Martedì, 28 Aprile 2015 15:56

Lo "strano oggetto" che porta l'arte sul cemento di Viale Corrado IV

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"1 x per l'Altro", l'opera dell'artista Fabrizio Corneli  inaugurata oggi sulla rotonda di Viale Corrado IV - voluta e finanziata dal Rotary Club dell'Aquila - a primo impatto colpisce per la sua originalità valorizzando una zona della città di cui si è parlato molto finora, ma che non presenta attualmente altri tratti di "bellezza".

Come ogni opera d'arte che si rispetti ci vorrà sicuramente del tempo per capirla meglio e capirne "gli effetti" sul contesto, se gli aquilani sceglieranno di immanentizzarla o rigettarla. Di certo il suo spessore colpisce e - nel bene o nel male - non lascia indifferenti, come testimoniano i numerosi commenti arrivati finora.

Ma perché stroncarla? Nel cicaleccio che accompagna all'Aquila ogni novità, già prima che l'opera fosse scoperta dai teli (erano presenti in rete delle immagini scattate durante l'installazione) e quindi ben prima di aver avuto il tempo di osservarla bene sul posto almeno per qualche minuto e da più prospettive, giudizi negativi sono svolazzati sui social network, forse unica vera piazza rimasta in una città fatta di strade e cemento.

Non stupisce dunque che tra i nuovi "portici" di Viale Corrado IV - dove si fa "lo struscio" a cinque corsie solo rigorosamente automuniti tra esili marciapiedi e nessuna pista ciclabile - prenda una notevole importanza l'estetica del monumento d'apporre sulla rotatoria, nuovi punti di riferimento "identitario" della bizzarra viabilità sinusoidale scelta dall'amministrazione locale dopo il sisma.

Non a caso, come ammette l'artista fiorentino Corneli che ha vinto il bando lanciato dal Rotary, "le due dinamiche forme triangolari di cui è costituita l'opera" rimandano all'idea di "una porta su una rotatoria che in particolare si pone alle porte della città", e sì "l'idea nasce dall'osservazione dei monumenti aquilani di Collemaggio e le 99 cannelle" da cui il bianco ed il rosso un tempo, prima del terremoto del 1703, colori della città. Il materiale in policarbonato su cui insistono le forme di alluminio "vuole dare l'idea della pietra". L'opera avrà anche una sua versione serale, con una illuminazione interna ancora tutta da vedere.

Corneli ammette: "Anche a me sembra un oggetto strano, sono partito con in testa l'idea del 'due', della dualità, ma credo che la simbologia debbano trovarla gli aquilani. Inoltre osservandola ora ci trovo anche una lettura del terremoto dovuta all'effetto di dirompenza che si ha nel guardarla".

L'aspetto più divertente delle polemiche in pieno stile aquilano che hanno accompagnato l'inaugurazione dell'opera però è sicuramente nei colori. C'è chi si è chiesto: "Ma non si poteva fare nero-verde o rosso-blù invece che biancorossa come il Teramo?" Nell'anno della più che probabile storica promozione del Teramo calcio in serie B, la rotatoria biancorossa suona come una schiaffo per chi sognava la B all'Aquila (come chi scrive ) e sta vedendo finirci invece l'altra squadra abruzzese.
Una questione da porre a Corneli, che oltre ad essere artista, appare un uomo simpatico e, aspetto non secondario, è toscano: "Me lo hanno detto ma giuro che non ne sapevo niente e che non è voluto" risponde, anche se la sua calvizia rimanda a quella del Presidente del Teramo Campitelli. Scherzi del destino.

"Il Rotary - spiega il suo Presidente Giovanni Pisano - è stato sempre vicino alla città dell'Aquila sin dal 1949 quando è stata aperta la sezione cittadina. Dopo il sisma abbiamo voluto dare il nostro contributo alla ricostruzione materiale ricostruendo la palazzina 'A' della facoltà di Ingegneria, oggi invece abbiamo voluto dare un contributo immateriale tramite quest'opera finanziata dai circoli italiani e stranieri e che vuole simboleggiare la riconoscenza verso la solidarietà arrivata da tutte le parti all'Aquila dopo il sisma in un ottica di progresso etico e morale di cui c'è bisogno"

 

Ultima modifica il Martedì, 28 Aprile 2015 19:07

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