"Ritorno al Passato, cronaca aquilana, mezzo secolo di frammenti inediti" è il nuovo film documentario del regista Febo Grimaldi che racconta mezzo secolo di storia dell'Aquila.
Il Docufilm che è stato sostenuto dalla Fondazione Carispaq, verrà proiettato all'Aquila il prossimo 10 settembre alle ore 18 presso la Multisala Moviplex. A presentarlo un decano del giornalismo aquilano come Dante Capaldi, legato al regista anche da un profondo rapporto di amicizia.
"Il film contiene inediti dell'Aquila negli ultimi 50 anni - afferma Capaldi - un periodo di grandi trasformazioni per un territorio che, oggi, ha bisogno più che mai di conoscere e riflettere sul proprio passato".
Grimaldi, è nato a Cagnano Amiterno nella frazione Termine nel 1929. Le sue opere hanno riscosso un grande interesse culturale per le qualità artistiche e poetiche: "La sua produzione iniziata negli anni '60 - continua Capaldi - riguarda esclusivamente l'Abruzzo sviluppando i temi di natura, storia, arte, industria, turismo, scienze e folklore. Quarant'anni di esperienza nel settore cinematografico, 16 premi internazionali e 6 nazionali, 15 menzioni speciali per il suo lavoro di autore e documentarista. Febo è stato docente di Teoria, tecnica e didattica delle strutture audiovisive dell'Isef dell'Aquila, presidente dell'Accademia delle Belle Arti, responsabile del Centro provinciale Audiovisivi del Provveditorato agli Studi dell'Aquila, membro della Commissione regionale per i programmi televisivi scolastici e coordinatore provinciale di Telescuola (Rai-Ministero Pubblica Istruzione). Il suo film ''Laghi d'Abruzzo'' ha rappresentato l'Abruzzo al ''Tour film festival'' di Plock, svoltosi a Varsavia nel settembre 2006."
Capaldi ci tiene a sottolineare che Grimaldi " ha raccontato l'Abruzzo con le immagini, ha testimoniato l'amore per una terra e la sua gente, ma senza retorica, mettendo sempre in evidenza il rapporto uomo-ambiente, la polarità tra progresso e tradizione, il filo rosso che attraversa i quarant'anni e passa di attività".
Dal 1964, anno di realizzazione del documentario sui Serpari di Cocullo girato in 16 mm, al più recente i luoghi dello zafferano, i lavori di Grimaldi rappresentano oggi un poderoso archivio che conserva, a beneficio delle nuove generazioni il genius loci di una terra e e la luminosa bellezza dei suoi tesori naturali, con la speranza che un domani, di tutto ciò non resti traccia solo sulla pellicola di un documentario. (A.T.)