Il 6 aprile rappresenta per la comunità aquilana un giorno tristemente evocativo. Il prossimo 6 aprile sarà il sesto anniversario del terremoto che cambiò per sempre il comprensorio aquilano, la sua struttura urbanistica, economica e soprattutto sociale. Il 6 aprile è una data che ha cambiato, inevitabilmente, gli aquilani e le aquilane.
Quest'anno, nel sesto anniversario, l'associazione culturale di donne Animammersa, da tempo attiva nel territorio aquilano e non solo, vuole condividere il 6 aprile aquilano con un altro 6 aprile, quello del 1992, che segnò l'inizio dell'assedio di Sarajevo, in Bosnia, nel quadro di uno dei conflitti balcanici che hanno sconvolto l'area e la sua popolazione negli Novanta. Il progetto si chiama, non a caso, "Oggi non si parla di guerra".
"Il 6 aprile aquilano rappresenta per tutti noi uno spartiacque tra una vita e l'altra - dicono le attivissime donne di Animammersa - un giorno tragico, fatto di perdite e dolore. Rappresenta però anche una vita inevitabilmente nuova, fatta di reazione, coraggio e nuove consapevolezze". Infatti, in questi anni, Animammersa ha portato avanti iniziative che raccontano soprattutto la voglia di agire e reagire.
L'associazione vuole raccontare una esperienza umana e lavorativa, che nasce in un territorio di guerra. "Ma non parleremo di guerra - assicurano - parleremo di donne che si sono costituite in un noi collettivo, per azzerare confini e differenze". Le protagoniste saranno le donne della cooperativa agricola Insieme, nata nel giugno del 2003, dopo due anni di analisi del territorio attorno a Bratunac e Srebrenica (Bosnia Erzegovina orientale, nella Repubblica Serba di Bosnia), per favorire il processo di ritorno a casa delle persone cacciate dalla guerra e il ripristino delle condizioni per la vita in comune. Oggi sono oltre 500 le famiglie associate coinvolte nella produzione di frutti surgelati, marmellate e succhi.
Ricco il programma dell'iniziativa (di cui NewsTown è media partner), dalla mattina alla sera, in pieno centro storico, nel parco giochi di San Bernardino. In mattinata verranno inaugurate le mostre fotografiche di Mario Boccia: Imbroglio etnico e Insieme. Boccia è un monumento vivente della fotografia nei Balcani. Per anni ha immortalato visi e luoghi del teatro di guerra nel cuore dell'Europa, e sostiene da sempre la cooperativa Insieme.
Nel pomeriggio il fotografo romano incontrerà gli aquilani assieme a Rada Zarkovic, donna bosniaca presidente della Cooperativa Insieme, invitata per l'occasione e per la prima volta all'Aquila. Si parlerà anche di Dert, un documentario di Mario e Stefano Martone in fase di realizzazione, che testimonia una straordinaria esperienza collettiva fondata sulla dignità e sul lavoro. Saranno inoltre piantati lamponi nel parco giochi adiacente alla scalinata della basilica aquilana.
Non mancherà, naturalmente l'urban knitting: con Mettiamoci una pezza [leggi cos'è], Animammersa in questi anni ha voluto ritessere il passato, il presente ma soprattutto il futuro della nostra comunità attraverso la realizzazione di pezze colorate. E il colore del sesto anniversario non potrà che essere il rosso dei lamponi di Insieme. Nel corso della giornata le "donne ai ferri corti" realizzeranno una grande coperta rossa, "il colore della nostra denuncia", all'interno della quale sarà scritta l'ormai celebre frase Una zona rossa ovunque si trovi è questione nazionale. Sarà poi portata a Trieste il prossimo 20 giugno, in occasione del Guinness dei primati sulla coperta più grande del mondo, sfida lanciata dall'associazione culturale Picknitartcafe a scopo benefico per AISM Trieste.
"Vogliamo andare lì - sottolinea Animammersa - in Piazza Unità d'Italia (quale piazza migliore!) per denunciare ancora una volta l'assenza in Italia di una legge che regoli la prevenzione dei disastri ambientali, la gestione delle emergenze e delle ricostruzioni. Perché mettiamoci una pezza è l'arte elevata ad atto di accusa, cura, partecipazione e solidarietà". Come sempre, l'associazione lancia un appello per la realizzazione della pezza: "Domenica 22 marzo dalle ore 15, sabato 28 marzo e domenica 29 marzo dalle ore 11, venerdì 3 aprile dalle ore 18 e sabato 4 aprile dalle ore 15.30 saremo nella casetta di legno di San Bernardino. La lana e il cotone saranno a disposizione in sede per chiunque voglia partecipare armate solo di ferri e uncinetto".
Insomma, Oggi non si parla di guerra sarà una giornata densa di appuntamenti, per ricordare e legare il 6 aprile del terremoto abruzzese con quello dell'inizio dell'assedio a Sarajevo, nell'unione tra donne aquilane e bosniache.
Il programma
Ore 10 // Inaugurazione mostre fotografiche di Mario Boccia: L'imbroglio etnico e Insieme
Dalle 11 alle 18 // Piantiamo lamponi sul 6 aprile (Parco di San Bernardino) // Mettiamoci una pezza (donne ai ferri corti realizzeranno pezze color lampone per la prossima azione di urban knitting)
Ore 16 // Incontro con Rada arkovi (Presidente della Coop. Agricola Insieme) e Mario Boccia (fotogiornalista) // Presentazione del teaser del documentario Dert
Ore 18 // Letture ad alta voce: "6 aprile 1992 – 6 aprile 2009: Oggi non si parla di guerra"
Ore 19 // Aperitivo vino & lamponi: Vitivinicola Italo Abruzzese in concerto