In un comunicato Umberto Trasatti, segretario generale Cgil L'Aquila e Luca Copersini, segretario provinciale Fisac-Cgil L'Aquila "esprimono profonda amarezza per il clima di ostilità che il governo ha creato verso i lavoratori di Equitalia operanti nella provincia dell'Aquila, al pari dei loro colleghi in tutto il territorio nazionale, attraverso una serie di bugie lungamente ripetute".
È bene chiarire - continua la Cgil nella nota - che:
- Non è Equitalia a stabilire il modo in cui operare per il recupero delle somme da esigere, ma governo e Parlamento attraverso leggi e decreti;
- Non è Equitalia ad incamerare sanzioni e interessi di mora applicati alle cartelle, ma gli enti beneficiari dei tributi;
- Non è Equitalia a decidere i nominativi destinatari di cartelle esattoriali o gli importi da incassare, ma l'Agenzia delle Entrate e gli altri enti impositori.
"Ricordiamo inoltre - affemano ancora Trasatti e Copersini - che gli aggi riconosciuti ad Equitalia sono stati più volte ridotti nel corso degli anni, con conseguenti sacrifici da parte dei lavoratori. Non è un caso se il contratto nazionale di lavoro di settore, scaduto da oltre 6 anni, non è stato ancora rinnovato".
"L'attività esattoriale dovrà comunque essere svolta anche in futuro. Lasciare intendere che la chiusura di Equitalia possa comportare di per sé un alleggerimento degli adempimenti a carico dei contribuenti è un palese travisamento della realtà. Un fisco più attento alle esigenze del Paese e dei cittadini si avrà solo nel momento in cui si deciderà di adeguare in tale senso le normative: per questa ragione la decisione assunta con la Legge di Stabilità appare esclusivamente propagandistica e volta a guadagnare consensi in vista del referendum costituzionale".
I lavoratori condannano con forza l'atteggiamento irresponsabile del governo. Nei prossimi giorni si svolgeranno assemblee del personale in tutte le sedi di Equitalia per decidere le iniziative da intraprendere".