarLa ancora sensibile rispetto ad un'idea e ad un impegno entrati nei cuori e nell'immaginazione degli abruzzesi, Le chiedo di voler verificare che l'iniziativa abbia un felice esito, secondo le attese della Città dell'Aquila.
Colgo l'occasione per esprimerLe la mia stima e la mia gratitudine,
Luciano D'Alfonso