Ospitiamo il reportage fotografico di un ex studente dell'Accademia dell'Immagine dell'Aquila, diplomatosi nell'istituto nel 2009, anno del terremoto. Dopo aver trascorso due anni negli Stati Uniti, è tornato in Italia e, in occasione del sesto anniversario del sisma, è tornato in quella che era l'Accademia. "In cima al colle" è un reportage di chi ha vissuto i suoi anni più belli dentro e fuori un edificio ora abbandonato, in un'area ancor più abbandonata, quella dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio [leggi l'inchiesta].
«A distanza di sei anni dal terremoto che sconvolse la città, ho deciso di tornare all'Aquila, dove ho passato alcuni anni della mia gioventù, quando ero studente. L'idea era quella di rivedere i luoghi a me cari, oltre a scoprire quella parte della città che si è sviluppata durante la mia lontananza. E così mi metto in viaggio di prima mattina, 'armato' di macchine fotografiche digitali, puntando verso il Progetto Case. Ancor prima di arrivare però, nasce in me la voglia di rivedere il luogo dove è cominciata la mia formazione cinematografica: l'Accademia dell'Immagine. Non so in che stato si trovi oggi la struttura e risalendo il Collemaggio i più disparati ricordi mi tornano in mente.
La zona circostante l'Accademia sembra quasi tornata alla normalità, e questo mi fa ben sperare per la mia vecchia scuola di cinema. Quando arrivo al picco del Collemaggio, però, mi accorgo con dispiacere che la realtà è ben diversa da quanto immaginavo. Questo reportage, senza alcun fine polemico, nasce dalla speranza di vedere un giorno rivalutati i luoghi della mia formazione accademica».
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L'Accademia dell'Immagine dall'esterno.
Camminando intorno all'Accademia trovo un frammento di un film sbiadito che, quasi certamente, proviene dal prestigioso archivio. L'emulsione è stata portata via dagli elementi ed è rimasto solo il supporto incolore.
Intorno al vecchio magazzino film e rifiuti giacciono al suolo. Il magazzino è stato svuotato tempestivamente dai Vigili del Fuoco subito dopo il sisma. Il 90% delle circa 1500 pellicole è stato salvato e conservato in un locale all'Aquila.
Dettaglio di pizze e altri materiali abbandonati.
La vegetazione cresce spontaneamente su una scala esterna.
Un vecchio proiettore giace abbandonato negli uffici, in quella che una volta era la postazione di lavoro dei coordinatori.
Un corridoio abbandonato mostra evidenti segni del sisma.
Anche nel corridoio di entrata sono ben visibili i segni del terremoto.
All'entrata dell'Accademia sono stati ammassati vari materiali tra cui una moviola. Da qui gli studenti accedevano alle aule delle lezioni.
La spaziosa sala di posa dell’Accademia. Qui, grandi direttori della fotografia come Luciano Tovoli, Marco Incagnoli, Paolo Carnera, Luca Bigazzi e Vittorio Storaro tenevano lezioni e workshop.
Dalla sala di posa dell'Accademia la natura circostante, oltre ad essere visibile all'esterno, sembra farsi strada anche dentro la struttura.