Venerdì, 23 Dicembre 2016 17:40

Bando call center Inps: sì a subappalto ma su clausola deciderà Anac

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Sì al subappalto, anche se nei limiti del 20%. Ma sull'applicazione della clausola sociale ai lavoratori delle aziende subappaltrici sarà l'Anac a dover interpretare la norma.

Sono queste le due principali novità emerse al termine dell'incontro svoltosi ieri, giovedì 22 dicembre, a Roma tra i vertici dell'Inps e i sindacati. Incontro in cui si è discusso del bando di gara per la riassegnazione della commessa del servizio customer care dell'ente previdenziale, in scadenza il prossimo 31 dicembre.

Il bando riguarda da vicino il contact center Inps-Inail-Equitalia dell'Aquila (ex Transcom), dove lavorano 560 persone.

I sindacati - Cgil, Cisl, Uil e Ugl - chiedevano di inserire nel nuovo bando il divieto di subappalto (così come di delocalizzazinoe), per garantire " i livelli occupazionali, evitare lo sfilacciamento della filiera e l'abbassamento di salario e di diritti", ma l'Inps ha risposto obiettando che non sussistono i presupposti per non dover assegnare una quota di subappalto (20% nell’attuale commessa)

Per quanto riguarda invece l'applicazione della clausola sociale ai subappaltatori (la clausola sociale impone al gestore entrante di assorbire il personale di quello uscente, ndr), è tutto demandato all'Anac (Autorità nazionale anticorruzione). Trattandosi di una norma recente, dovrà essere l'organismo guidato da Raffaele Cantone a stabilire se può essere applicata anche in questa fattispecie.

Di seguto la nota ufficiale dei sindacati

Nella giornata di ieri le Segreterie Nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni, a seguito della richiesta inoltrata nei giorni scorsi, hanno incontrato i vertici di Inps per discutere del prossimo bando di gara per commessa Inps nel settore customer care e della situazione occupazionale ad essa legata.

Le segreterie nazionali hanno ricordato che la commessa attualmente assegnata è in scadenza al 31 dicembre di questo anno e che occupa circa 2300 lavoratori tra appalto diretto e subappalto.
Per questo motivo, le organizzazioni sindacali hanno chiesto delucidazioni in merito ai tempi di pubblicazione della nuova gara e conferma circa la volontà di salvaguardare interamente il perimetro occupazionale attraverso l’applicazione delle clausole sociali per i lavoratori dei call center, specificando che la richiesta è che la norma sia applicata sia ai lavoratori in appalto diretto che a quelli in subappalto.

Questa richiesta, oltre che per il prioritario obiettivo della salvaguardia occupazionale, è legata anche al mantenimento della qualità del servizio attualmente erogato, qualità resa possibile dalla professionalità acquisita nel tempo dagli operatori di questa commessa.

Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità che nella formulazione del nuovo bando di gara sia tenuta in considerazione la nuova normativa di legge che prevede che il prezzo dell’offerta non possa essere inferiore al costo del lavoro contrattuale, nonché che sia dato particolare valore al punteggio tecnico in modo da arginare il rischio di massimo ribasso camuffato.

Le segreterie nazionali hanno inoltre chiesto che nel nuovo bando di gara sia inserito il divieto di delocalizzazione e quello di subappalto, in modo da garantire i livelli occupazionali nel nostro Paese così come evitare lo sfilacciamento della filiera e il possibile abbassamento di salario e di diritti.

I vertici di Inps hanno confermato che considerano il servizio di customer care come nevralgico per la loro relazione con i cittadini. Ritengono che la qualità del servizio erogato sia fondamentale e pertanto ribadiscono il loro impegno nella formazione costante degli operatori. Proprio per questo motivo, fino ad oggi la scelta di non delocalizzare è stata conseguenza naturale per loro, legata in primis alla necessità di una formazione costante e perciò vicina alle proprie sedi territoriali.

I vertici Inps hanno inoltre confermato che il bando conterrà la normativa vigente in materia di clausola sociale e di neutralizzazione del costo del lavoro a base d’asta, mentre ritengono che non sussistano i presupposti per non dover assegnare una quota di subappalto (20% nell’attuale commessa).Trattandosi di norma recente, l’ampiezza dell’applicazione della clausola sociale anche ai lavoratori del subappalto dipenderà dall’interpretazione che Anac darà della norma.

Le tempistiche del nuovo bando sono legate all’approvazione da parte di Agid (Agenzia per l'Italia digitale) e, in seguito, di Anac.

Nei prossimi giorni saranno ufficializzati tempi e modalità di gestione in continuità della commessa.

Le organizzazioni sindacali hanno sottolineato nuovamente la necessità di porre una particolare attenzione alla salvaguardia dell’intero perimetro occupazionale, da intendersi sia per i lavoratori impiegati nell’appalto diretto che per quelli in subappalto.

Ultima modifica il Domenica, 25 Dicembre 2016 12:30

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