I badge identificativi per gli operai che lavorano nelle ditte impegnate nella ricostruzione dell'Aquila, sono una misura fortemente voluta dal sindacato, recepite in un decreto ministeriale del febraio 2013 e che solo da poco stanno trovando una loro reale applicazione.
Nel 'cantiere più grande d'Europa', servono a combattere il lavoro nero e assicurarsi che le ditte offrano condizioni di dimora e lavoro adeguati ai tanti operai che stanno lavorando per ricostruire la città.
"A seguito del report del 1 febbraio 2016 nel quale erano solo 54 le ditte che avevano fatto richiesta del tesserino identificativo geolocalizzabile per i loro addetti, per un totale di 420 badge rilasciati, si è registrato un positivo e corposo incremento delle richieste'" dichiare è l'assessore alla Ricostruzione del Comune dell'Aquila, Pietro Di Stefano.
L'ultimo dato invece dato sui badge emessi al 31 marzo 2016 è di 1333, dei quali 1006 sono lavoratori italiani (75,47%) e 327 sono quelli stranieri (24,53%)' - questa la notizia.
Questo il report della situazione attuale:
"Questi dati - afferma ancora l'assessore Di Stefano - insieme ad altri, quali ditta di appartenenza e cantieri attivi, ci permettono di monitorare i flussi di manodopera impiegata nel Comune dell'Aquila e sono riferiti sia alle ditte principali che a quelle subappaltatrici, oltre che ai fornitori di cantiere. Questa attività di screening, unico esempio in Italia in queste proporzioni - conclude l'assessore - è tesa a mantenere alto il livello di sicurezza nei cantieri, a prevenire e sconfiggere il lavoro nero e lo sfruttamento che ne deriva e a far sì che L'Aquila si attesti a livello nazionale come esempio di ricostruzione virtuosa. Ricordo che i dati in nostro possesso sono inviati regolarmente in Prefettura.
Poi l'invito a tutte le ditte operanti sul territorio da parte di Di Stefano "a dotarsi dei badge per i propri addetti perché questa attività segni una nota di progresso e civiltà nella nostra ricostruzione". (Ale.Tet.)