In questi giorni è tornata attuale la necessità di una battaglia per garantire la certezza di risorse per la ricostruzione, che la Cgil condivide e sosterrà anche con una mobilitazione.
Insieme a questa battaglia sacrosanta dobbiamo registrare però un incomprensibile ritardo sull’utilizzo degli ormai famosi 100 milioni deliberati a dicembre 2012 per il rilancio delle attività economiche, frutto di una rivendicazione delle organizzazioni sindacali del territorio. Vogliamo ricordare infatti che l’allora ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, emanò un decreto che destinava le risorse finanziarie sia ai progetti di investimento produttivo a forte contenuto di innovazione e con elevato potenziale di crescita, sia a progetti di ricerca industriale (il primo asse), e inoltre destinava ulteriori finanziamenti per creare e sviluppare nuove attività imprenditoriali, sostenere azioni di trasferimento tecnologico, valorizzare le eccellenze del territorio e le potenzialità del sistema turistico (secondo asse).
A questo proposito è noto che alcune aziende presenti sul nostro territorio si sono da tempo attivate ed hanno già proposto significativi e importanti progetti di sviluppo in vari settori ad alta tecnologia (farmaceutica, avionica, aerospaziale ed altri) per sostenere i quali alcune di esse hanno già costituito un importante polo di innovazione riconosciuto a livello regionale. Alcune imprese hanno fatto dunque la loro parte, non soltanto proponendo i progetti ma impegnandosi (come prevedono le norme) a cofinanziare gli interventi in una misura molto rilevante. Al punto che dopo una valutazione complessiva possiamo dire che 100 milioni di investimento pubblico generano circa 400 milioni di investimento globale sul nostro territorio.
Quello che però dobbiamo registrare è che i mesi passano e che ancora ignoriamo quanto tempo ci vorrà a realizzare i progetti, mentre nel frattempo questo territorio continua purtroppo a registrare il peggioramento della situazione economica. A tale proposito ricordiamo che il dato del primo semestre 2013, certificato dall’Inps, indica un incremento degli ammortizzatori sociali pari al 76,4% rispetto al primo semestre 2012, il che ci assegna un triste primato in una regione dove l’incremento è del 29,7%.
E’ dunque evidente che non si può più perdere tempo sui nuovi investimenti. A questo proposito la normativa è chiara ed assegna a ciascun soggetto un compito specifico: il ministero dello Sviluppo economico deve adottare le iniziative necessarie (i decreti) per la rapida attivazione degli interventi, Invitalia deve svolgere le istruttorie necessarie sui progetti, e il Comitato di indirizzo (istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri) deve coordinare, vigilare e monitorare gli interventi.
Da parte nostra concludiamo con alcune domande: questi soggetti istituzionali stanno facendo il loro lavoro? Hanno compreso l’urgenza e la necessità (ma anche le opportunità industriali e occupazionali) degli interventi previsti? Hanno chiaro cosa significa per un territorio un investimento complessivo di circa 400 milioni di euro? Per la Cgil comunque, lo abbiamo già detto, l’obiettivo è creare occupazione aggiuntiva stabile e di qualità.