E' stato consegnato venerdì scorso ad un allevatore dell'aquilano, il secondo cucciolo di cane da gregge abruzzese, che alla stregua del primo, affidato in marzo, sarà utilizzato per la guardiania di una mandria di bovini al pascolo.
L'iniziativa, piuttosto nuova nel suo genere, prevede la sperimentazione dell'uso di questi formidabili cani da lavoro, tradizionalmente dediti alla custodia degli ovini pascolanti allo stato brado, per aumentare la sicurezza delle vacche e dei vitelli sui pascoli in quota del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
La sperimentazione è collegata ad un avviso pubblico, emanato dal Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga nell'ambito del progetto Life "Praterie", nel quadro degli interventi dedicati ad incoraggiare la pastorizia omogenea su pascoli, con l'obiettivo di migliorare la difesa degli animali da eventi di predazione e contribuire, pertanto, ad attenuare il conflitto tra allevamento e conservazione all'interno dell'area protetta. Il bando prevede l'affidamento di complessivi ventidue cani, di cui dieci per la guardiania delle greggi, due da conduzione, e dieci, appunto, per la guardiania dei bovini.
L'acquisizione, la selezione e l'addestramento dei cuccioli sono gestiti dal C.i.r.ca. – Centro internazionale di ricerca sul cane da lavoro, già Associazione cane da gregge abruzzese, che da diversi anni collabora con successo con il Parco nell'ambito di numerosi progetti Life. La particolarità è che i cani, fin da cuccioli, socializzano con i bovini, in modo da stimolare senso di appartenenza al "branco" e sviluppare un forte istinto di protezione. In pratica ricevono specifico imprinting vivendo a contatto con i vitelli, insieme alla madre, fino allo svezzamento.
"Con questo nuovo intervento il progetto Life Praterie punta anche ad ottenere una valutazione dell'efficacia dei cani da gregge per la guardiania dei bovini, con l'obiettivo di individuare un'altra buona pratica per l'allevamento da divulgare diffusamente nel futuro", conclude la nota dell'Ente parco.