L'Istituzione Sinfonica Abruzzese rischia la chiusura.
Il prestigioso ente culturale e musicale fondato nel 1970 è stato costretto a cancellare i prossimi appuntamenti della stagione concertistica e corre il rischio concreto di cessare definitivamente l'attività. Colpa, oltre che dei tagli subiti negli ultimi quattro anni (2milioni e 249mila euro), della mancata erogazione del contributo da 800mila euro dovuto dalla Regione Abruzzo per l'anno in corso. Soldi mai ricevuti, seppur già iscritti a bilancio.
I 50 dipendenti (tra amministrativi, tecnici e orchestrali) non percepiscono lo stipendio dal mese di marzo e in cassa non ci sono nemmeno i soldi per pagare i fornitori o i contributi Enpals dei musicisti. Una situazione di fronte alla quale i vertici dell'ente non hanno potuto far altro che cancellare gli impegni già presi.
"Siamo senza stipendio da quattro mesi - ha sottolineato stamane Mauro Pinelli, Rsu - eppure, abbiamo continuato ad operare, a lavorare, per il pubblico, per gli abruzzesi. Ora, però, siamo arrivati al punto di non poter più continuare perché l'ente non è in grado di programmare e, soprattutto, di rispettare gli impegni assunti con le associazioni, i Comuni, con chi ha organizzato la stagione estiva e ci ha contattato per un concerto".
Per questo, i dipendenti hanno organizzato un incontro con la stampa, inscenando un concerto muto, senza strumenti, sul palco del ridotto del Teatro comunale.
"Siamo una delle 12 Orchestre regionali riconosciute dallo Stato", ha continuato Pinelli. "Per questo, ogni anno attingiamo al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo: 1milione e 400mila euro, spesi in Abruzzo da abruzzesi. Sono soldi che arrivano dalla metà degli anni '70: pensate a che indotto hanno rappresentato per la nostra Regione. Se la situazione non dovesse sbloccarsi, perderemmo tutto. E non si pensi che costituire una nuova Orchestra regionale riconosciuta sia semplice: se l'Istituzione Sinfonica Abruzzese dovesse morire, non potremmo costituirne un'altra. Sarebbe impossibile".
Dalla Regione, sembrano arrivare segnali incoraggianti. La Giunta sta preparando la documentazione necessaria alla variazione di bilancio che sbloccherebbe gli 800mila euro promessi e mai erogati. E pare aver convinto della bontà dell'operazione i consiglieri di maggioranza. Si correva il rischio che il salvataggio della Sinfonica fosse interpretato come l'ennesimo regalo all'Aquila, dopo la nottata passata a discutere del destino di Abruzzo Engineering. Al contrario, i dipendenti stamane hanno voluto ribadire che "i musicisti arrivano da ogni angolo d'Abruzzo, dalle quattro province" e che l'Orchestra regionale "è un patrimonio di tutti, con una funzione culturale importante anche per i ragazzi che frequentano i tre conservatori della Regione".
La variazione di bilancio permetterebbe di sbloccare, dunque, gli 800mila euro e, di riflesso, anche il milione e 400mila euro assicurati da Roma. "E' stato riconosciuto il disagio che l'Orchestra vive, operando in un territorio come il nostro, martoriato dal sisma. Per questo, il contributo statale è stato congelato fino al 2017 e sarà, per ogni annualità, di 1milione e 400mila euro. Senza il contributo della Regione, però, perderemmo uno dei requisiti fondamentali per attingere al Fus e, così, verrebbe bloccato anche il finanziamento statale".
Un bel guaio. I tempi sono strettissimi. La stagione estiva è già a forte rischio e nubi scure si addensano sul futuro. Per questo, i dipendenti hanno lanciato un messaggio ai consiglieri regionali: "Sappiamo che il 28 luglio prossimo dovrebbe riunirsi l'assise. Speriamo che, in quella occasione, venga approvata la variazione di bilancio, così da permetterci di tornare subito al lavoro. Purtroppo, il tempo è tiranno. Bisogna fare in fretta".